In inglese vuol dire “fracasso/ clamore” ed è proprio quello che sta ottenendo Hullabaloo! il nuovo strabiliante progetto di alcuni ex disegnatori Disney che, insieme ad altri disegnatori, vogliono dimostrare che la tecnica di animazione tradizionale non è morta.
Hullabaloo nasce dalla mente di James Lopez, mano e cuore dietro a classici Disney come “Il Re Leone”, “Hercules”, “La Principessa e il Ranocchio”e il cortometraggio “Paperman”, per citarne alcuni.
Ambientato in un mondo Steampunk, “Hullabaloo” narra la storia di Veronica Daring, una giovane e brillante scienziata sulle tracce del padre Jonathan, anch'egli noto scienziato, scomparso da tempo in circostanze misteriose.
Gli indizi la condurranno nel vecchio parco divertimenti dei Daring dove Veronica incontrerà Jules, una ragazza un po’ bizzarra ed aspirante inventrice, che la aiuterà nella sua ricerca. Insieme, le due giovani donne riusciranno a scoprire che fine ha fatto il celebre scienziato e chi si cela dietro la sua oscura scomparsa e per impedire che le invenzioni del padre cadano nelle mani sbagliate, Veronica dovrà indossare i misteriosi panni di Hullabaloo.
Gli indizi la condurranno nel vecchio parco divertimenti dei Daring dove Veronica incontrerà Jules, una ragazza un po’ bizzarra ed aspirante inventrice, che la aiuterà nella sua ricerca. Insieme, le due giovani donne riusciranno a scoprire che fine ha fatto il celebre scienziato e chi si cela dietro la sua oscura scomparsa e per impedire che le invenzioni del padre cadano nelle mani sbagliate, Veronica dovrà indossare i misteriosi panni di Hullabaloo.
Il progetto è appoggiato anche da altri grandi nomi che in passato hanno lavorato per la Disney, come Bruce Smith (“Tarzan”, “Le Follie dell’Imperatore”, “La Principessa e il Ranocchio”), Rick Farmiloe (“La Sirenetta”, “Aladdin”, “La Bella e la Bestia”) e Sarah Airriess (“La Principessa e il Ranocchio”, “Ralph Spaccatutto” e “Paperman”) insieme ad altri disegnatori e importanti professionisti come Aleza Summerfield, che ci ha regalato capolavori Dreamworks come Il principe d’Egitto, Spirit e Sinbad, il CG Modeler Joffery Black (Gli incredibili, Ratatouille, Spongebob) e Leo Oliveto; il pluripremiato Manel Gil-Inglada si occuperà delle colonne sonore, mentre al doppiaggio troviamo Yuri Lowenthal (il Sasuke di Naruto), Mary Robinette Kowal e, nome che agli appassionati di steampunk sarà ben noto, G. D. Falsaken. Evely Kriete sarà invece la responsabile della produzione.
Ma i costi da sostenere per un lungometraggio sono molti ed è per questo che Hullabaloo si potrà realizzare soltanto grazie ad una campagna di raccolta fondi (crowdfunding) su indiegogo.com
Lo scopo è quello di dimostrare alle grandi case di animazione che la "vecchia" tecnica 2D è ancora competitiva e capace di appassionare il pubblico di ogni età.
Qui per le donazioni! In Base alla somma donata, potrete ricevere un piccolo o grande premio che va dal messaggio di ringraziamento del team, ad un disegno autografato, ad un ciondolo, una maglietta, una video lezione di animazione, ecc"
Speriamo che “Hullabaloo” possa diventare la reale chance del “disegno a mano” di affiancarsi al CGI e di riportare una certa dose di diversificazione nel mondo dell’animazione.
Non vi manca un po' l'animazione tradizionale?
Non vi manca un po' l'animazione tradizionale?
Sostenevo su Fb, poco tempo fa, una discussione in proposito: ormai l’animazione tradizionale, seppure con le dovute evoluzioni tecnologiche (primo fra tutti l’abbandono dei rodovetri) è ormai una quasi esclusività degli anime. Non trovate?
degli anime… Intendi dei cartoni animati!?
Beh, è sempre apprezzabile l’opinione di chi constata l’ovvio.
Sì, l’animazione tradizionale è un’esclusiva dei cartoni animati.
Dici che questa stia diventando un’esclusiva degli animatori di sol levante? Anche prima erano i coreani a riempire gli spazzi fra un frame e l’altro, quindi pure in questo caso non credo sia cambiato molto…
Probabilmente in giappone (dato che è degli “anime” che stai parlando) c’è una tradizione ben più radicata dell’animazione 2D, del disegno tradizionale, una tradizione che nel resto del mondo non è così radicata e soprattutto non si tiene a braccetto col concetto di arte.
Ma in entrambi i casi l’animazione sta perdendo:
In occidente vediamo un totale abbandono dei metodi tradizionali, ma vediamo stili nuovi.
In oriente vediamo un attaccamento alle tradizioni ma una totale spersonificazione…
Personalmente non so cosa mi dia più fastidio. A quanto pare chiedere un’animazione tradizionale e particolare è oramai chiedere troppo.