Bitcoin ha iniziato bene il 2023, facendo segnare il gennaio migliore degli ultimi 10 anni, con un rialzo che ha segnato un +40% rispetto al mese precedente. E la sua performance è stata solo di poco sotto a quella di gennaio 2013. Ma quelli erano altri tempi, infatti pensate che in quel mese Bitcoin passa da un valore di 13$ a 20$.
Un gennaio 2023 che ha visto per Bitcoin due momenti di rialzo. Il primo ha visto una risalita del valore di BTC dai 18.000$ di inizio mese a 21.500$, cifra raggiunta il 14 gennaio, salvo poi segnare un ulteriore rialzo molto forte, fino a superare il valore di 23.000$. A questo livello perà sta incontrando la resistenza degli investitori e quindi la salita si è arrestata.
Un sentore di questo forte rialzo c’era già stato, con Bitcoin che ha chiuso giornalmente in crescita per 14 giorni consecutivi. Nel periodo tra il 4 e il 17 gennaio infatti, ogni giorno il valore di Bitcoin è salito. La linea positiva si è fermata però il 18 gennaio, con il valore della criptovaluta che è sceso.
Le notizie della FED e l’impatto su Bitcoin
Ad aiutare le performance di Bitcoin dopo gennaio 2023 è subito arrivata una spinta dalla Federal Reserve (FED) e del Federal Open Market Committee (FOMC), il comitato che si occupa di prendere decisioni sulla politica monetaria degli Stati Uniti. La spinta è stata data dichiarando che ci sarebbe stato un aumento dei tassi di interesse.
Queste prime settimane di febbraio hanno visto un movimento più altalenante di BTC. Ha avuto una prima discesa a 20.000$ salvo poi rimbalzare e raggiungere 23.000$ di valore. Insomma sembra che siamo ben lontani dalle performance ribassiste dello scorso anno.
La FED ha poi annunciato a inizio febbraio che la sua politica restrittiva andrà avanti per un po’ di tempo, e il responsabile della FED ha già detto che ci saranno almeno altri due ritocchi al rialzo dei tassi d’interesse. Bisognerà capire a quanto ammonteranno questi due ritocchi rialzisti.
Va inoltre tenuta in considerazione l’inflazione, che dopo aver toccato valori preoccupanti a fine del 2022, con l’inizio di questo mese ha frenato un po’ la sua corsa, anche se continua ad essere al rialzo rispetto a 12 mesi fa.
Un nuovo interesse per Bitcoin anche dagli investitori istituzionali dopo gennaio 2023
A tener ben saldo il valore raggiunto da Bitcoin a gennaio 2023 c’è anche una nuova ondata d’interesse per questa criptovaluta e in generale per il settore da parte dei grandi investitori istituzionali.
Tra questi la prima è DekaBank, una grossa banca tedesca che ha iniziato a offrire servizi anche relativamente al mondo delle criptovalute. Per farlo ha avviato una partnership con Metaco, un istituto svizzero dedito proprio agli asset digitali e al trading.
La curva di Ethereum (ETH)
Mentre Bitcoin segnava importanti rialzi a gennaio 2023, la seconda criptovaluta più importante del panorama, Ethereum (ETH) aveva una curva più simile alle montagne russe. Pur avendo rotto la resistenza che la teneva ferma intorno al valore di 1.100$, arrivando a fine mese al valore di 1.600$, ha poi iniziato un sali e scendi tra 1.500$ e 1.600$. Siamo comunque sopra al livello dell’anno scorso.
Questo sali e scendi si chiama in gergo “lateralizzazione“. Vuol dire che guardando il grafico con i movimenti del valore della criptovaluta, questa procede verso destra in maniera orizzontale. Senza quindi avere picchi che la trascinano in alto o in basso.
Ma si guarda all’Aggiornamento Shangai di Ethereum. Si tratta di un aggiornamento complementare a quello già visto a settembre: The Merge. Con l’aggiornamento Shangai i possessori di ETH che li avevano tenuti bloccati (in staking) li vedranno sbloccare e quindi potranno venderli. Questo potrebbe creare un’ulteriore oscillazione di prezzo.
Chiaramente il fatto di dover tenere in staking i propri ETH fino al nuovo aggiornamento ha scoraggiato gli investitori, che non volevano trovarseli bloccati per chissà quanto tempo. Dopo lo sblocco dell’aggiornamento Shangai però si dovrebbe creare una situazione più fluida negli acquisti di ETH.
Per capire la portata di questo sblocco, va detto che gli ETH attualmente bloccati sono 15.9 milioni, più del 10% del totale esistente.
In ogni caso vi ricordiamo che e nessuno di noi è un consulente finanziario. Quindi per qualsiasi dubbio o domanda ricordate sempre di rivolgervi a un ente o un libero professionista che sia competente in materia. Questo articolo infatti ha una mera finalità informativa, come tutti gli altri articoli sulle criptovalute che appaiono sul nostro sito.
- italia, Cryptoinvest (Autore)
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