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Top 5+1 D&D: I cinque migliori monaci che non ti aspetti

Chi sono i monaci? Ritorna, puntuale come sempre, l’appuntamento con “La classe che non ti aspetti”, dove proponiamo una rassegna di cinque personaggi che secondo noi meglio rappresentano le varie classi del personaggio del Manuale del Giocatore di D&D. La regola è sempre la stessa: nessuno di questi personaggi può provenire da un’ambientazione che i giocatori di Dungeons&Dragons definirebbero classica, ovvero medievale fantasy. Dopo i barbari, i bardi, i chierici, i druidi, i guerrieri, i ladri e i maghi, ora tocca ai …

Monaci

Monaco 2

C’erano una volta, sparsi nelle campagne e tra le colline, quei solitari monasteri dove frati e monaci di dubbia forma fisica portavano avanti le antiche tradizioni (i più fortunati facevano anche birra). Per i giocatori di Dungeons & Dragons però il monaco non è soltanto questa figura appena descritta.
I monaci, come il manuale insegna, sono personaggi che aspirano alla perfezione interiore, tramite l’allenamento e la contemplazione. Si addestrano ad essere versatili combattenti in grado di trasformare il loro corpo in un’arma affilata e/o contundente. I monaci sono pronti a combattere anche a piedi nudi o vestiti da contadini. Spesso viaggiano senza essere notati tra la popolazione, cogliendo di sorpresa banditi, signori della guerra e nobili corrotti. Tuttavia, il singolo monaco difficilmente si occupa di essere il campione della gente comune o di accumulare ricchezze. Si preoccupa primariamente di perfezionare la sua arte e raggiungere la perfezione interiore. La sua peculiarità è l’innata capacità nel combattere senz’armi e senza armatura. Grazie al suo addestramento rigoroso può colpire con la stessa forza e più velocemente di un guerriero con la spada. Inoltre è in grado di catalizzare un’energia misteriosa, chiamata ki, che gli permette di compiere imprese stupefacenti. Nel corso delle avventure se ne possono incontrare di tutte le taglie, gusti e chiese. Vediamo i 5+1 monaci che non vengono da un contesto fantasy, ma ne condividono le caratteristiche.

Rey – Star Wars

Di razza umana, Rey è una ragazza di diciannove anni, abbandonata dai genitori in tenera età sul pianeta desertico Jakku. È una dei protagonisti della trilogia sequel. Indossa una tenuta da “scavenger”, che comprende un copricapo ricavato da un elmetto Stormtrooper, abiti adeguati al clima desertico e una borsa capiente dove riporre i pezzi di ricambio. Sembrerebbe propriamente l’equipaggiamento di un degno avventuriero. Inoltre combatte con quello che potremmo definire un bastone ferrato (arma in cui il monaco è competente), e ciliegina sulla torta, tiene nascosto dentro di se un potere in grado di capovolgere le sorti di ogni combattimento. Non lo chiamano “ki”, ma il messaggio passa lo stesso. Forse con quella spada laser si potrebbe obiettare qualcosa, ma le competenze nelle armi sono aperte a tutte le classi dopo un buon addestramento. L’uso della Forza la fa rientrare in questa categoria ben più di ogni caratteristica esterna. Unica pecca: non produce birra.

Iron Fist – Marvel

Suvvia, questo personaggio si scrive praticamente da solo. La storia di Danny Rand è il classico background che potremmo ricavare per un monaco. Compiuti i nove anni parte per una spedizione in Tibet assieme ai genitori alla ricerca della mistica città di K’un-L’un, luogo accessibile soltanto una volta ogni dieci anni. Durante la scalata dell’Himalaya, tuttavia, i genitori muoiono e Danny, rimasto solo tra i monti, viene miracolosamente trovato da una pattuglia di arcieri di K’un-L’un. Condotto a cospetto del sovrano, Yu-Ti il Signore della Montagna di Giada, questi decide di assecondarlo nel suo desiderio di vendetta, offrendogli asilo e incaricando Lei Kung il Tonante di fargli da mentore. Divenuto il miglior allievo, acquista il diritto di affrontare il drago Shou-Lao l’Immortale. Una volta uccisa la creatura, immerge le mani nel braciere che contiene il cuore dell’essere, ricevendo il potere del Pugno d’acciaio. Esperto di arti marziali, Danny Rand è il detentore della forza mistica chiamata “Iron Fist“, che gli consente di concentrare il ki nelle mani chiudendole a pugno e sprigiona colpi devastanti. Ops, abbiamo appena descritto un monaco.

Medicham – Pokémon

Medicham è un Pokémon di doppio tipo: Lotta e Psico. Si evolve da Meditite a partire dal livello 37 e si può megaevolvere in MegaMedicham usando la Medichamite (perdonate i troppi “mega”). È un Pokémon umanoide che tende a vivere tra le montagne desolate, in ambienti selvaggi e inaccessibili, dove può meditare senza disturbo alcuno (infatti spesso è immortalato in posizioni yoga). È in grado di digiunare per un mese quando è impegnato ad affinare le sue capacità interiori. La ricerca della perfezione tramite la calma e la meditazione sono i suoi must. Queste sue capacità gli permettono di prevedere le mosse del nemico, muoversi velocemente sfruttando i suoi riflessi e portare colpi mirati, aiutandosi con un ottimo contrattacco. Quando si concentra al massimo, inoltre, è in grado di percepire i pensieri avversari e mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Insomma un monaco perfetto in Classe Armatura, Capacità Speciali e Tiri Salvezza.

Ryu – Street Fighters

La parola Ryu (kanji) o Ryū (che è scritta in hiragana e che può essere scritta anche Ryuu) può avere varie traduzioni in italiano, tra le quali nobiltà d’animo o prosperità. In essa racchiude un significato di elevazione interiore o incremento. Con questa base di partenza poi il resto è in discesa. Ryu è il protagonista del franchise Street Fighters. Un combattente dal fisico scolpito da anni di allenamenti. Indossa un karate gi bianco con le maniche strappate all’altezza delle spalle, un paio di guanti di protezione, una cintura nera e un hachimaki rosso sulla fronte. Ryu cresce nel dojo di Gouken, allenato da quest’ultimo all’arte marziale dell’Ansatsuken, e dedica la sua vita al perfezionamento spirituale attraverso il combattimento. Si pensa che non gli importi di vincere o perdere, ma solo dello scontro in sé, come opportunità di crescita spirituale. La sua mossa più caratteristica è l’Hadoken, una sfera di energia a distanza. Ryu ha tutte le qualità, e presenza scenica, per rientrare nella categoria monaco.

Crilin – Dragon Ball

Specifichiamo che si tratta del primissimo Crilin e non teniamo troppo conto della sua evoluzione durante la serie. Quel ragazzo arrogante, antipatico, proveniente da un monastero buddista e senza naso. Quel piccolo ragazzino che decide di allenarsi presso il maestro Muten per poter migliorare l’approccio con le ragazze. Esattamente quello è il monaco di cui avremmo bisogno ogni tanto. Un personaggio dedito alla crescita fisica e interiore per sviluppare una forza tale da farcela nelle situazioni di tutti i giorni. Anche abbordare una bella ragazza al pub, magari proponendole la scelta tra le diverse birre che si producono al monastero (magari non buddista). Per forza, abilità e potere interiore possiamo dire che la stragrande maggioranza dei personaggi di Dragon Ball ha le caratteristiche dei monaci, ma Crilin vince soprattutto per quell’aspetto da crapa rasata iniziale. Suvvia, l’abbiamo pensato tutti almeno una volta.

Menzione Speciale: Kenshiro – Ken il Guerriero

La posizione del +1 la vince Kenshiro. Ma come, l’abbiamo già messo nella lista dei Guerrieri. Ah già, è vero. Beh, chissenefrega. Un personaggio può rispecchiare diverse classi e mantenere intatto il suo cuore. Ken è uno di questi. Un guerriero nel nome e un monaco nello stile. Perché potrebbe stare bene in entrambe le classi, con i talenti della prima e le capacità della seconda. Non c’è bisogno di aggiungere nient’altro, la sua storia e le sue abilità sono ben note a tutti.

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