Le prime due puntate di Hawkeye sono finalmente arrivate. Abbiamo avuto modo di rivedere Clint Barton riprendere in mano il proprio arco, abbiamo potuto conoscere Kate Bishop. La serie ‘natalizia’ targata Marvel ha messo in modo la trama, il cui arco (promettiamo di smetterla con le battute sugli arcieri, ma non è facile) ci porterà alle porte delle feste. In questo articolo vi raccontiamo tutti gli easter egg e le citazioni che abbiamo notato nell’episodio 1 e 2 di Hawkeye.
Hawkeye: gli easter egg e le citazioni nell’episodio 1
Partiamo con la prima puntata di Hawkeye, che nonostante sia solo un inizio ha di certo un buon numero di easter egg. Potremmo dire che ha colto il bersaglio in termini di citazioni, ma abbiamo promesso di non fare più giochi di parole sugli arcieri e vogliamo fare centro. Il resto dell’articolo non avrà battute pessime (o perlomeno ne avrà di meno) ma sarà ricco di spoiler, quindi continuate dopo aver visto le puntate in streaming su Disney+.
La battaglia di New York
Neanche il tempo di sederci comodi sul divano, che l’azione a suon di arco e frecce inizia in Hawkeye. La primissima sequenza vede una Kate Bishop bambina vedere i suoi genitori discutere. La madre Eleonor (interpretata da Vera Farmiga) dice al padre (Brian D’Arcy James) che “non può aspettare che le soluzioni piovano dal cielo”. Anche perché dal cielo stanno arrivando i Chitauri.
La Battaglia di New York del 2012, il gran finale del primo Avengers del 2012, riprende vita. E una freccia ben assesta di Hawkeye salva la vita alla giovane co-protagonista della serie. Vediamo il Vendicatore ina delle sue scene iconiche, ma da un’altra prospettiva.
E al funerale del padre di Kate, morto durante l’attacco (o forse non è davvero così? Sembra più che altro sparito di scena), la bambina dice: “voglio arco e frecce”.
A riguardo, ci limitiamo a far notare che nei fumetti la madre Eleonor è quella data per morta quando lei era bambina, anche se non durante un attacco alieno. Da subito quindi la serie si stacca dal personaggio fumettistico. Anche se come vedremo, le citazioni dei fumetti sono parecchie.
Il logo della serie
Solo un piccolo appunto: gli splendidi titoli di testa della serie, richiamo nel font delle scritte e nello stile in generale la serie scritte da Matt Fraction e illustrate (almeno all’inizio) da David Aja. Un piccolo occhiolino per i fan dei fumetti. Ma anche un riconoscimento per una serie da cui, come vedremo, gli autori hanno tratto forte ispirazione.
Grande arciere, con qualche problema
Ritroviamo Kate da adulta (ha 22 anni). Con l’arco diventa bravissima, ma non è proprio una studentessa da 10 in condotta. La torre dell’orologio che abbatte ha una targa dedicata a Obadiah Stane, che nel 2006 ha sistemato la torre. Un richiamo al cattivo del primissimo Iron Man, interpretato da Jeff Bridges.
Nella stessa scena, Kate parla con la sua amica Greer, che potrebbe essere un richiamo al personaggio Marvel Tigra, un vigilante metà donna metà tigre vista nei fumetti. Oppure il cognome di qualche produttore o amico del regista, non è un nome così unico.
Rogers, un musical da ascoltare
Torniamo a New York. Un piccolo easter egg: in Hawkeye si vede la Grand Central Terminal senza la statua di Mercurio, distrutta dai Chitauri, sostituita da un monumento a ‘first responder’ (segnaliamo Comic Universe per averlo notato prima di noi).
Finalmente troviamo Clint Barton, che sta guardando l’acclamato musical Rogers. Nonostante l’iconografia ricordi molto quella di Hamilton (con tanto del sottotitolo “An (all) american musical”), la canzone Save the City non sembra proprio del genere di Lin-Manuel Miranda. Infatti l’anno scritta Scott Wittman e Marc Shaiman, quelli di Hairspray e Mary Poppins Returns. Nel testo ci sono molti bei riferimenti, come il “Ho tutto il giorno libero” e il riferimento allo Shawarma, presente nella seconda scena dopo i titoli di coda del film.
Hawkeye però non l’ascolta, spegnendo il proprio dispositivo acustico. L’eroe nei fumetti ha perso l’udito almeno dal 1983. Quando, più avanti, Kate chiede il perché della perdita di udito, vediamo una veloce carrellata di tutte le volte in cui Clint ha rischiato la vita come Avengers: è una somma di tanti momenti. Ma anche con l’apparecchio spento, è abbastanza attento al musical da far notare che Ant-Man non c’entra nulla con la battaglia di New York.
Ma Clint viene disturbato dal ricordo di Natasha, la sua grande amica Black Widow. E quando va in bagno per distrarsi nota la scritta “Thanos was right”, un riferimento ai movimenti come quello di Spezzabandiere visto in The Falcon and The Winter Soldier.
Lo spadaccino e la famiglia Duquesne
La madre di Kate vuole risposarsi con Jack Duquesne (Tony Dalton, il Lalo Salamanca di Better Call Saul). Che nei fumetti è lo Spadaccino, uno dei principali villain di Hawkeye. Che però, almeno all’inizio, fu suo mentore nelle pagine di Avengers (1963) #19. Già in questa puntata, si vede la sua passione per le spade (e nella seconda, la sua abilità a usarle).
Suo ‘zio’ Armand Duquesne (Simon Callow) invece appare in Avengers Spotlight #22, padre di Jack che gli raccontò del proprio parente Renée (il Cavaliere Cremisi).
Lucky the Pizza Dog e la Tracksuit Mafia
Kate viene interrotta dal suo spiare Jack dall’arrivo della Tracksuit Mafia, da cui deve scappare, vestita con il costume da Ronin indossato da Clint fra Avengers Infinity Wars e Endgame. Ma mentre scappa incontro un cane, Lucky the Pizza Dog. Nei fumetti, in realtà Lucky appartiene a Ivan, il capo dei mafiosi in tuta. Ma diventa subito amico di Clint. Un’altra citazione dei fumetti è l’uso costante di “bro” quando i mafiosi parlano fra loro, con un effetto decisamente più comico che spaventoso.
A proposito, mentre scappano, si nota che la Tracksuit Mafia sta cercando l’orologio della Base Avengers con il numero #268. Che possa essere un richiamo a Avengers #268, intitolato “La dinastia di Kang”?
Spectrum News
Scappata dall’asta, Kate finisce ripresa dalle telecamere vestita da Ronin. E finisce su Spectrum NY1, il canale di informazione preferito dei Marvel Studios. Lo si vede in The Avengers, Iron Man 3, All Hail the King, Doctor Strange, Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e WandaVision. E la notizia è data da Pat Kiernan, un’altra faccia nota sulle tv del mondo Marvel.
Gli easter egg dell’episodio 2 di Hawkeye
La seconda puntata arriva subito, mentre per le prossime dovremo aspettare ogni mercoledì. Quindi vi tocca addentrarvi ancora una volta nel mondo di Hawkeye e degli easter egg di questa seconda puntata.
Il miglior arciere del mondo costretta alla fuga
La seconda puntata vede Clint e Kate, finalmente uniti, in fuga. Clint vuole proteggerla dalla Tracksuit Mafia, sebbene lei si definisca “La più grande arciere del mondo”. Un titolo che nei fumetti è spettato spesso a Clint, segnalando che Kate vuole forse un mentore per prendere i panni di Hawkeye.
Nella stessa scena, Clint menziona il fatto che la sua Safe House nell‘Avengers Tower è stata venduta, come confermato in Homecoming da Happy Hogan. In molti si chiedono chi possa essere (da Mr Fantastic a Norman Osborn). Ma non c’è tempo per scappare: i mafiosi in tuta li costringono alla fuga.
La zia di Kate
I due arcieri scappano nell’appartamento della zia di Kate. Sul campanello, trovate i nomi di molti autori Marvel Comics: Marcelo Sosa, Seth Meyers, Glenn Danzig e Sam Moskowitz sono quelli che abbiamo notato.
La zia di Kate è Moira Bradon, che come si vede nel poster appeso in casa sua, fa l’attrice (nel poster anche il nome di Luke Ballard, digital artist del Marvel Studios). Nei fumetti, il personaggio debutta in Avengers West Coast (Vol. 2) #100. E che diventa Avengers onorario perché Hawkeye e il Mimo comprarono da lei il nuovo quartiere generale ad ovest degli Stati Uniti.
Cosplayer e LARPer
Sulle tracce di chi sta cercando Kate, Clint si imbatte prima in un gruppo di cosplayer a Times Square, che fanno foto con i turisti. Ci sono Hulk, Ant-Man, Capitan America, Thor, Iron Man. E anche Katniss Everdeen, degli Hunger Games.
Le indagini però portano Hawkeye da un altro tipo di Nerd: i LARPer (Live Action Role Playing). Fra loro c’è Grills, che nei fumetti era invece un vicino di casa di Clint. Ma in questa versione ha la possibilità di sconfiggere Occhio di Falco, che ricorda “ho combattuto Thanos, io”.
Ricercata va in ricerca
Kate viene convocata al telefono dal Detective Caudle, che vuole informazioni sull’incendio di casa sua. Nei fumetti, diventa un importante alleato per Kate.
Ma qui è lei a essere una brava investigatrice. Riesce infatti a trovare prontamente Clint, grazie all’accesso ai server di Bishop Securities. Il suo username è Bishop112012, un richiamo al novembre 2012, quando appare per la prima volta nella storyline scritta da Fraction e Aja.
L’omaggio a Black Widow
Per ottenere informazioni, non c’è nulla di meglio della “mossa preferita di Natasha“, come dice la moglie di Clint. Farsi catturare e far confessare i cattivi. La scena in cui Clint è legato alla sedia, con la telecamera che risale fino alla sua nuca, ricorda quella dedicata a Black Widow nel primo Avengers.
Arriva Echo
Nell’ultima scena dell’episodio 2 di Hawkeye, vediamo un nuovo personaggio che promette di essere importante. Si tratta di Echo (Alaqua Cox), apparsa per la prima volta in Daredevil #9. Maya Lopez, che anche nei fumetti è sorda e nativa americana, è stata la prima Ronin. Che stia cercando il costume proprio per quello? Di sicuro la rivedremo ancora, visto che Disney ha già annunciato una serie dedicata a lei.
Ah, nei fumetti è la figlia adottiva di Kingpin. Potrebbe essere un modo per far entrare anche il personaggio interpretato da Vincent D’Onofrio nel MCU?
Questi sono tutti gli easter egg che abbiamo notato nell’episodio 1 e 2 di Hawkeye (fateci sapere se ne abbiamo perso qualcuno di interessante). Potremo capire se avranno un peso sulla trama della serie solo aspettando i prossimi episodi, ogni mercoledì su Disney+.
Le prime due puntate di Hawkeye ci hanno regalato una storia ricca di azione e sentimenti. Un connubio perfetto per avvicinarci al Natale con l’arciere (anzi, gli arcieri) Marvel. Voi cosa ne pensate di queste prime due puntate? Marvel ha fatto centro? Noi dobbiamo smetterla di parlare di frecce e bersagli? Ci siamo persi qualche easter egg che invece voi avete notato? Ditecelo nei commenti qui sotto oppure su Facebook.
- Hako Onna è un nascondino Game of Horror, tradotto dalla 4a edizione del popolare gioco giapponese.
- Un giocatore gioca Hako Onna (la donna nella scatola), e il resto sono visitatori, che stanno cercando di fuggire dalla villa.
- Per 3-5 giocatori
- Tempo di gioco: 90-120 minuti
- Età 14+