La notizia dello sciopero degli attori di Hollywood, che si uniscono nelle proteste contro gli studios degli sceneggiatori, sta ricevendo online e nelle strade di Los Angeles e New York il sostegno della maggior parte del pubblico. Che di certo non festeggia la mancanza di film da vedere al cinema o di show in streaming per il prossimo futuro, ma simpatizza per chi realizza questi progetti. Ma l’ingresso nella protesta degli attori, fra cui ci sono personalità molto note (hanno espresso solidarietà Matt Damon, Meryl Streep e Jennifer Lawrence, fra gli altri) fa sorgere una domanda: qual è lo stipendio di questi artisti che aderiscono allo sciopero di Hollywood? Tutti i membri della Sag-Aftra sono milionari?
La risposta, come potete immaginare, è no: solo una piccola percentuale degli attori ha tanto successo da poter comprare ville sull’oceano e auto di lusso. Ma anche loro stanno protestando a sostegno di un sindacato che conta 160 mila membri – molti dei quali non guadagnano abbastanza per avere l’assicurazione sanitaria.
Sciopero di Hollywood: qual è lo stipendio degli attori?
Robert Downey Jr. ha guagnato 75 milioni di dollari per interpretare Iron Man in Avengers: Endgame, Tom Cruise ha portato a casa 100 milioni dall’ultimo Mission: Impossible (di cui è anche produttore). Ma in un settore grande e complesso come l’industria cinematografica e televisiva americana, non tutti possono guadagnare cifre simili. Anche gli altri “A-listers”, in media, prendono una frazione di quello stipendio. E quasi tutti i 160 mila iscritti alla Sag-Aftra sono ben lontani dal milione di dollari, che gli attori (protagonisti) di Friends o Big Bang Theory prendevano per ogni puntata dello show.
Anzi, secondo Eleven Films, il 95% dei membri del sindacato degli attori di TV e cinema guadagna meno di 25 mila dollari lordi all’anno. Una cifra che si attesta sotto la metà dello stipendio medio degli Stati Uniti e sta sotto anche alla media italiana di 33 mila euro (con un costo della vita decisamente maggiore, specie in California o New York, dove la maggior parte degli attori deve vivere per lavorare).
Non solo: questa cifra risulta inferiore ai 26 mila dollari che servono per avere l’assicurazione sanitaria per contratto, come ha ricordato a Variety l’attore Matt Damon (che sicuramente supera la soglia) sul red carpet di Oppenheimer. Quindi tantissimi attori devono trovarsi una seconda occupazione con l’assicurazione sanitaria, oppure pagare di propria tasca qualsiasi intervento medico non emergenziale.
Quanto guadagna un attore (con il vecchio contratto)?
Il vecchio contratto fra Sag-Aftra e Amptp (l’associazione dei produttori), scaduto a fine giugno, imponeva dei minimi salariali per chi lavorava nelle produzioni cinematografiche o televisive. Tuttavia, le differenze in base al ruolo e alla produzione sono enormi. Se secondo ZipRecruiter lo stipendio medio di degli attori che oggi sono in sciopero vale 68.989 dollari lordi l’anno, la forbice varia da 11.500 a 319.500 dollari in media. E tenete conto che queste cifre mettono nel calderano anche gli stipendi multimilionari delle star.
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Al cinema non tutti sono star
In media, come riporta Backstage, un attore cinematografico con ruolo da protagonista prende 65 mila dollari per girare un film. Gli altri attori sono pagati in base ai giorni lavorati: i “performer“, attori non protagonisti ma con ruoli in cui pronunciano battute, hanno un minimo di 1.082 dollari al giorno. Gli extra (che non parlano) ricevono 187 dollari, mentre gli stand-in (che sostituiscono gli attori principali quando sono di spalle o da lontano) ricevono 219 dollari al giorno, in media.
Lo stipendio medio in TV
In TV, lo stipendio dei “regular”, gli attori che vedete in tutte le puntate (come i sei amici di Friends o il team di investigatori in un poliziesco), ricevono da 3.756 dollari a 5.897 dollari a settimana, a seconda della durata delle puntate. Le “co-star”, che non appaiono in tutti gli episodi, sono pagati 1.082 dollari al giorno. Le “guest star” possono prendere da mille a tremila dollari al giorno, oppure da 5.952 a 9.522 dollari la settimana – di solito sono attori e attrici famosi, come la metà degli assassini in Law & Order.
Ci sono poi altri modi per guadagnare: le pubblicità possono far guadagnare da meno di 800 a quasi tremila dollari; il doppiaggio circa 340 dollari per sessione (che durano però fino a otto ore).
Da far notare, tuttavia, che la maggior parte degli attori non ha certezza di lavorare ogni giorno o settimana. Se in alcuni momenti della propria carriera gli attori di Hollywood hanno uno stipendio consistente, perché pieni di ruoli da interpretare, in un periodo di “magra” – o addirittura durante la pandemia, in cui hanno dipeso dagli aiuti di Stato – si capisce perché aderiscano allo sciopero.
Quale aumento di stipendio chiedono gli attori di Hollywood in sciopero?
Variety riporta che gli attori della Sag-Aftra vogliono degli aumenti sul minimo salariale nei prossimi tre anni dell’11%, poi del 4% e ancora del 4%, per adeguarli all’inflazione. Per ora, la miglior proposta degli studios è di 5%, poi 4% e infine 3,5% nei prossimi tre anni. Inoltre, l’AMPTP ha proposto un aumento dell’11% dello stipendio degli attori extra nei film e del 58% per le guest star negli show: la Sag-Aftra ha accettato quest’ultima proposta.
Questi aumenti sarebbero da applicare agli stipendi minimi riportati sopra, non a quelli dei vari Matt Damon o Tom Cruise. Che verosimilmente non avrebbero aumenti nei propri contratti. Anche se va riconosciuto che anche loro riceveranno il benefit della proposta sui diritti “residuali” rischiesti sia dagli attori che dagli sceneggiatori.
La questione dei diritti “residuali” nello streaming
Se gli stipendi sono incostanti, i diritti “residuali” negli anni dopo la loro introduzione negli anni ’60 (l’ultima volta che sceneggiatori e attori hanno scioperato insieme) hanno permesso a molti di qualificarsi per l’assicurazione sanitaria e pagarsi un affitto a Los Angeles. Si tratta dei diritti in percentuale sul successo di un film o di una serie. Gli attori in sciopero li ricevevano, oltre allo stipendio, se il prodotto arrivava in home video, in replica nazionale e ogni volta che veniva acquistato da un emittente straniera.
Ma con lo streaming, diventa molto più difficile riceverli. Le piattaforme acquistano il film o la serie e li riproducono on demand un numero non specificato di volte. Spesso non comunicano quante persone hanno visto una serie, rendendo difficile ridiscutere i contratti per la stagione successiva.
Quanto chiede Sag-Aftra sui diritti residuali?
Secondo Variety, gli attori chiedono un 2% degli introiti generati dagli show in streaming, oltre ai tassi attuali per repliche televisive e home video (che adesso rappresentano una piccola percentuale). Per valutare gli incassi, propongono di utilizzare il Content Valuation, uno strumento di Parrot Analytics introdotto l’anno scorso. Che usa le ricerche su Google, le menzioni sui social e altri dati per capire se uno show ha successo.
Inoltre, Sag-Aftra chiede un aumento del 230% per gli incassi in streaming all’estero, attualmente molto bassi perché l’ultimo contratto è stato stabilito quando lo streaming non rappresentava una realtà importante. L’AMPTP ha offerto un aumento del 76%, lo stesso che hanno accettato i registi della DGA.
Non è uno sciopero (solo) per ricchi
La nostra speranza è di non avervi tediato con troppi numeri, ma di aver illustrato un punto: le richieste di Hollywood potranno anche arrivare dalla bocca di attori milionari, ma parlano anche a nome di una categoria che spesso ha difficoltà economiche. Non abbiamo le competenze per stabilire quali siano le giuste misure fra le due parti in causa. Ma speriamo di aver spiegato che il fatto che in sciopero ci siano attori e sceneggiatori di Hollywood non cambia il fatto che siano lavoratori che richiedono tutele contrattuali. Tanto che anche l’AMPTP riconosce che degli aumenti siano necessari e che bisogna tenere conto dei residuali nello streaming, seppur non ci sia accordo sulle cifre.
Detto questo, chiudiamo dicendo che oltre ad attori e sceneggiatori, tanti altri professionisti non potranno lavorare nel mondo cinematografico. A Hollywood lavorano 28 mila operatori di telecamera, oltre tremila set designer, più di mille truccatori e truccatrici. Senza considerare l’impatto sull’economia allargata del bloccare un’industria da 134 miliardi di dollari l’anno. La “fabbrica dei sogni” di Hollywood ha un impatto sull’economia, non solo sulla nostra immaginazione.
- Editore: Laterza
- Autore: Konstantin S. Stanislavskij , F. Malcovati , A. Morpurgo , M. R. Fasanelli
- Collana: Biblioteca universale Laterza
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 1993
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