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Star Wars: perché la trilogia sequel non è stata pianificata interamente fin dall’inizio?

Quando è uscito Star Wars: Gli ultimi Jedi molti fan sono rimasti perplessi. Alcune scelte sembravano infatti andare in una direzione molto diversa da quella che ci si aspettava dopo l’Episodio che lo ha preceduto. Un’idea strana, che andava contro l’impressione che ci fosse un piano ben definito su come si sarebbe dovuta evolvere la saga. Kathleen Kennedy, Presidente di Lucasfilm, ha recentemente spiegato come è stata effettivamente sviluppata la nuova trilogia di Star Wars, chiarendo il perché non sia stata pianificata in ogni dettaglio in maniera rigida.

Kathleen Kennedy parla dello sviluppo della nuova trilogia di Star Wars

Di seguito le dichiarazioni della produttrice in una recente intervista (che potete leggere integralmente qui):

Quando ci siamo seduti per realizzare Il risveglio della Forza, abbiamo passato molto tempo a progettare tutti e tre i film e a fare un tuffo molto profondo nei sei precedenti e a parare di quello, cercando di capire la mitologia creata da George, coinvolgendo persone che avevano lavorato su quei film, che avevano fatto parte di Lucasfilm. Abbiamo coinvolto due o tre sceneggiatori diversi.

[…]George aveva già parlato con Harrison, Carrie e Mark per fare il film. Quindi sapevamo che quello era già un punto fisso. Che li avremmo riportati nella trilogia e avremmo introdotto nuovi personaggi. Quindi avevamo un’idea di dove questo stesse andando. […] Mi piace guardare ai primi tre film che ha fatto George, dove aveva tre registi diversi. Aveva un ruolo più da produttore in quelli. E noi stavamo facendo una cosa simile, ciò identificare il genere e dare davvero l’opportunità a un filmmaker e, nel caso di J.J. e Rian, un grande fan di Star Wars, di trovare il centro della storia e poi farla sua.

È ovviamente importante, come ha sempre detto George, che questi film abbiano significato. […] Penso che ogni regista debba avere qualcosa da dire in ciò che fanno e devono trovare ciò che è personale per loro.

[…] Non penso che nulla sia mai ‘fisso’ con Star Wars. Non può esserlo. È così ricco di possibilità che non vuoi arrivare a un punto in cui pensi di aver fatto una scelta e poi non lasciarti aperto all’esplorazione di altre vie e considerazioni. E quando hai un sacco di persone intelligenti nella stanza che sono tutti fan di Star Wars, non si ferma mai. E ho sicuramente scoperto, nei sette anni in cui l’abbiamo fatto, che questo è quello che lo rende così divertente. Quando aggiungiamo persone alla famiglia quelle voci diventano importanti per il processo creativo“.

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