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David Fincher durissimo sul cinema, sempre più commerciale

Nel corso di un’intervista per promuovere Mank, il suo nuovo film realizzato per Netflix, il regista David Fincher ha rilasciato importanti dichiarazioni sullo stato attuale dell’industria di Hollywood. Dopo molti anni in lotta per realizzare Mank, l’occasione perfetta per Fincher si è presentata quando il colosso dello streaming gli ha chiesto che film avrebbe voluto fare. D’altronde aveva già lavorato con lo streamer in House Of Cards, Love, Death & Robots e Mindhunter. In merito ha allora così parlato nella chiacchierata con Total Film: “A meno che tu non stia lavorando a un film che preveda l’arrivo di un Happy Meal, nessuno è interessato alla cosa. Uno dei lati positivi del lavorare con Netflix è che non c’è la stessa pressione per il week-end d’esordio tipica della distribuzione cinematografica perché il film vive nella libreria della piattaforma.”

Le dichiarazioni di David Fincher

Fincher ironizza poi dichiarando: “Certo, non è particolarmente furbo dal punto di vista del business pianificare la produzione di un lungometraggio che è una vera e propria lettera d’amore a un altro film come Quarto potere che sta su un servizio rivale come HBO Max, ma stammi a sentire, se facessimo solo cose intelligenti dal punto di vista commerciale ci sarebbero solo Star Wars, i film Marvel e Jurassic Park.”

Riguardo l’industria cinematografica attuale arriva una stilettata molto forte da parte del regista. “Ormai ci sono solo due stagioni cinematografiche. C’è quella dello spandex estivo e quella della sofferenza invernale.”. Quindi: “si fanno film per l’una o per l’altra stagione. E se manchi una di quelle due finisci inevitabilmente nelle altre che sono delle discariche. Per te ha senso? Personalmente non parlo così perché sono uno stanco rompico**ioni, ma perché sono uno stanco e informato rompico**ioni!”

Con Mank che finalmente raggiunge Netflix questo dicembre, il film sembra pronto per la stagione dei premi. Tuttavia, l’intera conversazione sui premi è un anatema per Fincher, che la inonda con il suo solito cinismo e arguzia

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