Il 2019, con la celebrazione dei suoi 80 anni, è stato l’anno di Batman. Un nuovo interprete, la fine della serie tv Gotham, il nuovo Joker, annuari, eventi, mostre, iniziative videoludiche si sprecano per festeggiare il crociato di Gotham.
Fin dal suo esordio, il 30 marzo 1939, il cavaliere oscuro ha saputo catalizzare intorno al suo simbolo sempre più fan, diventando una delle icone della DC Comics prima, e del mondo fumettistico dopo. Non a caso è considerato essere il secondo supereroe più famoso di tutti i tempi, dietro solo all’Uomo d’Acciaio. Una nomea pesante, costruita nel corso degli anni da storie che ne hanno inciso la carne e segnato l’anima, rendendolo la figura imponente che è oggi. Con questo articolo vogliamo unirci al coro dei festeggiamenti, in occasione della sua prima pubblicazione, ricordando quelli che secondo noi sono i migliori autori che hanno segnato il personaggio, regalandoci il nero Batman che oggi.
N.B. Menzione pari va fatta anche per tutti i disegnatori che si sono dati il cambio nel corso degli anni. Una buona storia vale quanto la sua peggior vignetta e quindi doveroso dedicare un articolo speculare anche ai disegnatori.
Bill Finger
Il primo della lista non può che essere Bill Finger, co-creatore di Batman insieme a Bob Kane, che ne ha scritto le “tragiche” origini e che, come ghost writer del rinomato Kane, ha introdotto molti dei comprimari e nemici dell’uomo pipistrello (aiutato anche dai suoi assistenti). Nonostante la prima storia, Il caso del sindacato chimico, sia stato al pari di un plagio, non si possono trascurare le influenze di Finger sulla discendenza fumettistica. Le atmosfere cupe e noir, che poi rimarranno come marchio della testata, sono una sua impronta.
Dennis O’Neil
Dopo un periodo di sorridenti colori e toni più allegri, a fine anni Sessanta arriva alla guida della testata Dennis O’Neil. Suo è il merito di aver riportato il cavaliere nell’ombra, virando le storie verso toni più oscuri, con l’uso di una narrazione realistica, dai tratti a volte horror. Altro espediente fu la reintroduzione dei nemici come Joker o Due Facce in chiave meno “freak”. In seguito O’Neil influenzò Batman anche come editor portando Frank Miller alla DC e promuovendo poi lo storyline Knightfall.
Steve Englehart
Subito dopo O’Neil, nel 1977, arriva ai testi Steve Englehart. Il suo arrivo revitalizza la scrittura, conferendo un tono brillante ai dialoghi e dando spazio a tutta la squadra dell’Uomo Pipistrello, andando ad incidere profondamente nelle caratterizzazione dei comprimari e alimentando di nuova linfa il mito di Batman e Co. Il duo, Englehart e Rogers, diede vita ad un nuovo immaginario, da cui Tim Burton attinse a piene mani nella realizzazione della sua versione cinematografica di Batman.
Frank Miller
E poi, dopo diversi autori, arrivò Frank Miller. Nel 1985 scrisse e disegnò Il ritorno del Cavaliere Oscuro, saga che non ha bisogno di presentazioni, dove l’Uomo Pipistrello diventa il simbolo dell’eroismo moderno. Dopo essa la DC gli affida il compito di rinarrare le origini di Batman. Miller lo fa con Batman: Anno uno. Le origini del personaggio rimangono sostanzialmente invariate, ma l’atmosfera si fa molto più urbana e violenta. Ritorna il pulp e il personaggio ritrova quell’aura di leggenda che si era persa strada facendo.
Jim Starlin
Le storie di Starlin si connotano per le sfumature ambigue e drammatiche, con il mantello nero della morte sempre presente sull’universo del pipistrello. Ed è proprio in questo periodo che la DC indice un sondaggio telefonico per decidere le sorti del nuovo Robin, nella conclusione dell’arco narrativo Una morte in famiglia. Così Starlin passa alla storia come l’autore che ha ucciso il secondo Robin (all’anagrafe Jason Todd).
Chuck Dixon
Dixon ha scritto Detective Comics per gran parte degli anni Novanta (dal 1992 al 1998), risultando come l’autentico tuttofare dell’universo batmaniano. Insieme a Denny O’Neil, Doug Moench e Jim Aparo firma Knightfall, è autore di No Man’s Land e ha battezzato serie come Nightwing, Robin, Birds of Prey. Le sue storie sono ancora oggi un riuscito mix di azione, investigazione ed introspezione dei personaggi.
Jeph Loeb
Tra gli autori più influenti troviamo anche Loeb, che in squadra con Tim Sale, sforna due graphic novel dal peso immutato ancora oggi: The Long Halloween e Dark Victory. Due vere e proprie pietre miliari del fumetto americano, che pongono il Cavaliere Oscuro di fronte a sfide complesse ed esaltanti come non mai. Sarà sempre Loeb ad introdurre Hush, un nuovo antagonista che segnerà in modo indelebile la vita fumettistica di Batman.
Grant Morrison
Grant Morrison esordisce come autore nel 2006, con un lungo ciclo che porta all’evento Crisi finale. Morrison gioca con il supereroe e ne esplora, nel tentativo di distruggerne, la psiche. Piega il medium fumettistico a suo piacimento, immaginando archi folli e psicologicamente rilevanti, dove la domanda principale è una sola: e se fosse Batman l’unico vero pazzo?
Scott Snyder
Scott Snyder rinarra invece le origini dell’uomo di Batman con Anno Zero (arco narrativo in coppia con Greg Capullo). La storia, senza modificare lo spirito degli altri autori, va a modificare Batman: Anno uno di Frank Miller e alla fine Bruce Wayne deciderà di essere Batman per proteggere Gotham. A livello di prosa Snyder dimostra di avere sempre il pieno controllo della situazione. La fluidità delle trame, tra passato e presente, esalta i testi, cuciti per esaltare le qualità del disegnatore.
Autori +1: Alan Moore
Menzione speciale tra gli autori di Batman va fatta per il vecchio Alan che con The Killing Joke ha scritto la storia definitiva sul pagliaccio di Gotham. Per quanto negli anni non sia stata esente da polemiche e rimostranze (alcune provenienti dallo stesso Moore) è innegabile come la filosofia di fondo dell’opera, e alcuni toni abbiano influenzato la scrittura del personaggio fino ai giorni nostri. Non a caso la graphic novel è stata inserita al terzo posto delle 25 Greatest Batman Graphic Novels stilata da IGN.