Quando leggiamo un fumetto, un libro o guardiamo una serie tv una parte di noi tende a immedesimarsi nei protagonisti della storia, nelle vicende proposte o pensa a cosa avrebbe fatto per migliorare una determinata situazione.
Se voglio scrivere una storia che sia appetibile per un pubblico giovane, ecco spuntare personaggi di una simile età muoversi in contesti di tranquilla quotidianità: basti pensare ai recenti Ms. Marvel o Champions di casa Marvel contrapposti alla giovane e indipendente Batgirl da parte DC.
Questo processo viene spesso utilizzato non solo in favore di un gruppo anagrafico di lettori, ma anche verso una specifica area geografica, realizzando eroi strettamente legati al territorio in cui operano e alle sue tradizioni.
Da un'idea di Giuliano Piccininno nasce Graspaman, giustiziere mascherato veneto che di questa regione vuole essere ambasciatore.
Alvise Zordan è il classico imprenditore veneto dedito al lavoro e al sacrificio che, in una notte di distillazione clandestina di grappa, riceve il potere del Porchesòn, un bestemmione letale e contundente. Il mattino seguente Alvise prende atto dei propri poteri e, da buon supereroe, decide di realizzare un costume con abiti di recupero, trovando anche un fido aiutante nel nipote, Spritz, l'apereroe.
Da questa semplice descrizione potete capire come l'intera vicenda di Graspaman sia bizzarra e stravagante, sebbene sarà proprio il suo prendere direttamente spunto dalla quotidianità veneta il valore aggiunto di un albo pieno di cialtronerie ed esasperati luoghi comuni.
Graspaman ha l'indubbio merito di non volersi fossilizzare sulla semplice satira ma, partendo dalla realtà sociale del Veneto, estrapolarne lo spirito più autentico di un comune modo di vivere, creando personaggi e situazioni che possono tranquillamente prendere vita anche al di fuori del Veneto.
L'intenzione degli autori è dichiaratamente quella di diffondere le avventure di queste grottesche figure nelle diverse regioni italiane, realizzando storie che ogni lettore possa aver vissuto in prima persona, e portarle alle varie fiere del fumetto per incontrare i lettori e presentare al meglio la propria creazione.
Scrivere di una realtà prettamente locale porta con se l'ovvio ostacolo dato dalla lingua da utilizzare per le battute. In Graspaman solo alcuni personaggi parlano l'italiano corrente, mentre la maggior parte, protagonista compreso, utilizza il dialetto veneto: sia Graspaman sia gli altri personaggi dialogano in una decisa cadenza regionale, ovviata da una semplificazione del dialetto in una lingua nuova che possa essere facilmente compresa in ogni parte dello stivale.
Non mancheranno imprecazioni e terminologie locali, facilmente comprensibili anche grazie ad avvenimenti comuni e quotidiani che guideranno il lettore.
Giuliano Piccininno, da oltre trent'anni impegnato nel mondo del fumetto italiano ed internazionale, attualmente insegna presso la Scuola di fumetto ed illustrazione Vinc dove, grazie alla condivisione di idee con gli studenti, all'editore NeroCromo ed un collettivo di autori Schiocomics ha preso vita Graspaman, Spritz e tutto il loro vivace mondo.
Le avventure di Graspaman sono raccolte in un volume, presentato in formato spillato da 32 pagine, composto da diversi racconti che si concludono in poche tavole.
L'augurio è quello di poter tornare a Capannopolis con nuove storie, nuovi personaggi e antagonisti per vivere ancora una volta le strampalate avventure di Graspaman, eroe positivo dalla balla sempre pronta.
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