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Oscuri Talenti, il mostruoso fantasy di J.M. Miro | Recensione

A metà fra l'horror e l'avventura supereroistica, ma con set e dimensioni dickensiane

Guarire da ogni ferita, diventare invisibili, manipolare la polvere con la mente, illuminare la più profonda delle oscurità. I giovani protagonisti del romando di J.M. Miro potrebbero avrebbero i poteri per far parte di un universo supereroistico. Ma il mondo di Oscuri Talenti è fatto anche di mostri terrificanti, azione e personaggi moralmente complicati: una ricetta talmente unica da stregarci durante questa recensione.

La nostra recensione di Oscuri Talenti di J.M. Miro

Nella Londra di fine Ottocento sembra che ogni ombra nasconda un pericolo. Specie per il sedicenne Charlie Ovid, cresciuto nel Mississipi. Un ragazzo con cicatrici nell’animo, ma sulla pelle: infatti può rigenerarsi dopo qualsiasi ferita. Con lui Marlowe, bambino di otto anni orfano, che brilla di una strana luce (e nasconde un potere molto più grande). E a inseguirli, qualcosa di più spaventoso di un’ombra: un uomodo che sembra fatto di fumo nero, oscurità che prende forma.

A proteggerli un gruppo di adulti determinati come Alice Quicke, investigratice privata piena di risorse, insieme ai misteriosi Mr Coulton e Mrs Harrogate. Fra viaggi in treno per passare da Londra alla Scozia, in un istituto che promette di proteggere i ragazzi nati con questi Talenti, e salti temporali a Tokyo e Vienna, le avventure per questo gruppo sono tante e terribili. Perché quello che rischiano è più complicato della “semplice morte”. I mostri in questo mondo sono più reali e più terribili di quanto possiate immaginare.

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Già dalle prime righe di questo romanzo fantasy ambientato in epoca vittoriana ci sembra di entrare in un nuovo mondo. Miro dimostra un’abilità straordinaria nell‘evocare luoghi e atmosfere, tanto che sembra quasi magia nera. Quando descrive la nebbia di Londra sentiamo l’umidità sui vestiti, quando ci porta in un treno in corsa ci sembra di poterne sfiorare i sedili.

Quindi l’effetto mentre descrive mostri e poteri oscuri, sentiamo un brivido lungo la schiena. Ma al tempo stesso sentiamo una curiosità quasi scientifica nella sua costruizione di un mondo davvero inedito e suggestivo.

Oscuri Talenti ci porta infatti in un mondo che ci sembra al tempo stesso di conoscere e di non aver mai visto prima. La Londra di fine Ottocento che descrive sembra avere i toni cupi dei classici dell’horror nato in quel periodo. Ma l’azione serrata e i personaggi tridimensionali la fanno subito apparire più viscerale di quanto avremmo mai potuto sperare.

Terrificanti storie d’origine per supereroi

Se nelle 650 pagine di questo romanzo imponente la maggior parte vede Marlowe e Charlie, non sono gli unici Oscuri Talenti che abbiamo trovato durante questa recensione. Nel corso della storia assistiamo alla nascita di diversi poteri, come fosse la versione horror di una storia sulla scuola degli X-Men o di Umbrella Academy.

In Giappone incontriamo Komako, che manipola la polvere. Oskar riesce a “crearsi un amico”, Ribs diventa invisbile. Non indugeremo troppo su ognuno di questi Talenti per evitare spoiler, ma siamo rimasti colpiti da come Miro riesca a rendere ognuno di questi personaggi unici e intraprendenti, scolpiti a tutto tondo.

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Anche gli adulti (e persino i cattivi) hanno un ruolo attivo e un carattere che va oltre alla loro funzione nella trama. Spesso quando i protagonisti sono ragazzi e ragazze, i personaggi più adulti finiscono per essere mentori o aiutanti. Invece in questo romanzo hanno spazio per raccontare la propria storia, anche quando è brutale e terrificante.

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Oscuri talenti
  • Miro, J.M. (Autore)

Un romanzo horror di dimensioni dickensiane

Quando diciamo che i personaggi hanno spazio, non intendiamo solo metaforicamente. Miro ha scelto evidentemente di non farsi ispirare da Charles Dickens solo per il periodo storico ma anche per il puro “volume della trama“.

In queste 650 pagine incontriamo un mondo intero di personaggi. Ne abbiamo già nominati diversi, ma sono fondamentali per la storia anche il rettore dell’Istituto Cairndale Dr. Henry Berghast, la tutrice Abigail Davenshaw, la figura genitoriale di Marlowe Brynt, il complicato Mr Thorpe per non parlare di Jacob Marber e Walter Laster. E negli appunti che abbiamo preso durante la recensione di Oscuri Talenti ce ne sono talmente tanti altri che sembrava stessimo preparando un’interrogazione su Oliver Twist.

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E oltre ai personaggi ci sono i mostri che incontriamo, dai “morvidi” fino al “Drogor” e diversi altri che appaiono durante scene di azione continua. Eppure tutto funziona alla grande. Entro poche pagine ci sentivamo già di fare teorie su alleanze oscure fra gli adulti e avevamo in testa un bestiario vivido di queste creature uscite dal regno dei morti o chissà dove.

Tanto che se ai ragazzi Charlie e Marlowe i compagni di Istituto spiegano i cinque tipi di Talento solo attorno alla trecentesima pagina, avevamo già una scaletta nella testa. Perché li abbiamo visti, analizzati e apprezzati in azione. Insomma: fra la quantità di pagine, personaggi e mitologia da assorbire, il rischio di confondere il lettore è altissimo. Ma funziona: divorerete questo romanzo.

Recensione di Oscuri Talenti di J.M. Miro: un mondo terrificante, in cui vogliamo tornare

Se dovessi spiegarvi le origini dietro gli Oscuri Talenti, le relazioni fra i personaggi e tutta la mitologia che abbiamo imparato durante questa recensione, fineremmo per scrivere un articolo lungo quanto il romanzo che abbiamo appena finito di leggere con pura passione. Ma non vogliamo farlo: vogliamo che vi godiate lo stesso viaggio che abbiamo fatto noi.

Oscuri Talenti è il primo romanzo di una trilogia, ma già da solo riesce a stregarci. La prosa ricca ma fulminea con cui Miro descrive le scenografie e le azioni vi porta in un mondo costruito con una cura per il dettaglio tolkeniana. E la trama piena di confronti e scontri, dove non si capisce mai chi sia il vero villain, fa voltare le pagine a piena velocità. Ma sono i personaggi che finirete per amare. La dolcezza coraggiosa di Marlowe, il complicato eroismo di Charlie, il puro carisma di Alice. Anche l’antagonista principale ha una storia che riuscirà a commuovervi e un fine molto più complicato di quanto possa sembrare.

È per questi personaggi che torneremo ancora nel terrificante mondo di Oscuri Talenti per i prossimi libri nella trilogia. E siamo sicuri che dopo aver letto le prime dieci pagine, anche voi non vedrete l’ora di sapere come va a finire. Che è il più grande complimento che si possa dare a qualsiasi storia.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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