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Povere Creature!, una fiaba dark tra Frankenstein e Pinocchio | Recensione

Yorgos Lanthimos ritorna a cinque anni dal successo de La favorita, con un racconto di formazione sui generis (letteralmente)

Fresco fresco di 10 candidature agli Oscar e con buone possibilità di vincerne molti di questi, arriva finalmente anche in Italia Povere Creature!. O forse sarebbe meglio dire “ritorna”, perché proprio nel nostro Paese il film di Yorgos Lanthimos ed Emma Stone ha fatto il suo debutto, trionfando alla scorsa Mostra di Venezia mettendo in curriculum da subito un Leone d’oro. Ma questi riconoscimenti sono giustificati? È davvero un film così straordinario? Secondo noi sì e siamo pronti a raccontarvi di più nella nostra recensione di Povere Creature!.

La recensione di Povere Creature!: di cosa parla il film con Emma Stone?

Il dottor Godwin Baxter è un celebre scienziato della sua epoca (indicativamente la fine dell’Ottocento), seppur circondato da un’aura di “eccentricità”. È un tratto che ha ereditato da suo padre, che lo ha a lungo usato senza alcuno scrupolo come cavia per i suoi esperimenti, anche i più estremi. E così una volta cresciuto God (soprannome decisamente rivelatore) ne segue le orme, mettendo alla prova le idee più azzardate, non facendosi in alcun modo limitare dalla morale.

L’ultimo e forse più ambizioso di questi esperimenti è Bella Baxter. È una donna adulta, che vive con God e la sua domestica, ma che fin dai primi momenti in cui la vediamo sembra avere il carattere di una bambina. Piano piano, attraverso lo sguardo di Max, un allievo del dottore promosso ad assistente, scopriamo di più su di lei, sulla sua storia e le sue origini.

Soprattutto però la vediamo crescere. La sua mente si forma, evolve e sviluppa nuovi desideri. La sessualità è la chiave che la spinge definitivamente a voler superare i confini tracciati da God, lasciando finalmente la casa per avventurarsi nel suo viaggio dell’eroina. Scoprirà il mondo, nei suoi lati migliori e nei suoi lati più oscuri, lasciandosi trascinare da esso ma riuscendo al contempo a guidare la sua rotta con consapevolezza.

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Una storia che mescola quindi tante suggestioni differenti. C’è qualcosa di Alice e il suo Paese delle Meraviglie, ma anche degli elementi di folle superbia del dottor Frankenstein e la sua Creatura. Bella è per certi versi anche un Pinocchio moderno (sebbene tecnicamente quasi contemporaneo del burattino di Collodi) nel suo viaggio verso il Paese dei Balocchi, con tutte le sue delusioni e lezioni da imparare.

Bella Baxter di Povere Creature! è uno dei personaggi più affascinanti dell’ultimo anno

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Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

Uno dei pilastri portanti di questa pellicola è indubbiamente la sua protagonista. Bella Baxter è una figura incredibilmente articolata, che ci offre delle lenti uniche attraverso cui guardare il suo mondo. Uno sguardo originale, che non può prescindere dall’aspetto sessuale.

Bella è una donna che trova la sua emancipazione inizialmente proprio tramite il piacere, che in senso più generale diventa la sua guida nella crescita. Da questo punto di vista è significativa una citazione in particolare (visibile anche nel trailer) dove parlando del cibo dichiara: “Perché devo tenerlo nella mia bocca se è rivoltante?“.

Ma la storia di Bella è anche quella di una donna usata dagli uomini (ma non solo) della sua vita. Il suo percorso è quello di un continuo passaggio da una mano all’altra, muovendosi al fianco di figure che la vogliono sfruttare. A volte consapevolmente, a volte ingannandosi dietro la facciata dell’affetto per la donna. Fino a quando Bella riuscirà davvero a prendere in mano le sue catene, che ha da subito dimostrato di non sopportare, decidendo liberamente cosa farne.

Come è facile immaginare, questo risultato straordinario è possibile anche grazie alla performance stellare di Emma Stone. Questa attrice si è trovata davanti a uno dei ruoli più complessi e stratificati della sua carriera ed è riuscita a conquistarlo. La complessità dello sviluppo (mentale, caratteriale e morale) di Bella Baxter in Povere Creature! è rappresentata con cura, facendoci al contempo rendere conto di quanto stia avvenendo, ma senza mai essere davvero evidente. Nessuno strappo, ma una linea in crescita lenta e costante, fino alla sua conclusione.

Yorgos Lanthimos senza alcun freno

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Photo Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

E un po’ come la sua protagonista, anche Yorgos Lanthimos qua sembra volersi liberare di qualsiasi costrizione artistica. Se già in passato questo autore ha dimostrato di sapersi muovere oltre i confini delle regole tradizionali, qui realizza probabilmente il suo capolavoro. Lo troviamo davvero ispirato, giocando da un punto di vista registico in completa libertà creativa.

Accompagnato da un team di scenografi eccezionale e l’altrettanto ispirata fotografia di Robbie Ryan (due delle dieci categorie per cui il film è candidato all’Oscar) si lancia in un opera dalla potenza visiva eccezionale. Ogni sequenza è studiata con estrema cura, trasmettendo alla perfezione sensazioni di estraneità e disorientamento.

È una continua trasformazione, che ci porta in luoghi distanti geograficamente e simbolicamente. Passiamo dai freddi luoghi della casa “natale” in Inghilterra, visti attraverso un bianco e nero intenso e un fisheye che contribuisce a darci una sensazione di prigionia, agli spazi più ampi e accesamente colorati dell’Europa. Che però ci arrivano finti, quasi illusori, facendoci muovere tra l’ingenuità di Bella e la nostra consapevolezza.

E se questo contrasto può apparire così evidente, quello tra altri capitoli del film lo è meno. Quasi come per l’evoluzione di Bella, Lanthimos procede per gradi sottili, cambiando la sua rotta lentamente, senza farcelo notare, ma riuscendo a dare una chiara impostazione stilistica a ogni fase del viaggio. Fino a quel finale, già diventato iconico e ricco di sfumature da interpretare.

Povere Creature! è un film che non sarà mai mainstream, ma non per questo è meno potente

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Photo by Atsushi Nishijima. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

In un’annata come questa, dove hanno ottenuto un enorme successo anche opere più autoriali e impegnate dei tradizionali campioni d’incassi, Povere Creature! sembra essere ancora troppo “weird” per riuscire a raggiungere il grande pubblico. Difficilmente lo vedremo travolgere la cultura popolare come altri grandi titoli di quest’anno e questo potrebbe impattare sulle sue possibilità nelle corse ai premi.

Ma questo è importante solo fino a un certo punto. L’opera di Yorgos Lanthimos ed Emma Stone resterà forse ristretta a un cerchio più piccolo, ma a chi sceglierà di scoprirla mostrerà un mondo straordinario. Povere Creature! è un film potentissimo, che racchiude al suo interno una quantità immensa di temi che lascia senza risposte definitive, non per mancanza, ma per stimolare la riflessione. Con coraggio anche nel modo in cui li racconta.

È un’opera che quindi richiede allo spettatore uno sforzo, soprattutto nella parte iniziale, dove può risultare respingente. Ma ne vale completamente la pena.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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