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Alita – Angelo della battaglia: finalmente ad Iron City | Recensione

Tra i tanti progetti (raccolti anche in una pagina apposita su Wikipedia) coltivati a lungo da James CameronAlita – Angelo della battaglia, di cui parleremo in questa recensione, occupa sicuramente un posto speciale. L’adattamento cinematografico del manga di Yukito Kishiro è nella mente del regista di Titanic sin dai primi 2000, ma altri impegni e varie difficoltà produttive ne hanno rallentato lo sviluppo per lungo tempo.

Qualche anno fa Cameron ha quindi deciso di farsi da parte e affidarlo a Robert Rodriguez in cui ha ritrovato una condivisione, ma anche complementarietà, di intenti. E così, piano piano il progetto è diventato sempre più concreto, fino al suo debutto nelle sale oggi. Com’è andata? Ne è valsa la pena di attendere così tanto? Vediamolo subito nella nostra recensione di Alita – Angelo della battaglia.

Di cosa parla Alita – Angelo della battaglia?

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Come ci ricorda il logo della 26th Century Fox in apertura, siamo in un lontano futuro, dove i cyborg sono comuni. Iron City è una città nata alla base della ricca città sospesa Zalem, costruita con i rifiuti di quest’ultima. Proprio in una discarica il dottor Dyson Ido ritrova il nucleo di una cyborg, che decide di riparare e di battezzare Alita.

Risvegliatasi senza memoria, la ragazza deve fare i conti con un mistero riguardante un assassino di androidi, avviluppato in un grande complotto. Passo dopo passo, Alita ritroverà parte della sua memoria, scoprendo la verità sul suo passato e, al contempo, sviluppando una relazione molto stretta con Hugo, un ragazzo con il sogno di vivere nella città sospesa di Zalem.

La storia raccontata da Alita – Angelo della battaglia è più complessa di quanto si possa immaginare. È assolutamente affascinante scoprire sempre di più su Iron City e in generale il futuro fantascientifico in cui è ambientata. Un buon lavoro di world building, che ci spinge a voler conoscere ulteriori dettagli sugli eventi che hanno preceduto quelli della pellicola. Non è tutto perfetto, però.

La sceneggiatura è decisamente il punto debole del film. La trama non è fluida come potrebbe sembrare e alcuni dei personaggi sono caratterizzati in maniera piuttosto semplice e non sempre efficace. In particolare sono problematici i dialoghi, troppo spesso scontati e pieni di esposizione pura. Tutto questo però si può perdonare assolutamente nel complesso.

Gli occhi spalancati di Alita e degli spettatori

Già, perché Alita – Angelo della battaglia è davvero uno spettacolo cinematografico incredibile. La città di Iron City, nelle sue tante sfaccettature e location è davvero eccezionale e variegata e offre tante prospettive diverse e interessanti. Non ci si stanca mai di vedere nuovi posti, scoprendo ogni volta qualcosa di più sulla vita precedente della protagonista.

Che questo film sarebbe stato una vera e propria gioia per gli occhi lo avevamo già ipotizzato tempo fa, quando abbiamo avuto la possibilità di visionare alcune sequenze in anteprima. I nostri sospetti sono stati assolutamente confermati e addirittura superati. Lo sguardo dello spettatore viene assolutamente catturato da quello che accade sullo schermo, soprattutto nelle scene d’azione.

Dai combattimenti nei bassifondi di Iron City alle emozionanti battaglie sui pattini durante il Motorball (lo sport praticato dagli abitanti della città), sono davvero moltissime le sequenze che ci hanno emozionato. Robert Rodriguez si lancia in inquadrature ardite, che riescono a fondere alla perfezione il suo stile con quello del produttore ed ex-papà del progetto James Cameron.

La mano di quest’ultimo si nota soprattutto nella qualità della tridimensionalità. All’anteprima abbiamo avuto la possibilità di apprezzare il 3D di questo film, realizzato con grande cura come ci si aspetta dall’autore che ha reinventato questa tecnologia con il suo Avatar.

Pareri finali

Nonostante alcuni aspetti migliorabili, soprattutto per quanto riguarda la narrazione, Alita – Angelo della battaglia è un prodotto assolutamente soddisfacente. Questo risultato è dovuto in gran parte alla qualità visiva del progetto, assolutamente di altissimo livello. Il rinvio dell’uscita nelle sale, originariamente fissata per luglio e poi dicembre 2018, è valso sicuramente la pena se questo è il risultato.

A questo punto, noi aspettiamo con grande ansia il probabile sequel per poter tornare a combattere al fianco di Alita.

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