“Gli stupri e le aggressioni sessuali attribuiti alle forze russe in Ucraina fanno parte di una strategia militare e di una tattica deliberata per disumanizzare le vittime”, ha affermato l’inviata delle Nazioni Unite Pramila Patten in un’intervista.
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, le Nazioni Unite hanno verificato più di 100 casi di stupri o aggressioni sessuali in Ucraina.
“Quando le donne vengono trattenute per giorni e violentate, quando inizi a violentare ragazzini e uomini, quando scopri mutilazioni genitali, quando senti donne testimoniare sui soldati russi dotati di Viagra, è chiaramente una strategia militare. E quando le vittime parlano di ciò che è stato detto durante gli stupri, è chiaramente una tattica deliberata per disumanizzare le vittime”, ha dichiarato Pramila Patten.
Secondo la Patten questo tipo di azione contro la popolazione ucraina ha avuto luogo già a partire dal terzo giorno dopo l’invasione del 24 febbraio 2022.
Dal 2017 Pramila Patten, l’avvocatessa mauriziana, ricopre il ruolo di Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti.
Orgoglionerd.it ha trattato l’argomento in precedenza (leggi QUI).
Stupri in Ucraina, secondo l’ONU solo la punta dell’iceberg
“Quello che le Le Nazioni Unite sono riuscite a far emergere in realtà è solo la punta dell’iceberg” ha affermato la rappresentante dell’ONU.
“In una guerra è difficile stabilire dei numeri, ma soprattutto non è una questione di numeri” – ha continuato Pramila Patten – “è molto complicato avere statistiche affidabili durante un conflitto attivo e le cifre non rispecchieranno mai la realtà, perché la violenza sessuale è un crimine silenzioso, il meno denunciato e il meno condannato”, ha affermato l’avvocatessa, ricordando il timore da parte delle vittime di subire rappresaglie e altre violenze.
Citando il rapporto di fine settembre della Commissione d’Inchiesta Internazionale Indipendente (creata da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite), la rappresentante dell’ONU ha affermato che le vittimi sono principalmente donne e ragazze. Da quello che emerge dal rapporto, gli abusi non risparmiano neanche i bambini, i ragazzi, gli uomini e gli anziani.
“Questo rapporto ha confermato i crimini contro l’umanità commessi dalle forze russe e, secondo le testimonianze raccolte, l’età delle vittime di violenza sessuale varia dai 4 anni agli 82 anni. Ci sono molti casi di violenza sessuale contro i bambini, violentati, torturati e confinati”, ha dichiarato Pramila Patten.
Vicinanza alle vittime e condanna ai carnefici per gli stupri in Ucraina
“La mia lotta contro la violenza sessuale è in realtà una lotta contro l’impunità, per questo mi sono recata personalmente in Ucraina lo scorso maggio”, ha affermato la rappresentante dell’ONU.
L’obiettivo, secondo l’avvocatessa è quello di mandare un segnale forte alle vittime, far sentire a loro la presenza delle istituzioni internazionali, e garantire tutele affinché possano rompere il silenzio.
Questo segnale non riguarda solo le vittime, ma anche gli stupratori, facendo pesare a quest’ultimi la responsabilità delle loro azioni, ricordando a loro che le istituzioni internazionali ci sono e osservano, per poi prendere provvedimenti e condannare ogni forma di violenza e di abuso.
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