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La CIA e il controllo della mente

Finalmente è estate, vacanze. Il che per me significa chiudersi in casa a recuperare le serie tv – e i giochi – che avrei tanto voluto vedere subito, e invece niente perché la vita vera disturba. Con le persiane rigorosamente abbassate, ché la luce dà fastidio e non si vede bene lo schermo, mi sono messa in pari con la grande protagonista di questa stagione estiva: Stranger Things (qui la recensione).
Da vedere per i nostalgici degli anni 80, ma anche se non ve ne frega granché delle atmosfere ET, Goonies e tutto quello che ci hanno infilato come ispirazione, rimangono 8 capitoli da divorare per quanto bene sono costruiti.
Durante la full immersion della nuova serie Netflix, mi è venuto spesso in mente Fringe (nei suoi momenti migliori). Ci sono diversi punti di contatto tra le due serie, il più evidente è il richiamo diretto a esperimenti fatti in gran segreto dal governo statunitense sul controllo della mente e in generale sui fenomeni paranormali.
Constatando quanto fascino eserciti sulla coscienza collettiva questa tematica e quanto sia stata sfruttata da cinematografia e letteratura, la domanda sorge spontanea.
Ci sarà qualcosa di vero in tutto ciò?
Beh parrebbe proprio di sì.
La sera del 28 novembre 1953, Frank Olson, uno scienziato specializzato in armi biologiche che lavora per la CIA, si ritira nella sua stanza, che divide con un collega, in un hotel di New York.
Verso le due di notte si getta dalla finestra del tredicesimo piano.
Il caso viene chiuso dalla polizia come suicidio in seguito a esaurimento nervoso. D’altra parte il dottor Olson aveva espresso più volte ai famigliari il desiderio di dare le dimissioni dalla CIA, dopo aver scoperto che il frutto delle sue ricerche era utilizzato dal governo per torture ed eliminazioni di persone sospette. Fatto un po’ strano: il concierge dell’albergo sente la conversazione telefonica tra il collega di Olson e qualcun altro:
“Beh, è andato”
“Un vero peccato”.
La famiglia non avrà mai molti dettagli, fino alla metà degli anni ’70, quando si solleva un grande polverone in seguito allo scandalo Watergate (le intercettazioni che incastrarono l’allora presidente Nixon e la CIA stessa), successivamente al quale una grande lente di ingrandimento venne posta sul governo.
Nel 1975 una commissione parlamentare si occupa di investigare sulle attività della CIA all’interno degli Stati Uniti, messa sul chi vive dalle operazioni poco trasparenti dell’agenzia e dalla distruzione di alcuni documenti legati a un particolare programma del governo – ordinata nel ’73, immediatamente post Watergate, dall’allora capo della CIA.
Il programma in questione è noto come MKULTRA, la gioia di ogni complottista, ed è effettivamente esistito.
La documentazione su questo progetto, oramai facilmente reperibile, ne fornisce i dettagli: si scopre che era dedicato
alla sperimentazione su esseri umani, con il fine di fare ricerca sulle reazioni dell’organismo in risposta all’uso di sostanze, legate al controllo della mente, brainwashing e molto altro che andava a sfiorare direttamente il paranormale.
Nel marasma delle inchieste a proprio carico, la CIA si trova costretta a tirar fuori un sacco di documenti sepolti e ad ammettere molte cose, tra cui anche la somministrazione di LSD in un drink al dottor Olson, senza che se ne accorgesse, nove giorni prima della sua morte. In questo modo riconobbero quindi il proprio coinvolgimento e che quello che era stato giustificato come suicidio da stress, di fatto era stato indotto dall’assunzione forzata di sostanze, rendendo il dottore una delle prime cavie del progetto segreto. A causa della distruzione dei documenti, non è chiaro quanto lo scienziato fosse stato coinvolto nel progetto prima della sua presunta eliminazione. Ma a questo punto sembrerebbe che l’agenzia abbia cercato di mettere sotto controllo un proprio dipendente sconvolto e in procinto di andarsene, tramite la somministrazione di droga. D’altra parte il 1953 coincide proprio con l’ufficializzazione del programma sperimentale sul controllo mentale.
Nel 1977, in seguito alle indagini legate all’MKULTRA, è stata indetta un’interrogazione parlamentare ed è così arrivata l’ammissione completa da parte del governo dell’esistenza del programma, approvato ufficialmente nel 1953, per essere poi ridimensionato negli anni 60 e definitivamente interrotto nel 73 (qui la documentazione).
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Ma in cosa consisteva? Cosa stava combinando la CIA?
Bisogna tenere presente che dagli anni 50 si viveva in un clima costantemente paranoico, siamo infatti agli inizi della Guerra Fredda. Strane notizie provengono dall’est, di ricerche portante avanti con successo dai russi sul paranormale, o sulle capacità scoperte da cinesi o da coreani sul lavaggio del cervello (avete presente The Manchurian Candidate?).
La paura è forte, soprattutto quella di restare indietro, di non essere al passo con le armi dei nemici.
Ed ecco che non si lascia nessuna strada inesplorata.
Si coinvolgono allora, più o meno inconsapevole, università, carceri, enti privati che forniscano soggetti (decisamente inconsapevoli) che si sottopongano a test di varia natura.
Un esempio tra tanti: Ken Kesey, ottimo atleta che si sta preparando per le olimpiadi del ’60, non ha mai assunto droghe o alcool prima d’ora. Gli propongono di partecipare a un test per trovare le cure per chi soffre di malattie mentali.
Ecco come il futuro autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo diventa una delle prime cavie, che promuoverà l’uso di sostanze psicotrope, contribuendo a formare uno dei movimenti più caratteristici dell’epoca, quello hippie. Ma solo tempo dopo scoprirà che quello che doveva essere una ricerca promossa dall’Ospedale per i Veterani di Menlo Park per curare disturbi traumatici da stress, era in realtà un esperimento del governo con ben altri fini da quelli dichiarati.
Le scuse e la disclosure del governo del ‘77 ha rivelato diversi risvolti agghiaccianti: di come la CIA abbia raccattato soggetti provenienti da diverse fasce della società, come facile prevedere soprattutto da quelle più deboli, includendo carcerati, indiani d’America e malati, sottoponendole ai test più bizzarri in cerca di qualcosa di irraggiungibile. Un disastro che ha influito su una generazione, alimentato dalla paranoia di una minaccia che veniva da est, con mezzi che di scientifico avevano ben poco, e meno che mai etico.
Da segnalare anche alcuni sottoprogetti che ricercavano gli aspetti delle arti magiche, per essere usate in operazioni segrete di non meglio specificata natura.
Insomma, comprensibile perché tanti film, serie e libri si siano occupati di questo tema: leggendo certa documentazione sembra di trovarsi davanti una sceneggiatura già bella e pronta.
Com’è finita per il signor Olson e la sua famiglia? Negli anni ’90 il corpo dello scienziato è stato riesumato, e i figli hanno deciso di sottoporlo a un’ulteriore autopsia da cui sono stati evidenziati segni di lotta precedenti alla caduta, tra cui anche una botta in testa.
Nel 2012 i fratelli Olson hanno cercato di fare causa alla CIA, ma la cosa è finita nel nulla in quanto la sentenza del giudice è stata “La documentazione pubblica sostiene molte delle accuse rivolte alla CIA, per quanto inverosimili possano sembrare, […] ma concludendo che la maggior parte delle accuse sono fuori tempo massimo ed avendo accettato un accordo precedente [negli anni 70 la famiglia aveva già accettato 750.000 dollari come accordo], la Corte stabilisce l’impossibilità di una mozione al Governo.”
Se poi voleste divertirvi a trovare altri programmi della CIA un po’ squinternati che si occupano di sovrannaturale provate a cercare lo Stargate Project.

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Francesca Giulia La Rosa

Trekker, whovian. Non amo le etichette (a parte queste?). Traduttrice, editor a caccia di errori come punti neri nel tessuto della realtà. Essere me è un’esperienza profondamente imbarazzante.

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