Sembra strano che una formula divertente come quella proposta da Left 4 Dead di Valve, grande successo di ormai una decina di anni fa circa (il secondo capitolo è del 2009), non sia stata riproposta e rielaborata in nuove forme. Ai tempi il gioco era davvero molto giocato, ed è strano che abbiamo dovuto attendere fino al 2015 per avere un altro titolo valido che riprendesse gli stessi concetti. Il titolo in questione, realizzato da Fatshark, è Warhammer: End Times – Vermintide. Il gioco proponeva un’ambientazione tratta dal famoso Warhammer fantasy, e ci incollava sopra un gameplay simile a quanto visto col gioco di zombie creato da Valve, sostituendo alle creature non morte gli Skaven, dei ratti antropomorfi mostruosi. Non mancavano neanche i miniboss e altre creature speciali nello stile dei Tank, Hunter, Boomer ecc. ovviamente traslati in forma di ratto. Il titolo fu ben accolto enfatizzando soprattutto la parte coop, cuore pulsante del titolo, davvero divertente e ben realizzata, nonostante alcuni problemi di ripetitività alla lunga. Così, a distanza di oltre due anni ecco arrivare il sequel Warhammer: Vermintide 2, uscito di recente.
Vermintide 2 riprende le basi del suo predecessore senza sconvolgere nulla di quanto già visto, ma, anzi, limandone i difetti per migliorare ulteriormente l’esperienza già vista. Dopo la caduta della città di Ubersreik, la nostra nuova base sarà la fortezza di Helmgart, avamposto da cui faremo partire la nostra offensiva. Tornano i cinque eroi del primo titolo senza nessuna aggiunta; avremo dunque il soldato dell’impero Markus Kruber, il nano ranger Bardin Goreksson, l’elfa assassina Kerillian, il Witch Hunter Victor Saltzpyre e la maga Sienna Fuegonasus. I nostri cinque eroi dovranno combattere in tredici nuovi livelli cercando di sopravvivere alle forze del caos. Ogni personaggio stavolta potrà intraprendere due nuove classi speciali oltre a quella base, raggiungibili al settimo e dodicesimo livello. Queste cambiano radicalmente le abilità e lo stile di combattimento del personaggio, proponendo approcci diversi allo stesso eroe, così da variare un po’ il gameplay. Non ci saranno classi più potenti, ma molto dipenderà dallo stile con cui preferiamo affrontare le orde nemiche.
Altra importante aggiunta è la presenza di nuovi nemici, a cominciare dalle forze del Caos che aggiungono una sostanziosa varietà di creature oltre agli Skaven già visti nel precedente episodio. Tornano anche i miniboss, come i cari vecchi Rattogre, a cui si aggiungono nuove forze in campo atte a complicare ulteriormente le cose ai giocatori. La cosa interessante di Vermintide 2 è che non ci saranno momenti prestabiliti per l’arrivo di un’orda o di un miniboss, ma il tutto è gestito in modo casuale in modo da donare una maggior varietà a ogni partita, anche se rigiocherete un livello già finito in precedenza. La difficoltà del gioco è, di base, abbastanza alta ed è ulteriormente regolabile con 4 diverse opzioni, da recluta a leggenda. Ci vorrà una squadra ben coordinata per sopravvivere fino alla fine.
Vermintide 2 prova a risolvere il problema principale del primo capitolo, ovvero la ripetitività che subentrava dopo qualche ora di gioco, grazie all’inserimento di una maggior varietà di situazioni, nemici e gameplay. Già soltanto per sbloccare tutte le classi e le mappe ci vorranno più di una decina di ore, a questo aggiungete un rinnovato sistema di distribuzione del loot, infatti i dadi del primo titolo sono stati messi da parte in favore di forzieri (non vi preoccupate non ci sono microtransazioni) che vi doneranno differenti oggetti equipaggiabili. Ovviamente più il livello di difficoltà a cui giocate è alto e più avrete la possibilità di ottenere delle rarità. Inoltre tutti gli oggetti non utilizzati possono essere smantellati per ottenere materie prime con cui craftare nuove armi o migliorare quelle in nostro possesso.
Tecnicamente il titolo di Fatshark presenta dei gustosi miglioramenti sotto tutti i fronti. Il level design è molto superiore al passato, con mappe più vaste e meno lineari. A colpire sono spesso le ambientazioni e i paesaggi che offrono una buona varietà. Meno riusciti i dettagli, come fiamme, acqua e assets vari, che denotano una qualità non altissima, ma funzionale nel gestire decine e decine di nemici su schermo. Proprio per la sua natura online, anche le animazioni dei personaggi sono semplificate per evitare di appesantire troppo i dati da scambiare durante le partite multiplayer.
Warhammer: Vermintide 2 riporta in auge lo stile di gioco inaugurato da Left 4 Dead, migliorando tutti gli aspetti presenti nel primo capitolo. Giocato insieme agli amici è un gioco che diverte davvero tanto, e ci vorranno molte ore prima che la ripetitività si faccia sentire. Se il gioco godrà di un lungo supporto fra mod, nuove mappe e avventure, allora potrà davvero diventare un nuovo caposaldo di questo genere di titoli in cooperativa.
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