Akira è un film perfetto da riscoprire al cinema

Come si fa a parlare di Akira? Solo a citarne il nome ci si trova schiacciati dalla maestosità di quest’opera, dalla sua complessità, dall’influenza inquantificabile che ha esercitato sulla produzione cinematografica successiva, anche ben oltre i confini del suo genere, dell’animazione e del suo Paese d’origine. Ma vale la pena provare ad affrontare questa bestia gigantesca, perché il ritorno di Akira al cinema è assolutamente da non lasciarsi scappare.

Akira torna al cinema per il 35° anniversario

Sono passati 35 anni da quando questo film ha fatto il suo debutto in Giappone. Per celebrare questa ricorrenza Nexo Digital, in collaborazione con Dynit, ha deciso di riportare Akira nelle sale, come parte della sua sempre più apprezzata Stagione degli Anime al Cinema. Ma esattamente di cosa parla questo film? Questa è una domanda apparentemente semplice, ma che diventa più complessa scavando in profondità. Com’è normale per le opere più interessanti.

Siamo alla fine degli anni ’10 (per noi ormai il passato, per gli anni ’80 un futuro relativamente lontano). Il mondo, ma soprattutto la città di Tokyo, sono stati segnati da una terza guerra mondiale. Il Giappone ancora fatica a riprendersi dal conflitto, con governi instabili e corrotti e una fortissima presenza militare per le strade.

Ricostruita con il nome Neo Tokyo, la capitale è una giungla metropolitana, in uno scenario da distopia fantascientifica. I giovani si riuniscono in bande di motociclisti, che gareggiano e si scontrano tra gli aggrovigliati palazzi. Proprio durante una di queste occasioni, Tetsuo ha un incidente in cui schianta la sua moto contro una muraglia invisibile che protegge uno strano essere dal corpo di bimbo e il volto da anziano.

Il giovane viene preso insieme ai suoi compagni di banda dall’esercito e portato in un ospedale militare. Starà ai suoi amici, guidati dal carismatico leader Kaneda, portarlo in salvo, alleandosi con la ribellione antigovernativa. Ma qualcosa di strano emerge in questa storia, che potrebbe essere collegato con il mistero legato a quel nome che continua a comparire: Akira.

La sfida vinta da Akira

Che lo stiate vedendo al cinema in lingua originale o fedelmente doppiato, Akira è indubbiamente complesso da seguire. Si tratta forse di una delle opere che più è stata capace di sdoganare nell’animazione storie ambiziose, che mettano davvero alla prova lo spettatore.

Non stiamo parlando solamente delle tematiche che tratta. Ce ne sarebbe da discutere a riguardo, perché Akira ha portato al cinema argomenti filosofico-sociali profondissimi. La guerra e la ricostruzione, il fanatismo e la ribellione, il controllo del potere e la sua costrizione, la ricerca di una guida solida e il rischio di averla, l’insicurezza, la rabbia, l’invidia per un amico. Sono solo piccoli cenni di ciò che si può trovare in questo film. E senza neanche bisogno di scavare, semplicemente osservandolo da punti di vista differenti, quasi come se lo prendessimo in mano e lo facessimo roteare davanti ai nostri occhi.

Ma anche a livello narrativo, non è una passeggiata. Quella che inizialmente sembra una storia quasi lineare presto si stratifica, con un intreccio difficile da dipanare nei suoi dettagli. Personaggi, nomi, concetti si accumulano e ci troviamo disorientati proprio come i protagonisti. E se già questa totale immedesimazione è una vittoria, ce n’è una seconda: non riusciamo a scollarci dallo schermo.

Per quanto possiamo essere confusi o altrettanto spesso turbati da ciò che vediamo, ne percepiamo la profondissima potenza. Quelle immagini ci toccano e ci conquistano, e le assorbiamo con gli occhi spalancati. E anche se sarà necessaria una seconda o terza visione per comprenderle davvero, arriviamo alla fine con la sensazione di aver assistito a qualcosa di straordinario. Ed è questa la sfida che vince davvero.

Akira va visto al cinema

Akira è un film che vale la pena di vedere. Non una volta nella vita, ma in generale, vale sempre la pena di vederlo. Perché che sia la prima o l’ennesima volta offre sempre qualcosa in più, che ancora non abbiamo colto, una prospettiva differente. E comunque assistere nuovamente a certe scene è un’emozione che non finisce mai, a prescindere tutto.

Per questo non dovreste lasciarvi sfuggire il ritorno di Akira al cinema. Vivere un’opera del genere sul grande schermo è qualcosa che scuote e ci lascia nel cuore qualcosa di indimenticabile. Se non l’avete già visto, è l’occasione perfetta. Se l’avete già visto, è l’occasione perfetta.