Quando venne annunciato che sarebbe stato Guy Ritchie a dirigere il remake di Aladdin, molti appassionati del classico Disney protestarono a gran voce. Ora che la casa di produzione cinematografica è già al lavoro sul sequel, possiamo tranquillamente affermare che il film è uno dei live action della Disney ad oggi meglio riusciti.
Il sito americano Comicbook ha avuto modo di conversare con il produttore del film, Dan Lin, sulla scelta di affidare la regia a Guy Ritchie. Lin e Ritchie, prima di cimentarsi nella realizzazione di Aladdin, avevano lavorato assieme in occasione dei film Warner Bros. Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes – Gioco di Ombre (2011). Lin perciò sapeva esattamente come il regista avrebbe operato e quale sarebbe stato il risultato finale.
La scelta del regista
Guy Ritchie, classe 1968, celebre per aver diretto Operazione U.N.C.L.E e Rocknrolla, fin dall’inizio della carriera si è spostato da un genere cinematografico all’altro con disinvoltura. È quindi un professionista abituato a cimentarsi in nuove sfide, e il suo obbiettivo, con Aladdin, era di riuscire a creare una pellicola dedicata a un pubblico non adulto. Paradossalmente, l’esperienza guadagnata con i film d’azione è servita molto.
Instead of action, it’s a musical, but the musical sequences are very much pre-planned the way an action sequence is. And so he brings his methodology that he brought to an action movie to the musical genre. And I think he was just excited to try something new. He came in going, ‘Guys, this is not going to be your classic Guy Ritchie movie,’ which made us intrigued because what he said is, ‘I’m going to hold back on the camera. I’m not going to let the camera do the tricks that I’m known for, the GoPro or the fast cutting. I’m going to hold back and restrain myself and use my other skillsets, whether it’s creating chemistry between the characters, whether it’s the comedy, whether it’s going to bring a new spin to music.’
Ma il punto di forza del regista, spiega Lin, è stato la sua determinazione: Ritchie voleva a tutti i costi creare una pellicola che i suoi figli potessero vedere. E perché non proprio Aladdin? Il film d’animazione aveva riscosso un ottimo successo in famiglia.
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