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DMC: tra Death e Black Metal

Spanking Fuurinkaton! Non sono combo di un videogioco splatter, ma le “mosse” di Krauzer II, leader dei Detroit Metal City, band death metal giapponese protagonista degli omonimi manga e anime che sicuramente conoscete.
Il manga inizia a esser pubblicato in Giappone sulla rivista Young Animal nel 2005 ed è subito un successo; nel 2008 usciranno anche l'anime, fedelissimo alla storia e un film, entrambi apprezzatissimi.
DMC è una parodia estrema del metal, del rock e di tutti gli stereotipi con cui vengono usualmente etichettati questi generi, a partire dal titolo stesso: Detroit Rock City infatti è stata una celebre hit dei Kiss (da cui la band DMC "cita" anche il facepainting).
Una delle tante trovate geniali in questo capolavoro è la satira portata all'eccesso non solo dell'universo metallaro, ma anche di altri generi suoi storici avversari, come il punk o il rap.
Ci sono le Kintama Girls, ragazze punk contro il sistema e contro il volgare maschilismo dei DMC (a cui rispondono ovviamente con altrettanto volgare femminismo); c'è il rapper Kiba, che si atteggia a gangster cresciuto in un ghetto di New York ma in realtà è un amico d'infanzia del protagonista; ci sono i Tetrapot Melon Tea, una band pop “svedese”… Insomma, è un mondo dipinto a caricature nel quale i vari generi si scontrano a colpi di sfide musicali sempre più spettacolari, tra violenza e volgarità esilaranti.

L'ironia colpisce tutti, soprattutto chi ha a che fare col metal, a cui viene dedicata naturalmente la maggior parte degli episodi, trattandosi della storia di Negishi Souchi, in arte Johannes Krauzer II, cantante e chitarrista dei DMC.
Negishi è un ragazzino proveniente dalle campagne giapponesi che si trasferisce a Tokyo per frequentare l'università, con il sogno di diventare un cantante pop di successo. Dotato di talento nel suonare la chitarra, scarseggia tuttavia di abilità nel genere da lui prediletto; così senza capire come o perché finisce a suonare e cantare nei DMC.
Dalla sua entrata nella band scaturisce una schizofrenia divertentissima: da un lato prosegue nella sua vita normale, nella quale esce con la dolce ragazza che gli piace fin dalle scuole superiori, ascolta musica pop senza abbandonare il suo sogni di diventare una popstar, guarda film francesi… dall'altro ogni sua azione deve scontrarsi con le idee di Krauzer, che sono sempre costellate di improperi e volgarità e non sempre riesce a trattenere questi pensieri o addirittura azioni, creando gaffes e situazioni imbarazzanti da cui però riesce sempre a uscire quasi indenne.
Meritano menzione anche alcuni personaggi come la manager della band, una ragazza a dir poco triviale che fuma, beve, parla di sesso e farcisce ogni frase di molteplici insulti; i fan più accaniti che fanno follie e stupidaggini di ogni sorta; il "Maiale del capitalismo", un uomo di mezzetà che in lingerié si fa picchiare e insultare da Krauzer durante ogni concerto dei DMC.

Le oscenità e le parolacce che permeano l'intera serie sono una componente fondamentale dell'anime nonché fonte di divertimento costante, ragion per cui sconsigliamo fortemente la visione/lettura a chi è troppo sensibile su questo fronte.
Dato che per noi questo aspetto non è affatto un difetto, crediamo di poter definire questa serie come quasi perfetta nel suo settore.
Diciamo "quasi" perché l'unica critica che possiamo muovere è in realtà uno spunto per aprire una parentesi sul metal più che su di Detroit Metal City. La band infatti viene definita talvolta Death metal e altre volte Black metal, soprattutto nella sfida conclusiva con il Principe del black metal c'è una continua confusione tra i due generi in realtà molto diversi.
Il Black metal è diventato famoso non tanto per la musica quanto per gli scenari tetri, il facepainting e l'anticristianesimo dei propri testi, mentre il Death metal, sebbene anch'esso con una preponderanza della doppia cassa alla batteria, atmosfere cupe e un massiccio uso di canto in growl, è un po' più "soft". Naturalmente anche il black metal ha peculiarità musicali ben distinte, come la prevalenza del canto in scream e del blast beat su un tappeto di doppio pedale, con riff a chitarra semplici e ripetitivi: quest'ultima caratteristica però (a differenza delle altre che permangono in ogni variante del genere) viene spesso sostituita da melodie elaborate fondate su scambi tra prima e seconda chitarra unite dalla continuità del basso. Ancora più evoluto è il black metal sinfonico che, come sottintende la definizione stessa, aggiunge alle succitate proprietà anche una componente "sinfonica" rappresentata da un ampio utilizzo di tastiere, sintetizzatori e vere e proprie orchestre, per creare atmosfere ancora più lugubri e inquietanti.

Il Death metal, seppur con caratteri diversi, si evolve in maniera parallela al Black metal: accanto ai riff pesanti ed elaborati, ma ripetitivi, compaiono melodie sempre più ricercate, anche qui con l'aggiunta di tastiere che stavolta però non hanno come scopo ricercare atmosfere suggestive quanto rendere più melodico il risultato complessivo.
Se guardiamo i DMC, sia la loro presenza scenica (volti dipinti, entrate spettacolari, esibizioni violente) sia le loro apparizioni in pubblico al di fuori del palcoscenico richiamano il mondo del black metal; tuttavia, ascoltandone la musica, sembra di sentire un gruppo j-rock con qualche influenza death metal, ma non di più.
Quindi se nonostante un'analisi attraverso i generi che più si avvicinano ai DMC non si trova risposta, viene da chiedersi se la confusione tra black e death metal sia forse qualcosa di voluto proprio perché una vera distinzione non c'è.

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Commenti

  1. io adoro sia il manga sia l’anime e lo consiglio caldamente a tutti 🙂
    un punto a sfavore sono i disegni, che non sono di qualità eccelsa, ma la demenzialità e le gag colmano ampiamente questa lacuna 😀
    consiglio vivamente anche la visione del live action, davvero ben fatto e curato secondo me :3

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