La resistenza agli antibiotici é quel tipo di fenomeno che, benché siamo consapevoli della sua esistenza, preferiamo evitare o a cui non pensiamo, come una sorta di Spada di Damocle che, se ignorata, potrebbe svanire. Purtroppo, invece, ogni giorno facciamo abuso di questi farmaci, assumendoli per cause frivole, prescrivendoli per quieto vivere, interrompendone il corso per pigrizia e, di conseguenza, aiutando il loro stesso nemico ad evolvere resistenze.
Oggi in Italia crediamo che i cosiddetti Super-Batteri non esistano, oppure che si manifestino solo in paesi esotici in via di sviluppo; invece, controintuitivamente, é proprio nei paesi con il maggior volume di antibiotici assunti che si manifestano più casi di resistenza, dovuti alle resistenze acquisite.
Per esempio, uno dei più noti batteri antibiotico-resistenti, la Klebsiella Pneumoniae, é particolarmente diffusa in Italia, contrariamente ai paesi Scandinavi, in cui il controllo della somministrazione degli antibiotici é più rigido. Questo batterio é risultato resistente perfino ai Carbapenemi, gli antibiotici di utilizzo ospedaliero, quelli di ultima speranza per i pazienti che contraggono patologie notoriamente resistenti al resto dei farmaci comunemente disponibili.
Batteri Spaziali
La International Space Station (Stazione Spaziale Internazionale, in breve ISS) é un luogo particolare per lo sviluppo dei germi. Per quanto possano essere osservate regole sanitarie, é comunque un loculo relativamente ristretto, non ventilato, in cui gli astronauti devono svolgere tutte le loro funzioni-dalle scientifiche alle corporee-portando alla ovvia conclusione che ci sia una discreta proliferazione batterica. Infatti, il JPL (Jet Propulsion Laboratory) della NASA, nel 2015 ha optato per portare dei campioni isolati dai bagni della ISS, per poterli analizzare nei loro laboratori, effettuando gli Antibiogrammi dei diversi patogeni in sicurezza.
Quello che hanno trovato sono 5 nuovi ceppi di Enterobacter con multi-resistenza antibiotica.
Lo studio del JPL sui campioni portati dall’ISS nel 2015 é stato pubblicato il 23 Novembre 2018 nel Journal BMC Microbiology, affermando che i batteri trovati nei campioni sono ceppi di Enterobacter, un genere comunemente trovato sulla terra tra le fila dei batteri che popolano i nostri intestini, altamente resistenti agli antibiotici.
É il genere di batterio che più comunemente causa infezioni del tratto urinario in pazienti immunocompromessi, in particolare quelli ospedalizzati.
Ad oggi, questi nuovi batteri non sono di alcun pericolo, se non per gli astronauti futuri, ma Nitin Singh, in un’intervista su Life Science, ci tiene a precisare quanto sia importante tenere la situazione monitorata.
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