Grande, imponente, blu, rosso e giallo al suo interno una dorata marea di dollari tintinnanti è custodita gelosamente dalle grinfie dei Bassotti. Stiamo parlando del Deposito di Zio Paperone ovviamente! Soggetto, assieme al suo proprietario, dell’esposizione in mostra fino al 27 settembre al museo del fumetto WOW a Milano.
Con i suoi 9 fantasticalioni, 4 biliongilioni, 6 centifugalilioni, 8700 dollari e 16 cents, Paperon de’Paperoni è di sicuro il papero più ricco al mondo ma, per contenere tutta la sua ricchezza, permettersi il lusso delle sue nuotate auree e soprattutto difendere il proprio patrimonio dai ripetuti ed incessanti tentativi di effrazione da parte della Banda Bassotti, il deposito di Paperone deve essere ben progettato. Ecco da cosa parte la mostra. Grazie alle attente analisi di un gruppo di studenti di architettura del Politecnico di Milano basate sui disegni di Don Rosa, la mostra ci offre la possibilità di scoprire come dovrebbe essere progettato il famoso deposito collocato in cima alla collina ammazza motori di Paperopoli.
L’esposizione ci accoglie con innumerevoli tavole e disegni sulla storia del personaggio di Paperone, le origini e la comparsa nelle prime storie su Topolino, l’albero genealogico ideato da Don Rosa e reso multimediale e interattivo con la storia di ogni singolo pennuto parente, avo o discendente di Paperone, ci accompagnano sempre di più alla scoperta del, come lo chiamerebbe Rockerduck, Riccastro.
Disegno dopo disegno sulla bocca ci compare un sorriso rivedendo pezzi di storie che avevamo letto da piccoli e pian piano il centro dell’attenzione passa dal papero al deposito. Nei disegni scopriamo le varie forme che ha avuto il Deposito nel corso delle varie storie, ammiriamo i “sofisticati ma non troppo” antifurti progettati da Archimede. Passiamo addirittura davanti alla mitica N°1 controllando bene in giro se, tra i presenti, si aggirava per caso la padrona del corvo che in quel momento ci stava fissando dalla finestra.
Dopo esserci assicurati che i dispositivi anti-Amelia tacevano abbiamo continuato la visita passando nella zona “tecnica” della mostra. Qui abbiamo ammirato il plastico stampato in 3D della pianta di Paperopoli, al nostro occhio da Pker, però, è subito saltata all’attenzione la mancanza della Ducklair tower, giustificata da un successivo ragionamento riguardante Potere e Potenza e la distruzione della suddetta torre.
Lo studio che i ragazzi del politecnico hanno fatto sul deposito dello zione è molto accurato e pure agli occhi di un ignorante in materia risulta chiaro. Pannello dopo pannello ci illustrano come hanno reso credibile e realizzabile la progettazione del Deposito. Sono persino riusciti ad inserire la “botola espelli scocciatori” nel progetto.
Alla fine della mostra, viste le dimensioni effettive che avrebbe dovuto avere il deposito per contenere le ricchezze di Paperone, ci siamo chiesti se nei fumetti Archimede avesse usato la tecnologia del Tardis o, per rimanere in ambiente Disney, del gonnellino di Eta Beta sull’edificio.
La mostra è ben strutturata, godibile e molto istruttiva ma, nonostante il lavoro dei ragazzi del polimi sia intellegibile, vi consigliamo di gustarvela con un architetto accanto per meglio comprendere certi passaggi.
Dal 13 giugno al 27 settembre 2015 al WOW in viale campania 12 a milano in mostra disegni originali, gadget, installazioni multimediali diorami e albi su Zio Paperone e il suo amato Deposito
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