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Suicide Squad: David Ayer scrive una lettera aperta sulla sua versione

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La storia del Suicide Squad di David Ayer è stata ricca di ostacoli fin dall’inizio. Basti pensare alle prime immagini di Joker di Jared Leto, accolte dai fan in maniera estremamente negativa. Un altro problema è stato quello relativo alla versione leaked del primo trailer ufficiale presentato in occasione del Comic-Con fatta trapelare online. Tutto ciò ha costretto la Warner Bros. a diffonderlo in via ufficiale molto prima di quanto programmato in origine. Ora, David Ayer è tornato sulla spinosa questione, rilasciando via Twitter una lunga dichiarazione sulla Ayer Cut.

La lettera di David Ayer: non solo Suicide Squad…

Queste alcune parti cruciali della lettera di David Ayer. “Ora tocca a me…“, ha esordito. “Non conosco la parola arrendersi. Non sono chi pensate che io sia. Nulla nella mia vita mi è stato regalato, ho dovuto combattere fin dall’inizio.” Dopo una lunga parentesi legata ad aspetti personali della sua vita, Ayer parla del film in questione: “Ci ho messo la mia vita in Suicide Squad. Ho fatto qualcosa di straordinario. Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto emotivo, che racconta di alcune persone cattive sulle quali viene gettata me**a e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca nel profondo). Il taglio dello studio non è assolutamente il mio film. Leggetelo di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di 10 settimane: è un montaggio completamente maturo, opera di Lee Smith, basato sull’incredibile lavoro di John Gilroy.”

David Ayer ha inoltre aggiunto: “È tutta la brillante colonna sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica nell’intero film”, confermando che la colonna sonora nominata ai Grammy non è stata opera sua. Il regista ha inoltre chiarito che: “Presenta archi narrativi tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida risoluzione del terzo atto. Poche persone l’hanno vista.”

David Ayer: “Lo studio aveva preso il controllo del montaggio”

La lunga lettera del regista si conclude con una stoccata: “Sono onorato di avere la mia carriera. Arrendermi? Dopo che i miei figli mi hanno visto tornare a casa ogni giorno, dopo che lo studio aveva preso il controllo del montaggio, con il mio cuore a pezzi? Che razza di persona sarei, se mi arrendessi?.” Infine: “Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai. Appartengo alla vecchia scuola, da questo punto di vista. Quindi ho tenuto la bocca chiusa e ho incassato tutto lo tsunami di critiche personali, a volte scioccanti”.

Cosa ne pensate delle parole di David Ayer?

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