Se dovessimo utilizzare un meme per definire cosa sta accadendo tra l’Unione Europea e l’Ungheria, sicuramente potremmo utilizzare “Qualquadra non cosa”.
In questi ultimi anni l’Ungheria, in particolar modo il suo premier Viktor Orban, ha remato svariate volte contro l’UE, in particolar modo sulle tematiche inerenti ai diritti, in particolar modo ai diritti LGBTQ+ e a quelli dei migranti.
Questa volta il premier magiaro ha deciso di fare un mezzo sgambetto ai suoi alleati, a favore quasi di Vladimir Putin.
In un video apparso su Twitter al termine del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Viktor Orban ha reso noto che il suo governo ha emanato un decreto che vieta il trasferimento di armi in Ucraina attraverso il territorio ungherese.
In poche parole il governo ungherese consente alla Nato di dispiegare le sue truppe in territorio ungherese e di poter effettuare trasferimenti di armi in altri paesi appartenenti alla Nato, escludendo così l’Ucraina.
“E’ stato emesso un decreto nel quale è chiarito che nessuna arma può essere trasferita dal territorio dell’Ungheria al territorio dell’Ucraina. Le operazioni militari si stanno avvicinando sempre più ai confini dell’Ungheria” ha affermato il premier ungherese.
A dire il vero Viktor Orban si trova in un equilibrio precario, da una parte la Nato e l’Unione Europea di cui fa parte, dall’altra la Russia di Vladimir Putin, un suo alleato e partner strategico.
Stretto quasi in una morsa, Viktor Orban ha così commentato quanto sta accadendo in Ucraina: “Noi condanniamo la guerra, specialmente adesso che ha luogo in un paese nostro vicino, noi diciamo no alla violenza e la cosa più importante per l’Ungheria è stare fuori da questo conflitto armato. Noi possiamo guardare a quello che accade attraverso un solo tipo di lente: quella ungherese, noi non cambieremo la nostra prospettiva sulla guerra o su altro tipo di prospettiva straniera ci venga raccomandata dall’esterno”.
Qualche settimana prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, precisamente il primo febbraio, Viktor Orban nella sua dodicesima visita ufficiale al Cremlino ha siglato nuovi rapporti economici con Putin.
Dopo il progetto della centrale nucleare Paks II, la produzione del vaccino russo Sputnik V in Ungheria e gli accordi sulla fornitura di gas a prezzi stracciati, l’Ungheria si conferma il paese europeo più vicino a Mosca.
Per giustificare la sua vicinanza a Mosca e a Vladimir Putin, il premier magiaro ha affermato diverse volte di non essere disposto ad aiutare gli ucraini, finché quest’ultimi continueranno a perseguitare la minoranza ungherese in terra Ucraina, privandola dei suoi diritti e minacciandola fisicamente e moralmente.
Si tratta di una comunità di circa 150.00 cittadini ungheresi, che sono situati nella regione della Transcarpazia, precisamente nella città di Uzhorod.
La minoranza ungherese in terra ucraina vive in questa situazione dalla fine della Prima Guerra Mondiale, quando si vide tagliata fuori dal territorio ungherese.
Insomma a meno di un mese dalle elezioni parlamentari in Ungheria, Viktor Orban rischia di diventare una vittima politica delle sue stesse scelte sbandierate in questi anni.
Una cosa è sicura, secondo il sondaggio della GLOBSEC-Trends, l’80% degli ungheresi sostiene l’appartenenza alla Nato ed il 78% quella inerente all’UE, insomma, in Ungheria potrebbe finire un capitolo.
- Editore: Salerno
- Autore: Stefano Bottoni
- Collana: L'altrosguardo
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2019
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