Dungeons & Dragons è un gioco molto particolare, è un gioco a cui non si vince né si perde. Però provate a dirlo al povero Timmy, che ha appena visto il suo adoratissimo warlock fallire il suo ultimo tiro salvezza! Si sa, i dadi danno e i dadi tolgono, e non sarebbe un gioco appassionante se non ci fosse un reale, costante pericolo per i protagonisti…tuttavia, per quanto la si possa prendere con filosofia la morte di un personaggio è sempre un evento traumatico, sfortunato, spiacevole e, molto spesso, con delle conseguenze drammatiche. Forse il nostro Timmy ci rimarrà talmente tanto male da non voler neanche prendere in considerazione l’idea di creare un altro PG, o forse il suo warlock era talmente importante per la coesione del gruppo da rendere impossibile proseguire con la campagna. Oppure, nelle peggiori delle ipotesi, l’amarezza per un evento del gioco si traduce in amarezza verso il Dungeon Master, e partono le accuse, le ripicche, i rancori…in questo scenario potrebbe non andarci di mezzo “solo” una campagna di Dungeons & Dragons, ma perfino i rapporti fra i giocatori. Imparare a gestire la morte di un personaggio è quindi fondamentale, ed è fondamentale essere pronti prima che il fattaccio succeda. In questa puntata de Il Tiro d’Iniziativa, la nostra rubrica dedicata a chi sta iniziando la propria carriera con Dungeons & Dragons e a chi vuole raffinarsi e migliorare le proprie capacità, vogliamo dare qualche consiglio sia ai giocatori che ai Dungeon Master.
Per i giocatori
Salta fuori che il Timmy dell’esempio siete voi, e che il warlock appena morto è il vostro adorato personaggio. Che fare? Come reagire? Bene: prima di tutto, sarà banale, ma è necessario non perdere di vista un concetto semplice quanto fondamentale, ovvero che Dungeons & Dragons è un gioco. Un gioco particolare, senz’altro, per molti versi concepito apposta per suscitare emozioni vere nei giocatori: questo per dire che è sacrosanto prendersela, arrabbiarsi, intristirsi, persino disperarsi. Stiamo parlando di un episodio drammatico, e il nostro primo consiglio è proprio di non minimizzarlo. È però indispensabile allenarsi fin da subito a non prendersela sul personale! Il vostro personaggio è stato ucciso da un capoguerra degli orchi, non dal Dungeon Master. È stato l’orco ad aver ignorato le vostre grida, le vostre suppliche, non il Dungeon Master. L’orco è un sadico bastardo, non il Dungeon Master, e quindi, cosa più importante, è con l’orco che dovete prendervela, non con il Dungeon Master.
Intendiamoci: il Master è letteralmente onnipotente. Avrebbe potuto salvare il vostro personaggio. Avrebbe potuto falsare i tiri per colpire dell’orco, fingendo frustrazione e recitando la parte del Master assetato di sangue di PG che è stato privato della sua soddisfazione dal capriccioso dio dei dadi. Oppure avrebbe potuto far sì che l’orco cambiasse idea all’ultimo momento, decidendo inspiegabilmente di lasciarvi lì sanguinante anziché finirvi, come aveva continuato a minacciare di voler fare. Oppure ancora avrebbe potuto far comparire una banda di avventurieri potenti, con il potere di riportare alla vita il vostro warlock. Ma un bravo Dungeon Master non lo farebbe mai. Il motivo è semplice: siete voi gli eroi di questa avventura, sta a voi sconfiggere i cattivi, superare gli ostacoli e salvare il regno. Potreste pensare di volere che il vostro Master vi protegga, vi coccoli e vi garantisca la “vittoria”, ma dateci retta: non è così. Nel preciso istante in cui vi rendete conto che il Master sta falsando i dadi, l’intera premessa del gioco crolla, l’intera illusione di realismo e verosimiglianza viene meno. Se è il Dungeon Master a risolvervi il problema, allora qual è il vostro apporto al gioco? Ma accettare questo significa anche accettare che qualche volta le cose non vadano per il verso giusto.
E allora, se il vostro personaggio di Dungeons & Dragons muore, cosa potete fare? Innanzitutto ricordarvi che quella che avete contribuito a creare è una grandiosa storia epica fatta di lotte, vittorie, sconfitte, amore e, sì, anche morte. La dipartita del vostro PG è una parte di quella grande storia, e vi assicuriamo, potete renderla indimenticabile. E poi, non abbandonate il gioco! Prendetevi il vostro tempo, parlate con i giocatori e con il Dungeon Master, create un nuovo personaggio che sia integrabile con il resto del gruppo e continuate a divertirvi. Potrete chiedere ai vostri nuovi amici di raccontarvi chi era questo warlock di cui ogni tanto sentite parlare, visto che è chiaramente una memoria importante per tutti!
Per il Dungeon Master
Ok, niente panico. È successo il fattaccio ed è troppo tardi per metterci una pezza. Il warlock di Timmy è proprio morto, e il chierico del gruppo non ha preparato Revivify. Fate un bel respiro e non vi preoccupate: non è colpa vostra. Avete presentato quel capoguerra orco come un sadico, minaccioso e assetato di sangue, che gode della disperazione e della sofferenza altrui. Non potevate tirarvi indietro, l’avete interpretato nell’unico modo possibile. I vostri giocatori capiranno…magari non subito, ma capiranno. Dovete pensare a cosa fare ora, però. Dungeons & Dragons è un gioco di storie, e la storia va avanti. Il vostro compito, ora, è quello, fondamentale, di far sì che questo episodio tragico non causi lo sfascio del gruppo, ma che anzi possa diventare un momento di svolta, uno shock potente, che susciti emozioni e che faccia desiderare ai giocatori di partecipare al più presto alla prossima sessione.
Come? Innanzitutto, l’ultima cosa da fare è glissare su questo episodio. Non minimizzate: se direte a Timmy “beh, dai, fammi sapere il tuo prossimo PG! Ci vediamo mercoledì prossimo!”, demoralizzerete non solo lui, ma l’intero resto del party. Invece, fornite loro ogni possibile opportunità di affrontare di petto quello che è successo. Fate loro assimilare questo momento drammatico, siate voi i primi a descrivere il silenzio surreale che circonda il gruppo mentre si ritrovano attorno al cadavere del warlock, siate voi i primi a dire qualcosa se avete un PNG insieme al gruppo, altrimenti fate capire ai giocatori che vi aspettate dei commenti, degli sfoghi, delle azioni, che non avete intenzione di far proseguire la sessione come se niente fosse. Date a Timmy la soddisfazione di vedere il proprio warlock opportunamente onorato dagli altri personaggi. Lasciate che il momento diventi emotivo. Se c’è l’occasione, fate in modo che il gruppo possa organizzare qualche cerimonia, una sepoltura, una veglia funebre, seguita da una scena di bevute e ubriacature in onore del vecchio warlock. Prendetevi tutto il tempo, anche un’intera sessione, e se necessario rendete chiare le vostre intenzioni parlandone fuori gioco con i vostri amici. Non si tireranno certo indietro.
E fate in modo che questo episodio diventi un momento importante della trama della vostra campagna di Dungeons & Dragons! Fate che questa morte non sia soltanto la conclusione della storia di un personaggio, ma che sia l’inizio di qualcosa di più. Ad esempio, fate in modo che il capoguerra riesca a sopravvivere e a scappare, e permettete al gruppo di mettere in pausa qualsiasi quest principale stiano intraprendendo per dedicarsi a una sana, catartica ricerca di vendetta. Oppure, fate arrivare da fuori città un lontano parente o un rivale del personaggio, i cui piani vengono improvvisamente stravolti quando scopre della sua dipartita. Chissà, potrebbe persino essere il nuovo personaggio di Timmy! Oppure ancora, fate sì che il patrono del warlock entri in contatto con un altro membro del gruppo, il più legato al personaggio, e gli offra gli stessi poteri, conducendolo a multiclassare. Fatevi ispirare: la letteratura e il cinema sono pieni di esempi di morti eroiche e memorabili. Boromir, Sturm Brightblade, l’agente Coulson, Kamina e mille altri. Sono memorabili proprio perché lasciano un’eredità importante, che non viene ignorata ma anzi abbracciata, coltivata, valorizzata.
Per tutti
Davvero, ragazzi. Il consiglio più importante rimane questo: Dungeons & Dragons è un gioco! Prendetelo sul serio, certo, ma non così tanto da compromettere i vostri rapporti!
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