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Diavoli: quando si è rotto tutto | Recensione

La serie Sky Original torna in onda per raccontare il lato oscuro della finanza

Fra pochi giorni Diavoli tornerà in onda su Sky e NOW con la sua seconda stagione. Ispirata all’omonimo romanzo di Guido Maria Brera e lanciata nel periodo più intenso della pandemia, questa serie ci guida tra le pieghe del mondo dell’alta finanza. Un thriller che dosa con attenzione lo sguardo sul mondo e la narrazione in senso più stretto, che si prepara a rilanciare con questi nuovi episodi. Noi eravamo presenti alla premiére e siamo pronti a raccontarvi cos’abbiamo scoperto.

Diavoli, cosa aspettarsi dalla seconda stagione?

Una posta in gioco ancora più alta, uno stile di racconto estremamente intenso e una particolare attenzione per i temi di attualità. Questi sono i tre elementi che possono riassumere ciò che attende il pubblico in questa seconda stagione di Diavoli. Un mix che conquista, creando da subito quel feeling che spinge a voler divorare episodio dopo episodio.

La prima puntata sa per certi versi di nuovo inizio. Tra questo ritorno e il finale della prima stagione è passato diverso tempo ed è necessario rifinire alcuni punti. Questo primo episodio però è ben lungi da essere puramente introduttivo. Non entreremo nei dettagli, ma già in questo incipit ci saranno dei colpi di scena intriganti e sequenze ad alto ritmo.

Quello che poi conquista è indubbiamente il carisma dei protagonisti. Massimo Ruggero e Dominic Morgan, ottimamente incarnati da Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, sono figure al contempo simili e contrapposte, che solo in apparenza aderiscono ad archetipi narrativi. Il moto armonico del loro avvicinarsi e allontanarsi è senza dubbio uno degli aspetti più affascinanti di questo show.

Ad aiutare il tutto un cast secondario di livello e una sceneggiatura che, come accennavamo sopra, raramente cala di intensità. I dialoghi sono sempre caricati di energia, in una continua tensione narrativa. In tutta onestà, questo a volte sfugge di mano, risultando fuori luogo, ma nel complesso funziona, rendendo sempre più coinvolgente la puntata, minuto dopo minuto.

Raccontare il mondo mentre cambia

diavoli seconda stagione sky

L’aspetto però che risulta più affascinante di Diavoli è probabilmente la sua abilità nel raccontare l’attualità, in tempo quasi reale. L’ambientazione nel passato estremamente recente è un modo per riflettere sulle dinamiche che ci hanno portato al nostro presente.

Con la seconda stagione Diavoli entra in uno dei periodi storici più interessanti in questo senso. Sarà appassionante vedere come si rapporterà a eventi come Brexit e le elezioni americane del 2016, momenti che hanno indubbiamente influenzato la nostra società in maniera decisiva. Già questo primo episodio si lancia deciso nell’argomento, ma c’è anche di più.

Fin dalle prime scene viene messo in chiaro che l’obiettivo è traghettarci direttamente verso gli eventi ancora più traumatici degli ultimi due anni. E nonostante per ovvi motivi la scrittura e produzione della seconda stagione di Diavoli risalga a diversi mesi fa, riesce già a raccontare qualcosa di ciò che sta accadendo proprio in queste ultime settimane. Una previsione futura che deriva direttamente dall’analisi di alcuni trend già in sviluppo da tempo, evidentemente.

Naturalmente a questo aspetto dello show bisogna dare il giusto peso. Si tratta prima di tutto di un’opera di intrattenimento, con tutte le necessità drammatiche del caso. Ma offre senza dubbio alcuni spunti interessanti da approfondire. Un punto di partenza per studiare le dinamiche grandi e piccole che influenzano il nostro mondo e che è utile (cercare di) comprendere.

Le parole dalla conferenza della seconda stagione di Diavoli

diavoli seconda stagione sky

Nel corso dell’incontro con il cast e il team della seconda stagione di Diavoli, proprio questo argomento è stato assolutamente centrale. Com’è facile immaginare, anche per i due attori protagonisti Borghi e Dempsey, questi temi sono diventati una passione fortissima. Le chiacchierate e riflessioni sul set tra loro e gli autori sono stati uno dei motori che hanno guidato lo sviluppo di questi nuovi episodi.

Secondo Guido Maria Brera, proprio questo dopotutto è il centro focale di Diavoli: “La serie che racconta quando si è rotto tutto. […] Quello che accade ora è lo showdown di quanto iniziato nel 2016“. E così proprio questa attenzione alle varie dinamiche rende lo show così appassionante e gli offre qualcosa di importante da raccontare.

diavoli seconda stagione sky

Ma non è l’unico punto di forza della serie, che può effettivamente vantare un cast decisamente solido. Una squadra che peraltro in questa nuova stagione si allarga con diverse presenze femminili. Fra queste, almeno nel primo episodio, ci ha particolarmente colpito Clara Rosager, che interpreta Nadya Wojcik. Un personaggio che ha del grande potenziale e di cui siamo curiosissimi di vedere l’evoluzione.

Dopotutto anche i due attori protagonisti hanno ribadito la forza di questo cast, sia per i veterani che per le new entry. Dempsey ha sottolineato come sul set “si lavori senza ego“, cioè chiunque sia focalizzato più sul creare un prodotto di qualità che sulla propria singola performance. Un approccio che mostra decisamente i propri frutti, regalando un risultato altamente convincente.

Diavoli, la seconda stagione inizia il 22 aprile

diavoli seconda stagione sky

Insomma, siamo rimasti decisamente soddisfatti da questo primo assaggio della seconda stagione di Diavoli. Le premesse per un prodotto di qualità ci sono tutte e non vediamo l’ora di vedere cosa frutteranno quei semi piantati con cura. L’appuntamento è quindi per il 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW per un tuffo adrenalinico nel mondo dell’alta finanza.

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Autore

  • Mattia Chiappani

    Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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