Si è spento all'età di 66 anni Tom Clancy, uno dei più importanti autori di storie di spionaggio, tanto che le sue storie vengono definite con un nuovo sottogenere chiamato techno-thriller. Da sempre appassionato al mondo militare, Clancy tentò di entrare nell'esercito, possibilità che gli fu preclusa per una forte miopia. Divenne uno scrittore iniziando la sua carriera nel 1984 con il libro La grande fuga dell'Ottobre Rosso, che ispirò il film Caccia a Ottobre Rosso. Tom Clancy è acclamato per la sua grande capacità di immaginare scenari fanta-politici decisamente credibili e per le sue descrizioni di tecniche e tecnologie militari estremamente dettagliate, tanto che ha quasi anticipato nei suoi libri tecnologie che poi furono realmente sviluppate dagli eserciti, come gli aerei stealth.
Vorremmo parlare proprio di quest'ultimo, dato che recentemente è uscito l'ultimo capitolo: Splinter Cell: Blacklist.
Tutti e sette i capitoli della serie videoludica sono stati sceneggiati da Tom Clancy, ma la saga di Splinter Cell, ormai consacrata come una delle saghe di primaria importanza nel panorama videoludico, con oltre 27 milioni di copie vendute in tutto il mondo, non è confinata solo al videogioco, esistono infatti sei romanzi dedicati alla serie, scritti da David Michaels, ispirati alle idee dell'autore originale, ed è in produzione anche un film a Hollywood.
La storia di Blacklist parla di un’organizzazione terroristica chiamata Gli Ingegneri che minaccia gli Usa. Questi ultimi hanno basi militari in due terzi delle nazioni mondiali e ad alcuni Paesi tutto ciò non sta più bene, così parte un conto alla rovescia, indetto dai terroristi, per il piano Blacklist che prevede attacchi a diversi punti d’interesse degli Stati Uniti d’America. Sam Fisher, l’agente segreto per eccellenza, è a capo di un gruppo speciale alle dirette dipendenze del presidente Usa, chiamato 4th Echelon, e tenterà con ogni mezzo di fermare il temibile piano degli Ingegneri prima che sia troppo tardi.
Ricordiamo come molti fan della saga rimasero delusi quando uscì Conviction, per via delle meccaniche ritenute troppo action rispetto allo stile di gioco prevalentemente stealth dei passati capitoli a cui i fan erano affezionati. Con Blacklist il pericolo che la serie si fosse trasformata in un action puro è stata scongiurata, infatti in questo settimo episodio delle avventure di Sam Fisher è vero che possiamo scegliere diversi approcci di gioco sia stealth sia action alla Rambo, ma diciamo che siamo spinti a usare maggiormente l’azione furtiva piuttosto che caricare a testa bassa, metodo che premia molto di più il giocatore. Ubisoft dunque è riuscita a tirar fuori un nuovo capitolo che tiene fede al buon nome della saga, con molta varietà sia nelle tattiche da attuare in ogni missione sia nel vasto assortimento di equipaggiamenti da portare in battaglia. Oltre a una buona longevità della campagna in single player, con una durata intorno alle 10 – 12 ore di gioco, possiamo trovare anche diverse modalità multiplayer: torna la modalità spie contro mercenari per quanto riguarda il lato competitivo, con la possibilità di personalizzare il proprio personaggio, e ritroviamo anche una più approfondita campagna in coop che ci regalerà ore di divertimento insieme a un amico.
Ricordiamo inoltre che dopo la grande richiesta dei fan, che hanno addirittura creato petizioni online, torna alla voce di Sam Fisher il bravissimo Luca Ward (per chi non lo sapesse: il doppiatore di Russel Crowe nel Gladiatore e Pierce Brosnan in James Bond, per citare solo due dei suoi ruoli fra i tanti) che indubbiamente porta la qualità del doppiaggio ad alti livelli.
Dunque Blacklist rende onore al suo sceneggiatore, e ricordiamo che nonostante la triste scomparsa del grande scrittore Tom Clancy, lo vedremo rivivere nella next generation con il gioco Tom Clancy's The Division, gioco d'azione online visto all'E3 di quest'anno per la next generation. Diamo un ultimo saluto a questo bravissimo autore consci del fatto che continuerà a vivere nelle sue opere sia videoludiche che letterarie future e passate.
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Ho pianto quando l’ho saputo. Sono cresciuto con tutti i suoi libri… un grande uomo, che peccato.
Un peccato, come Luigi ha scritto, sono cresciuto con le sue trame.
Oddeo! Ho iniziato a leggere uno dei suoi libri solo negli ultimi tempi, che tristezza, mi chiedo perché non crepino persone di “M”, come *non faccio nomi* invece che questi esseri “superiori” (fra virgolette per non esagerare)… 🙁