Il grande piano della NASA di riportare gli esseri umani sulla Luna per la prima volta in oltre mezzo secolo ha fatto un altro passo avanti. Il cubesat CAPSTONE (Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment) si è liberato dall’orbita terrestre ed è in viaggio verso la Luna.
Rocket Lab ha lanciato CAPSTONE su un razzo Electron dalla Nuova Zelanda la scorsa settimana. Dopo sei giorni di bruciature che hanno provocato l’innalzamento dell’orbita per aumentare la velocità sufficiente, il satellite di rilevamento del percorso si è avviato verso la Luna. L’arrivo di CAPSTONE è previsto per il 13 novembre. Rimarrà in orbita per altri circa sei mesi, permettendo a NASA di raccogliere i dati necessari, e facendo esperimenti anche sulla manovrabilità del veicolo. A fine missione, CAPSTONE sarà fatto schiantare contro il suolo lunare. Con soli 25 kg, CAPSTONE rappresenta una delle sonde più leggere a raggiungere la Luna, superato solo dall’orbiter Hagoromo, del peso di 8 chilogrammi.
La NASA proverà a mettere CAPSTONE in un’orbita quasi rettilinea attorno alla Luna, un’impresa che non è mai stata tentata prima. L’agenzia prevede di utilizzare la stessa orbita per la stazione spaziale Gateway, che fornirà supporto per missioni lunari a lungo termine nell’ambito del programma Artemis. L’avamposto avrà alloggi per gli astronauti e un laboratorio. Quella missione non verrà lanciata almeno fino al 2024.
La missione Artemis 1
Nel frattempo, è emerso la scorsa settimana che la NASA ha preso come obiettivo una finestra di lancio tra il 23 agosto e il 6 settembre per la missione Artemis 1. Invierà un modulo senza equipaggio intorno alla Luna per valutare come il viaggio potrebbe influenzare il corpo umano. A giugno, l’agenzia ha condotto con successo un test di rifornimento per il lancio a umido per Artemis 1.
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