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La recensione dei primi tre episodi de Gli Anelli del Potere Stagione 2: bene, ma non benissimo

Che sia di eccitazione o apprensione, l’attesa per la seconda stagione de Gli Anelli del Potere è quasi finita. Dopo una prima stagione che ha diviso pubblico e critica, Prime Video è pronta a riportarci nel mondo de La Terra di Mezzo di Tolkien millenni prima la storia de Il Signore degli Anelli che conosciamo tutti. Grazie a Prime Video abbiamo avuto modo di vedere i primi tre episodi della stagione 2 de Gli Anelli del Potere e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni SENZA SPOILER in questa recensione.

In questa stagione le premesse e i piani anticipati stanno finalmente prendendo forma, Sauron è stato scoperto e parte degli Anelli del Potere sono già venuti alla luce. Ma molto ancora deve essere raccontato, altri anelli devono essere forgiati e il piano di Sauron per la conquista della Terra di Mezzo è solo all’inizio.

Cosa ci aspetta nella seconda stagione?

Come anticipato, la vera natura di Sauron è stata rivelata, ma non a tutti. Lo sconforto di Galadriel di essere stata ingannata dal suo acerrimo nemico, non le ha dato il coraggio di rivelare a tutti l’identità di Halbrand il che si rivelerà un ottima occasione per Il Signore Oscuro. Egli ritorna infatti tra gli elfi per completare la sua opera: creare i restanti Anelli del Potere e soggiogare i popoli della Terra di Mezzo. Nella scorsa stagione infatti, solo i tre anelli degli Elfi hanno visto la luce senza essere toccati dall’oscurità di Sauron. Ora il suo piano è quello di entrare nelle grazie di Celebrimbor, il rinomato fabbro dell’Eregion, per forgiare 9 anelli destinati agli Uomini e 7 anelli per i Nani.

Galadriel, Elrond e Gil-Galad dovranno ora fare i conti con la notizia che il Signore Oscuro è tornato ad essere una minaccia attiva. Ma dalla loro parte hanno ora i tre Anelli del Potere, Narya, Nenya e Vilya e devono capire come e se usarli. In loro è racchiuso una straordinaria potenza che potrebbe davvero ribaltare le sorti della guerra, ma il dubbio che possano essere un’arma del male è ancora forte.

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In questi episodi vedremo anche l’evolversi delle storie di Nori e dello Straniero, ancora senza un’identità chiara, separatisi dal resto dei Pelopiedi. Il loro rapporto continuerà a maturare mentre lo Straniero dovrà fare i conti con un potere nascosto e ancora incontrollato. A ciò si affiancano le storie di Nùmenor, lasciato parzialmente in disparte nelle prime puntate e dei Nani. Questi ultimi, già divisi dalle diatribe tra Durin e suo padre, dovranno affrontare una nuova minaccia. La Montagna, che chiamavano casa, non risponde più al loro desideri. Ma un aiuto dall’esterno sembra volerli salvare. Un elfo, con la promessa di un grande potere…

La recensione de Gli Anelli del Potere Stagione 2

Gli Anelli Del Potere

Ci siamo, il nemico è allo scoperto, i principali protagonisti della serie sono stati presentati e la situazione della Terra di Mezzo e delle diverse razze è chiara, la Stagione 2 de Gli Anelli del Potere avrà un inizio “col botto! Questo era quello che pensavamo prima di vedere i primi tre episodi, ma no… ci sbagliavamo.

Non è un segreto che la prima stagione de Gli Anelli del Potere si sia mossa, un po’ per necessità, lentamente. Speravamo dunque che la seconda stagione potesse partire più carica ma, salvo qualche avvenimento, in nessuno dei primi 3 episodi succede veramente qualcosa di importante. I primi episodi sono un po’ un aggancio tra le due stagioni che speravamo durasse meno di tre ore. C’è da dire che adesso siamo nel vivo della storia e che finalmente qualcosa si sta muovendo (molto lentamente).

Gli Anelli del Potere sono entrati in scena e nonostante ne siano presenti solo 3 di 20, iniziano già a complicare i rapporti tra i personaggi e a plasmare il mondo della Terra di Mezzo. Il loro potere in mano agli Elfi può essere un’opportunità straordinaria per riportare l’antico splendore della razza elfica sul mondo. Ma l’influenza di Sauron pone alcuni quesiti irrisolti. Da qui si ha un’evoluzione dei personaggi interessante. Sebbene tre episodi siano troppo pochi, capiamo già che la stessa Galadriel sta assumendo una posizione meno impulsiva rispetto alla stagione precedente, dato anche il brutto colpo subito dallo scoprire la vera natura di Halbrand. Questo la rende, almeno per il momento, meno insopportabile e più vicina alla Galadriel matura e saggia che conosciamo.

Allo stesso modo Sauron può ora muoversi più apertamente. I suoi piani sono chiari e sebbene sia ancora avvolto nell’ombra e nelle bellissime fattezze di Annatar, ora che abbiamo un volto per l’Oscuro Signore le sue azioni rendono vibrante ogni scena in cui appare. Lo stesso al momento non si può dire per gli altri protagonisti della storia.

Quel problema di ritmo che non riusciamo a superare

Salvo Sauron, gli Elfi e il percorso dello Straniero, ancora in alto mare, i primi episodi della seconda stagione non riescono a dare spazio agli altri protagonisti della storia. I nani, che non vediamo neanche nel primo episodio, sono ancora fermi agli eventi della prima stagione e la loro storia ingrana di pochissimo. Allo stesso modo i Numenoriani e Arondir, che appaiono solo nel terzo episodio, sembrano essere lasciati in disparte. Siamo certi che nel corso della stagione ci sarà il tempo per sviluppare le loro storie ma abbiamo notato una certa difficoltà da parte degli sceneggiatori di far combaciare i tempi necessari per mandare avanti la storia dei personaggi ai tempi fisiologici della serie.

Questo problema di ritmo lo avevamo già riscontrato nella prima stagione che stiracchia enormemente la trama nei primi episodi per poi accelerare eccessivamente solo verso la fine. Speravamo che questo fosse dovuto alla necessità di una prima stagione di presentarci personaggi, luoghi ed eventi, ma la cosa sembra ripetersi.

D’altro canto, abbiamo notato una migliore padronanza dei personaggi da parte degli attori. Sia il cast principale che gli attori di supporto sembrano più a loro agio nelle loro vesti fantasy tolkeniane e ciò si ripercuote inevitabilmente nelle loro performance. Salvo qualche prestazione piatta, dovuta più altro a dialoghi non proprio brillanti, la maggior parte delle scene sono state interpretate ottimamente, un netto passo avanti rispetto alla scorsa stagione.

La recensione de Gli Anelli del Potere Stagione 2 in breve

In breve, la stagione 2 de Gli Anelli del Potere non è iniziata “col botto” come speravamo. Gli sceneggiatori ci vanno ancora molto alla leggera non mostrando nessun particolare evento nei primi tre episodi salvo l’entrata in scena di Annatar. D’altro canto abbiamo una miglior resa attoriale da parte del cast che sembra aver abbracciato appieno ciascuno il proprio personaggio.

Di forte resta ancora una resa cinematografica di luoghi e ambientazioni davvero spettacolare, nonostante la sorpresa della “prima volta” sia svanita. Rimane ancora un problema di ritmo tra i tanti (troppi?) personaggi in gioco, ma speriamo vivamente che i successivi episodi possano farci cambiare idea.

Nel frattempo, vi ricordiamo che i primi tre episodi de la Stagione 2 de Gli Anelli del Potere usciranno domani 29 agosto alle ore 9 su Prime Video.

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Autore

  • Daniele Cicarelli

    Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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