LUCCA – Superpoteri terrificanti, mostri feroci. J.M. Miro ha creato un mondo fantasy e horror vittoriano che prende alla gola in Oscuri Talenti, e ne abbiamo parlato con lui in un’intervista a Lucca Comics & Games 2022. Dove l’autore ci racconta da dove arrivano i suoi personaggi tridimensionali, ma anche i mostri usciti da un vero e proprio mondo dell’orrore. Ma pieno di emozioni e magia.
J.M. Miro, intervista all’autore di Oscuri Talenti a Lucca Comics & Games 2022
A Lucca abbiamo conosciuto J.M. Miro, che è lo pseudonimo dell’autore canadese Steven Price. Ma soprattutto è l’autore di un fantasy che farà parlare (e innamorare) i fan del genere. Il mondo che ha creato Miro è una versione ancora più cupa dell’Epoca vittoriana, ma con sprazzi di luce meravigliosa. Un universo vasto e pieno di personaggi memorabili (spoiler sulla recensione: lo abbiamo adorato).
Ci siamo quindi fatto raccontare da dove nasce questo mondo. E dove si espanderà: “Questa è una domanda grande: quanto tempo abbiamo? Sapevo che avrei voluto scrivere un libro sul Diciannovesimo Secolo, ma non quello che siamo abituati a vedere. Quando leggiamo una storia su quel periodo tendiamo a seguire storie separate fra loro. Per esempio: potresti sentire la storia di Jack lo Squartatore a Londra o quella di Billy the Kid nel West, ma non compaiono mai nella stessa storia. Anche se avvengono nello stesso periodo. Quindi ero interessato a far scontrare queste storie, volevo un romanzo vasto che mostri la richezza di questo mondo che di solito non riusciamo a vedere”.
Ma Miro ci spiega anche un punto davvero fondamentale per la sua storia, che vive grazie al fascino dei suoi personaggi davvero ben scritti. “L’altra cosa che sapevo era che volevo una storia raccontata dal punto di vista dei personaggi, che completasse la grandezza di questo libro. Questo mi ha permesso di capire come costruire il mondo del romanzo”.
Quando gli chiedono dove ci porterà ancora questa storia, ci spiega che “Il primo romanzo è ambientato molto in Gran Bretagna: a Londra, in Scozia. Anche se rimanda ad altre località. Ma vorrei che si muovessero di più in altri mondi per conoscere l’intero mondo vittoriano”.
Un romanzo tanto vivido da essere visivo
Oscuri Talenti è un libro di centinaia di pagine di prosa, ma Miro l’ha reso tanto vivido da essere visivo: in questa intervista non potevamo non chiedergli se diventerà mai una serie TV. “I diritti sono già venduti e un prodotto multimediale è già in sviluppo”.
Ma l’autore ci spiega che “la mia mente è sempre stata molto cinematografica, è come immagino le mie storie. Penso che derivi dal fatto che la mia educazione sia nel mondo della poesia, cerco sempre di scrivere poesie concrete, che puoi esplorare con i sensi. Ho sempre cercato di creare il reale tramite le parole. Quindi provo immergere me stesso e (speriamo) il lettore in un mondo vivo”.
Quando gli chiediamo se ha studiato qualche dettaglio materiale particolare del periodo vittoriano per scrivere questo libro, Miro ci spiega: “avevo già scritto di questo periodo storico in un precedente libro [come Steven Price, ndr] quindi è un mondo che già conoscevo. Ma al tempo stesso c’era una continua ricerca mentre scrivevo, particolarmente nella sezione giapponese”.
Intervista JM Miro, autore di Oscuri Talenti: un mondo magico ed emotivo
Quando chiediamo a J.M. Miro di come ha istituito il mondo magico del suo nuovo romanzo, ci spiega che “sono cresciuto leggendo le storie fantasy degli anni ’80, molto diverse di quelle di oggi. Sembra che l’evoluzione sia un grande interesse nei ‘sistemi di magia’, un approccio quasi scientifico alla magia. Penso sia fantastico ma non è da lì che arriva questo mondo. Ci sono spiegazioni e nel prossimo libro svelerò qualche mistero in più, perché deve avere una qualche logica. Ma non nasce da una fonte scientifica ma poetica.
“Sapevo che volevo scrivere di ragazzi che sviluppavano poteri, ma che sarebbero stati i più sfortunati. Ed è dalle loro storie che ho sviluppato la magia. Per esempio c’è il personaggio di Ribs, una bambina che nessuno avrebbe mai nemmeno guardato in quella Londra vittoriana. Volevo che quella sua sfortuna diventasse la sua forza: quindi lei diventa invisibile. Un altro ragazzo, Charlie, con un genitore nero soffre di un incredibile razzismo nel Sud degli USA, quindi il suo potere è saper rigenerare qualsiasi ferita“.
J.M. Miro ci spiega quindi che è da questi personaggi, “dalle connessioni fra di loro che ho trovato qualcosa che sembra un sistema di magia”.
La magia e la forza dei ragazzi (ma anche degli adulti)
Quando gli facciamo notare che molti altri fantasy contemporanei hanno come protagonisti dei bambini, come nel suo libro che pure è tanto originale, Miro ci spiega: “Il fantasy moderno nasce con Tolkien, anche se lui avrebbe detto di scrivere un mito più che un fantasy. Ma i suoi hobbit sono un sostituto dei bambini: Lo Hobbit è un libro per bambini, ma Il Signore degli Anelli è decisamente da adulti.
“Per me Tolkien è stato importante, ma penso che il lavoro seminale per me sia stato Il Mago di Ursula K. Le Guin, il cui protagonista non è un bambino ma sicuramente è molto giovane. E c’è una scuola di magia, molto prima che arrivasse Hogwarts. Ma è soprattutto una storia di una giovane persona che scopre il proprio potere e ci fa i conti: capisce quanto può essere distruttivo, ma anche le possibilità. Questo ha avuto un peso importante nella genesi del libro”.
Ma anche gli adulti giocano un ruolo importante in questa storia, dagli antagonisti fino a personaggi (splendidi) e proattivi come Alice. “L’approccio standard questo tipo di storia potrebbe essere quello di mettere i bambini o gli adulti al centro, rilegando gli altri a ruoli minori. Ma li ho concepiti come se fossero sullo stesso piano, importanti nello stesso modo. Penso che la differenza in questo la faccia il continuo cambiamento di punto di vista. Appena ho dato anche agli adulti di avere una voce (anche se in realtà l’inizio è proprio con loro), la storia è diventata la loro. Quando è il capitolo di Alice, lei è la protagonista: ha cose che servono e che vuole. Lo stesso con Charlie e con tutti gli altri. C’è un solo personaggio che non ha mai un punto di vista sua: questa è una scelta chiara”.
Intervista a JM Miro, autore di Oscuri Talenti: un mondo che continua a crescere
I ragazzi di questo romanzo vengono da storie difficili, con i loro Oscuri Talenti che possono diventare sia un riscatto che una possibile maledizione. Qualcosa che suona come un commento sociale, sia dell’epoca vittoriana in cui è ambientato che qualcosa di molto più moderno. “Per me la cosa principale sono i personaggi, perché ci sono molte altre cose da cui mi piacerebbe farmi distrarre: la struttura sociale dell’epoca, la trama. Ma devono sempre ricordarmi che sono i personaggi la cosa più importante. Quindi ogni critica sociale del Diciannovesimo secolo è lì solo per mostrare cosa vivono i personaggi. E poi credono molto che le fiction storiche parlano del presente, non del passato. Sono i miei problemi, le mie preoccupazioni che si riflettonon in questo libro”.
Per chiudere l’intervista con Miro, chiediamo quello che tutti coloro che hanno letto Oscuri Talenti si stanno chiedendo: quando arriva il secondo? Soprattutto visto il finale davvero esplosivo. “Il secondo libro è quasi finito, lo pubblicheremo non appena sia pronto. C’è un po’ di attesa per voi in Italia per dare il tempo di lavorare ai traduttori, ma penso sia nel 2024 (possiamo dirlo?)”.
Noi vediamo l’ora di leggere il nuovo libro nella serie di Oscuri Talenti (e magari di organizzare un’altra intervista con l’autore a Lucca 2024!). Se voi non l’avete ancora fatto, recuperate questo libro: è un’avventura fantasy dalle tinte horror davvero da non perdere.