Molto spesso nelle belle storie (fumetti, libri o film) vale una massima che fin dagli arbori ha delineato in parte il successo del prodotto in questione: “Un eroe è grande solo quanto lo è il suo nemico”.
Senza dubbio vero ma viene spesso da interrogarsi sulle ombre sottovalutate della compagini dei cattivi: “E le spalle? Non vale lo stesso discorso anche per gli aiutanti del nemico?”
Che siano guardie silenziose in smoking, furfanti mattacchioni o macchiette comiche, ogni nemico che si rispetti ha i suoi sgherri a disposizione, quelli che fanno il lavoro sporco, che gli permettono di rimanere sul suo piedistallo di “Cattivus Maximus”.
E cosi senza apparente motivo (se non una concordanza visiva col Direttore) ci ritroviamo a parlare di Bebop e Rocksteady.
Fra poco meno di due mesi in tutte le sale americane (in Italia bisognerà aspettare Luglio) uscirà il sequel del film Tartarughe Ninja, in cui i quattro eroi, senza spoilerare troppo, se la dovranno vedere contro nuovi pericoli e vecchi ritorni per salvare New York City. E tra questi nuovi vediamo l’arrivo proprio delle due iconiche spalle di Shredder.
Disegnati in principio da Peter Laird, il duo è stato introdotto per la prima volta nella storica serie animata del 1987. Bebop e Rocksteady sono i componenti di una gang al soldo proprio del temibile maestro d’arti marziali. Entrambi i loro nomi sono di origine musicale: il bebop è una particolare forma di jazz e invece il rocksteady è un giamaicano precursore del reggae.
Per aspetto fisico i due sono diversi quanto gli stili musicali in questione: basso, tarchiato e bianco il primo; alto, nero e con un vistoso moicano viola il secondo.
Sono violenti, muscolosi e indubbiamente bollati con lo stereotipo del gangster da strada con poca intelligenza.
Nella loro prima apparizione, insieme a tutta la banda, decidono di prendere di mira la giornalista April O’Neil per fermare un suo scoop sulla criminalità dilagante e fanno il loro incontro/scontro con i suoi quattro guardiani che come da copione avranno la meglio.
Cosi sconfitti e umiliati decidono di offrirsi volontari per una esperimento che li trasformerà permanentemente e donerà loro nuove capacità in grado di sconfiggere le Tartarughe. Come risultato Bebop muterà in un incrocio metà uomo e metà facocero mentre Rocksteady in un uomo-rinoceronte nero. Nonostante la trasformazione abbia conferito ai due potere e potenza, non ha migliorato di sicuro la loro intelligenza. Rimangono quindi dei buzzurri sempliciotti, completamente inadatti a fermare le Tartarughe.
Infatti i loro piani sono privi di qualsivoglia strategia, preferendo all'acume e la tattica, la forza bruta e un variegato arsenale di armi (li vedrete comparire nella serie con ogni tipo d’arma).
Non più brillanti sono le loro successive apparizioni, in altre serie o live-action, dove nonostante una più dettagliata cura alla loro caratterizzazione, cambierà poco o niente il ruolo e valore assunto del duo.
Però con l’avvento del nuovo film sembra aprirsi uno spiraglio di luce per i due scagnozzi che in concomitanza si vedranno protagonisti di una miniserie a fumetti.
La IDW Publishing ha fissato infatti per inizio Giugno il lancio di questa nuova testata dal titolo altisonante: Bebop & Rocksteady Destroy Everything.
Scritta da Dustin Weaver (Il Guanto dell’Infinito) e Ben Bates (TMNT) avrà alle matite una rotazioni di artisti tra cui Sophie Campbell, Giannis Milonogiannis, Nick Pitarra e Ryan Browne. Siamo di fronte a un ottimo comparto grafico e sceneggiato.
L’opera - dai brevi scorci palesati – si presenta cosi come il titolo fa presagire: una pazzesca e devastante avventura nel tempo che mette il destino dell’universo nelle mani del “dinamico duo”. Una coppia di buzzurri di strada presi e shakerati con un misto di secoli, eventi cardine e bestie preistoriche (obiettivamente i dinosauri non sfigurano mai) per un cocktail che sicuramente avrà bisogno di un bel boccale che lo contenga.
Con alle spalle una buona caratterizzazione nella serie regolare e con un desiderio di appartenenza mai realmente appagato, il duo ha tutte le premesse per farci affezionare ai suoi modi burberi e spacconi e inequivocabilmente saremo pronti a tifare per queste due “macchiette comiche”.
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