Poche cose hanno fascino come la vita avventurosa di un pirata, personaggio che nell’immaginario comune rievoca l’idea di libertà, fra una caccia al tesoro e una bevuta di Grog. Nella realtà le cose stavano in modo molto diverso, ma non siamo qui per tenere una lezione di storia, quanto invece per parlarvi del nuovo videogioco in esclusiva di Microsoft: Sea of Thieves. Sviluppato dai ragazzi di Rare (Donkey Kong Country, Goldeneye 007 e Banjoo-Kazooie), questo titolo incarna la vita piratesca che tutti abbiamo sempre immaginato, fin nei minimi dettagli. Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di provarne in maniera approfondita la closed beta, appena conclusa, solcando i mari con il nostro vascello; vi narriamo ora cosa abbiamo sperimentato.
A PIRATE'S LIFE FOR ME
“La brezza marina mi svegliò accarezzando delicatamente la folta barba sporca di sabbia, il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli si faceva sempre più forte, e un forte mal di testa mi colpì non appena aprii gli occhi. Il troppo Grog la sera prima si faceva sentire, ma non c’era tempo per prendere la tintarella, una nuova avventura stava per cominciare quella mattina…”
Sea of Thieves ci mette nei panni di un classico pirata in cerca di fortuna. La prima scelta da fare è quella di decidere se navigare da soli o in gruppi da due o da quattro. Diciamolo subito, questo titolo è pensato per dare il meglio di sé in gruppo; solcare gli oceani in compagnia, infatti, è molto più divertente (e meno complesso) per tanti aspetti diversi. La nostra prima scelta è stata dunque quella di formare una ciurma di quattro carogne dei sette mari.
Bisogna a questo punto scegliere, fra le varie avventure proposte dai PNG,quale affrontare. In questa beta, sostanzialmente, si poteva soltanto andare a caccia di tesori per le varie isole presenti nel già ampio mondo di gioco. Scelta la missione, ci dirigiamo verso l’isola indicata dalla mappa: a volte avremo la tipica mappa dell’isola con le X rosse per segnare il punto del forziere, altre volte dovremo invece risolvere un indovinello che ci aiuterà a trovare la preziosa cassa piena d’oro. Levata l’ancora, iniziamo il nostro viaggio alla ricerca dei tesori nascosti.
Precisiamo subito che nel gioco non esistono né viaggi rapidi né percorsi guidati: dovremo fare tutto a mano, e qui sta il bello. Si sente dire spesso che il viaggio è più importante della meta e in questo caso è proprio vero. Durante la traversata saremo naturalmente chiamati a ricoprire uno o più ruoli sulla nave: c’è chi prenderà le redini della nave e manovrerà il timone per stabilire la rotta, ma dovrà essere affiancato da un cartografo che dovrà leggere la mappa e verificare che si stia procedendo nella giusta direzione; bisognerà inoltre stare attenti ad ammainare le vele per prendere il vento giusto; importante anche il ruolo della vedetta, che grazie al cannocchiale, fornito nella dotazione iniziale, potrà avvistare l’isola di nostro interesse o vedere navi nemiche in avvicinamento; in caso di danni alla nave, subiti a causa dell’impatto con degli scogli o negli scontri con le navi avversarie, bisognerà tappare i buchi fisicamente, con delle assi di legno, mentre qualcun altro dovrà usare un secchio per buttare fuori l’acqua che allagherà pericolosamente i piani bassi del nostro vascello.
Se poi proprio vi annoiate potrete intrattenere i vostri compagni con i due strumenti musicali tipicamente pirateschi presenti in dotazione, l’Hurdy-Gurdy e la Concertina, oppure bere Grog fino a star male letteralmente (divertente il fatto che se suonate da ubriachi la musica stonerà parecchio). Insomma, durante i vostri viaggi non ci sarà mai da annoiarvi e ogni ruolo può essere ricoperto da chiunque, dato che non saranno richieste particolari skill per occupare una data posizione. Tutti gli oggetti elencati saranno in dotazione sin dall’inizio e potranno essere comodamente equipaggiati da un menù radiale.
La comunicazione con i vostri compagni sarà fondamentale per coordinarvi al meglio in ogni situazione; è dunque consigliato l’utilizzo di un microfono, ma c’è da dire che le frasi preimpostate, che cambieranno a seconda dell’azione che stiamo eseguendo, sono molto funzionali.
Raggiunta l’isola di nostro interesse dovremo esplorarla per cercare il fatidico punto X, dove si nasconde il tesoro. Molte quest prevedono la presenza di diverse isole da visitare, prima di potersi dire concluse. Una volta sbarcati, non avremo nessun aiuto o indizio, oltre quelli forniti dalla mappa in nostra dotazione, e starà a noi, o ai nostri arguti compagni, decifrarla per trovare il forziere nascosto, scavando con una pala nel punto che ci sembra corretto. Durante le nostre scorribande sulle diverse isole non saremo mai al sicuro, infatti gli scheletri di vecchi pirati potrebbero rianimarsi per attaccarci. La nostra dotazione bellica è composta da una classica sciabola da pirata, una pistola e una sorta di fucile da cecchino raffazzonato. Il sistema di combattimento è molto semplice: con la spada avremo un tasto per parare e uno per attaccare, che, se tenuto premuto, ci consentirà di caricare l’avversario con una carica potente. Attenzione però, perché quest’ultima esaurirà la nostra stamina lasciandoci scoperti per qualche secondo. Con le armi da fuoco basterà mirare e sparare come in un normale sparatutto, anche se, giustamente, i tempi di ricarica saranno più lunghi.
Trovato il tesoro dovremo portarlo a mano sulla nave, dopodiché, una volta conclusa la quest, potremo rivenderlo da un PNG apposito che ci darà in cambio delle monete. I soldi ci serviranno per comprare nuove missioni o migliorare l’equipaggiamento. Nella beta era possibile solamente comprare qualche abbellimento estetico, come nuovi vestiti o strumenti e una sorta di moschetto, ma nella versione finale sarà possibile anche comprare ulteriori armamenti e personalizzare il nostro vascello. La cosa più importante da ricordare è che non saremo soli durante i nostri viaggi, ma ogni nave che solcherà i mari sarà guidata da altri personaggi giocanti come noi, che potranno attaccarci per rubare il nostro carico e affondare la nostra imbarcazione.
L’imprevedibilità delle situazioni ci ha fatto provare un brivido a ogni nuovo viaggio, specialmente durante gli arrembaggi. Quando ci troveremo a contatto con pirati nemici, il gioco di squadra sarà fondamentale, sia per posizionare nel modo migliore la nave in modo da colpire con i nostri cannoni ed evitare quelli avversari, sia per riparare eventuali danni al nostro veliero. Bisognerà stare attenti anche al fatto che i nemici potrebbero “spararsi” sulla nostra nave tramite i cannoni, così da fare un arrembaggio in piena regola. Dobbiamo dire che queste fasi PVP sono state le più emozionanti della nostra prova.
Graficamente, Sea of Thieves presenta uno stile cartoonesco che ben si adatta alle atmosfere scanzonate del titolo, garantendo una buona varietà di ambientazioni, ottimamente pulite e ben illuminate. Il mare è l’aspetto che ci ha colpito di più: davvero credibile e bello da vedere, specialmente nel suo variare a seconda delle condizioni climatiche, che potranno rendere ancora più ostico il viaggio, in caso di tempeste.
MARI IN TEMPESTA
Sea of Thieves si presenta come un ottimo titolo multiplayer, in grado di garantire ore e ore di divertimento nella sua versione finale, ma abbiamo notato alcuni problemi che potrebbero minare la qualità finale del prodotto, sperando che siano dovuti soltanto allo stato di beta in cui si trova il titolo.
Sappiamo che la tipologia di missioni basate sulla caccia al tesoro non sarà l’unica presente nel gioco completo, ma, data anche l’assenza di una storyline principale, i contenuti presenti dovranno essere molto vari e coinvolgenti, se si vorrà evitare il pericolo di annoiare gli utenti. Sicuramente sarà interessante vedere nuovi approcci al mondo di gioco; si vocifera già la presenza di una battaglia con il Kraken, il famoso mostro marino terrore di ogni vascello. Dunque, per la release finale, le promesse di varietà ci sono: non ci resta che aspettare per vedere anche il supporto di nuovi contenuti post lancio, che saranno fondamentali per garantire maggior linfa vitale al titolo.
Altra cosa che abbiamo notato è un mondo un po’ vuoto, che tende a rendere meno immersiva l’esperienza di gioco.
Nella nostra prova, i PNG e gli animali presenti erano molto pochi e i nemici, una volta sbarcati, si limitavano soltanto agli scheletri. Ci auguriamo che sia una scelta precisa cui si è optato per la beta, perché nel gioco completo ci piacerebbe vedere un maggior movimento sia nelle città che nelle isole, dato che , per quanto sia giusto che molte siano deserte, sarebbe comunque divertente vederne altre più popolate, magari con personaggi segreti come dei gruppi di masnadieri nemici o magari con la possibilità di trovare un naufrago disperso, in possesso di una mappa del tesoro che è pronto a donarci per averlo salvato, oppure, ancora, qualche bestia esotica o anche mitica da affrontare o catturare. Le possibilità sarebbero tante e speriamo che siano inserite nella versione finale.
C’è un’altra piccola meccanica che non ci ha entusiasmato ed è presente soltanto quando si gioca in gruppi da quattro. In questa situazione c’è la possibilità che gli altri tre si coalizzino contro di voi votando di mettervi in cella nella zona più bassa della nave. Opzione utile nel caso di un giocatore molesto che tende a rovinarvi la sessione di gioco, ma spesso ci è capitato che venisse usata casualmente, magari perché non eravamo gli amici che si aspettavano o forse apposta, non lo sappiamo. Il problema è che, una volta rinchiusi in cella, non avete possibilità di uscire, costringendovi a sloggare per poi rientrare e sperare di trovare un altro gruppo più magnanimo. Certo, se giocate con gli amici non si pone il problema, ma sarebbe più saggio, secondo noi, permettere di creare gruppi privati così da giocare solo con chi si conosce, sperando che questo problema venga così smorzato.
Sea of Thieves si è rivelato molto interessante, sia dal punto di vista del gameplay che da quello tecnico. Le avventure affrontate durante la beta ci hanno convinti che questo titolo ha il potenziale per essere uno dei più divertenti multiplayer degli ultimi anni, grazie allo spirito d’avventura e collaborazione che lo pervade. Se nella versione completa i problemi elencati sopra non saranno troppo ingombranti, allora potremo davvero trovarci di fronte alla migliore simulazione di “vita da pirati” realizzata finora. Sea of Thieves uscirà il 20 marzo per Xbox One e PC; non ci resta che aspettare la versione finale per un giudizio definitivo.
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Quand’è che mettiamo insieme una ciurma tutta nostra Shiruz?
Questo gioco sarà un’ottima occasione per solcare i mari insieme!