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La Casa di Carta: il riassunto delle prime due stagioni

L’attesissima terza stagione de La Casa di Carta (o La Casa de Papel) sta per arrivare. Il 19 luglio, Netflix rilascerà i nuovi episodi della serie che ritroverà la banda di rapinatori al completo e con qualche aggiunta. Una nuova missione sta per avere il via, ma siete tutti davvero pronti ad affrontarla? Ricordate per filo e per segno quanto accaduto nelle prime due stagioni?

Se così non fosse, qui abbiamo quello che fa per voi. Ripercorreremo insieme e in pochi minuti quanto accaduto finora. Un ripasso veloce per affrontare al meglio questa terza stagione.

La casa di carta logo

LA CASA DI CARTA: COS’È ACCADUTO NELLE PRIME DUE STAGIONI?

La Casa di Carta è la storia di un colpo mai fatto prima. Un uomo dalla misteriosa identità, che si fa chiamare Professore, riunisce un gruppo di criminali allo scopo di rapinare la Zecca di Stato spagnola. Il piano però non consiste nell’entrare, prendere il malloppo disponibile e fuggire, bensì di rimanervi all’interno per qualche giorno e produrre milioni da portare via attraverso un passaggio appositamente scavato da loro in un caveau. Una missione impossibile per la quale il Professore chiama a raccolta una banda di otto persone con precedenti penali e con spiccate capacità, una diversa dall’altra.

A ciascun componente della banda viene dato il nome di una città: Tokyo, narratrice della storia, il cui compagno è appena morto dopo uno scontro a fuoco per un furto; Mosca e Denver, padre e figlio; Berlino, che sarà messo a capo delle operazioni; Nairobi, che si occuperà della produzione del denaro nella zecca; Rio, giovane hacker; Helsinki e Oslo, gemelli serbi dalla forza bruta. Il colpo parte dopo 5 mesi di duro addestramento, durante i quali il Professore impone delle regole: non uccidere o ferire alcun ostaggio, non esporre le proprie identità e non intraprendere relazione personali (regola che viene subito infranta da Rio e Tokyo che si mettono insieme). Per il colpo tutti indosseranno la stessa tuta e una maschera: quella di Salvador Dalì, ormai diventata iconica per gli amanti delle serie tv.

Parte il colpo e tutto procede per il meglio: gli ostaggi sono riuniti, nessun ferito, contatti col Professore (che monitora tutto da un posto segreto) nascosti alla polizia. La situazione peggiora quando un errore di Tokyo la porta a ferire un agente di polizia, dopo che Rio è stato colpito da un proiettile.

Intanto, fuori dalla Zecca, sono partite le indagini a capo delle quali c’è Raquel Murillo. A gestire lei e i passi in avanti degli agenti sarà proprio il Professore sotto copertura. Questi fingerà di incontrare l’ispettrice in modo del tutto casuale e riuscirà ad instaurare un rapporto di confidenza. Ciò avrà però delle conseguenze inaspettate anche per il Professore: infatti tra i due nascerà una storia d’amore. Al contempo è proprio lui, con voce camuffata, ad iniziare delle trattative telefoniche con Raquel e la polizia in merito agli ostaggi trattenuti dalla banda nella Zecca.


Intanto, all’interno della Zecca, la banda inizia a distribuire ai vari ostaggi tute rosse e mansioni: dovranno infatti collaborare al fine della buona riuscita del piano. Tra questi spiccano alcuni personaggi che avranno poi un ruolo fondamentale nella storia. La prima Alison Parker, figlia dell’ambasciatore britannico e, per questo, centrale nel piano della banda e primo obiettivo della polizia. C’è inoltre Monica Gaztambide, segretaria e amante del direttore della zecca Arturo Roman che, proprio poco prima del colpo, scopre di essere incinta.

Sarà Monica ad essere usata dalla banda come tramite con la polizia per chiedere scusa dello sparo contro l’agente (di Tokyo) e dei medicinali per gli ostaggi.

A sorvegliarla strettamente è Denver che da subito prova nei suoi confronti un senso di protezione. Non sa però che Monica sta cercando di recuperare un cellulare, sotto consiglio di Arturo, per mettersi in contatto con le forze di polizia. Un piano, però, fallimentare: Berlino la scopre  e se la prende con Denver, ordinandogli di ucciderla. Denver non riesce a farlo: le spara un colpo alla gamba, in modo da lasciare comunque del sangue a terra, e la nasconde in un caveau. Mentre ad Arturo e a tutti gli altri verrà dunque fatto credere che Monica è morta, nel caveau tra lei e Denver si svilupperà un sentimento molto forte.

I problemi all’interno della Zecca si susseguono. Per un altro errore, da un cellulare sequestrato viene scattata una foto che finisce nelle mani della polizia che riconosce il volto di Rio, il cui nome è Anibal Cortes. Poco dopo, Mosca si sente male e suo figlio Denver decide che è il caso di fargli prendere un po’ d’aria. Così obbliga un gruppo di ostaggi a salire sul tetto, tutti mascherati allo stesso modo, per far respirare il padre. Questo, tuttavia, genera un attacco da parte della polizia, causato anche dall’ira di Arturo per l’uccisione di Monica: la polizia spara e colpisce uno di loro, che è proprio il direttore della Zecca.

La ferita di Arturo dà alla polizia l’occasione di entrare nell’edificio: i sequestratori, infatti, chiedono l’ingresso di alcuni medici per medicare la ferita di arma da fuoco. Sono in tre ad entrare, ma tra loro c’è un infiltrato: il viceispettore Rubio. Il Professore riesce però a riconoscerlo, così avverte Berlino. Il gruppo, con una scusa, prende gli occhiali di Rubio e istallano all’interno una cimice. D’ora in avanti il Professore sentirà tutto ciò che verrà detto dalla polizia. Intanto Denver, con l’aiuto di Nairobi e Mosca (che hanno scoperto tutto), cura Monica che continua a rimanere nascosta nel caveau.

La Casa di Carta continua con le indagini della polizia che giunge ad una nuova scoperta. Rivedendo i video di sorveglianza delle ultime settimane della Zecca, trovano Rio in compagnia di una ragazza: è Tokyo. Anche lei dunque esce allo scoperto e non è la sola. La polizia riesce a trovare l’auto con la quale i due si sono recati alla Zecca ma, prima di esaminarla, il Professore riesce ad intrufolarsi e cancellare le loro impronte.

Tuttavia, per punire Berlino per aver violato la regola di non uccidere (crede infatti che Monica sia morta), lascia all’interno un bottone della sua giacca. Raquel lo trova e le analisi portano al riconoscimento di un altro elemento della banda. La polizia diffonde ai media la sua vera identità, coordinata da informazioni calunniose per renderne più spregevole la figura agli occhi dell’opinione pubblica.

Intanto anche Berlino scopre che Monica è ancora viva. Segue un momento di forte tensione con Denver, ma la situazione si placa con l’intervento di Nairobi, Helsinki e Oslo.

Le indagini della polizia vanno avanti e portano a due risultati importanti. Tramite le ricerche su Berlino si viene a scoprire di un farmaco raro di cui fa utilizzo per la sua malattia e che può essere soltanto ordinato. Ciò rende dunque rintracciabile la spedizione e il luogo di arrivo, portando la polizia vicina alla villa di Toledo in cui è avvenuta la preparazione della banda.

I problemi per il Professore continuano quando il viceispettore Rubio conferma, con alcune sue personali indagini, che la persona dietro il colpo alla Zecca sia proprio il Salvador che sta frequentando Raquel (dunque lui). Prima che possa svelarlo alla collega, fa un incidente d’auto e finisce in ospedale in coma.

Mentre Rubio viene portato in ospedale, Raquel e il Professore trascorrono la notte insieme, entrambi ignari di quanto sta accadendo. Nella Zecca de La Casa di Carta, gli ostaggi, capitanati da Arturo, stanno organizzando un piano per fuggire. Prima, però, il direttore vuole recuperare Monica, dopo aver scoperto che è ancora viva. La trova a letto con Denver e, furioso, gli sferra un colpo di forbici. Nulla di grave per Denver, che lo ferma e lo minaccia; Arturo, impaurito, spiffera tutto sul piano di fuga degli ostaggi.

Denver cerca di avvisare gli altri ma è troppo tardi: gli ostaggi colpiscono Oslo alla testa con una pesante sbarra di ferro e gli rubano il mitra. Fanno così esplodere la porta posteriore della Zecca e riescono a scappare. La banda riesce con grande difficoltà, e l’aiuto di una mitragliatrice, ad evitare l’ingresso della polizia nella Zecca e a richiudere il buco.

Solo alla fine di tutto, sia il Professore che Raquel vengono a conoscenza di quanto appena accaduto sia nella Zecca che al viceispettore Rubio. Intanto gli ostaggi che sono riusciti a fuggire vengono interrogati dalla polizia. La Casa di Carta continua allora con la Murillo e tutta la polizia che trovano il casale dove la banda si è addestrata. Ma sarà un altro buco nell’acqua visto che, anche stavolta, il Professore ha calcolato tutto. Il diversivo viene però subito compreso da Raquel che chiama il suo ex marito, della scientifica, che riesce a trovare una prova. Anche questa volta, con uno stratagemma, il Professore riuscirà a salvarsi.

Le immagini della polizia al casale vengono riprese dai media e mandate in onda. La banda le vede dalla Zecca e la presenza del professore lì, assieme alla polizia, viene scambiata per un arresto (non sanno infatti della sua relazione con la Murillo). Di fronte a queste immagini, Berlino decide di attendere 24 ore prima di attuare il “piano Chernobyl”.

L’attesa e la tensione spaccano però il gruppo di banditi de La Casa di Carta. Così Tokyo, che ritiene sia ora di mettere fine alla missione, sequestra Berlino. Viene però fermata da Mosca e Nairobi. Una volta libero, Berlino si vendica: manda Helsinki a catturarla, la lega su un carrello che viene spedito fuori dalla zecca. Tokyo viene catturata della polizia.

La ragazza non è affatto disposta a collaborare, dunque viene messa in isolamento. Come se non bastasse, il Professore deve far fronte ad altri problemi. Tornato al suo covo, avvisa finalmente il gruppo di non essere stato arrestato. Dopo alcune scintille, Berlino torna a capo del gruppo. La situazione però peggiora quando Raquel mette in atto un nuovo piano: far credere che Rubio sia uscito dal coma e sappia la verità sul Professore. Questo lo costringe ad esporsi al fine di capire se sia vero o meno. Travestito da clown, entra in ospedale e fa recapitare nella camera di Rubio un peluche con telecamera che gli svela che è tutta una trappola per farlo uscire allo scoperto.

È questo l’ultimo atto prima della scoperta: Raquel e Salvador si incontrano subito dopo nel bar in cui avevano appuntamento e la donna intravede un capello arancione, come quelli della parrucca che aveva il clown visto all’ospedale. L’ispettrice mette tutti i pezzi del puzzle al loro posto e capisce che Salvador è il Professore.

Raquel arresta Salvador e lo porta nel casale. Lo interroga poi, collegandolo ad una macchina della verità, e si rende conto che l’uomo non le sta mentendo, dalla rapina ai suoi sentimenti per lei.  Raquel decide di portarlo in prigione, ma il Professore la fa svenire e si allontana. Lei si risveglia ma lo lascia andare via. Tornata al quartier generale, sarà sollevata dall’incarico in quanto sospettata di collaborare col Professore.

Intanto Tokyo viene trasportata in prigione ma, prima che arrivi a destinazione, il furgone che la trasporta viene assaltato da quattro individui serbi, complici del Professore. La ragazza fugge ma decide di tornare alla Zecca per stare con Rio. È proprio mentre cerca di rientrare che Mosca viene ferito dagli spari della polizia. Il padre di Denver non ce la farà e morirà sotto i suoi occhi.

Dal suo covo, il Professore ha iniziato a scavare il tunnel che servirà alla banda per fuggire. Poche ore dopo ecco però spuntare proprio Raquel che, attraverso la visione di alcuni video di sorveglianza, è riuscita a trovarlo. Il Professore de La Casa di Carta allora cerca di spiegarle il perché di questo colpo, legato alle iniezioni di liquidità della BCE alle banche degli anni passati. Lui ammette di voler fare fare lo stesso, ma direttamente alla gente. A questo punto arriva però per la Murillo la chiamata di Rubio, uscito dal coma. Lei risponde e la polizia rintraccia la chiamata, individuando la locazione del magazzino.

Siamo alle battute finali. Nell’ultimo episodio de La Casa di Carta, Raquel raggiunge l’agente Rubio ma non vuole svelare il nascondiglio del Professore, così viene arrestata e portata al quartier generale. Qui viene messa di fronte ad una scelta: il Professore o sua figlia, la donna allora decide di parlare.

Parte intanto il blitz della polizia nella Zecca. Ha il via uno scontro a fuoco tra Tokyo e Rio, subito difesi da Denver e Stoccolma (che è il soprannome di Monica, ormai parte della banda). Mentre la polizia salva gli ultimi ostaggi, alcuni elementi della banda iniziano a fuggire dal tunnel che sbuca nel covo del Professore.

Berlino decide di rimanere indietro per coprire i compagni, poi comunica al Professore che preferisce morire in uno scontro a fuoco che consumato dalla sua malattia. È a questo punto che si scopre che i due sono fratellastri. La polizia raggiunge Berlino che ha intanto fatto partire la detonazione nei tunnel, in modo da ostruire loro il passaggio. Così il sipario su di lui si chiude con gli spari che lo raggiungono ovunque.

Le forze di polizia raggiungono il covo del Professore ma ormai non c’è più nessuno. La banda è riuscita a fuggire e con tutto il malloppo. La scena successiva ci porta a un anno dopo. Non ci sono notizie della banda e Raquel ha lasciato la polizia. In un momento di nostalgia, l’ex ispettrice prende le cartoline che le aveva regalato il suo Salvador e si accorge che, sul retro, l’uomo ha inserito delle coordinate geografiche. Decide di seguire le indicazioni, così raggiunge l’isola di Palawan. Sul posto, come in un flashback, il cellulare le si scarica, così un uomo seduto lì vicino al bar le porge il suo perché possa telefonare: quell’uomo è proprio il Professore.


Dopo questo ripasso, siete prontissimi alla terza stagione de La Casa di Carta. In attesa che inizi, eccovi il trailer ufficiale. Cosa accadrà adesso?

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