Agatha All Along arriva nel momento sbagliato | Recensione

“Who’s been messing up everything? It’s been Agatha all along!“. Lo sappiamo che avete iniziato a canticchiarla non appena avete letto il titolo di questo articolo e di questa serie TV. Dopotutto quel motivetto era stato uno dei tanti elementi di WandaVision che hanno travolto il pubblico in quei complicati mesi di inizio 2021. E anche a partire da quella canzone Agatha All Along è diventata una serie TV, pronta a debuttare su Disney+ fra poche ore. Noi abbiamo visto i primi episodi e dobbiamo dire due cose: è un prodotto che ha un buon numero di pregi, ma che arriva nel momento più sbagliato possibile.

Agatha All Along, la serie TV ci riporta nel mondo di WandaVision

Nel pieno dello spirito metatelevisivo di questi due progetti, facciamo il classico “previously on”. Abbiamo lasciato Agatha Harkness smascherata e sconfitta da Wanda Maximoff, ora davvero e totalmente Scarlet Witch. La condanna per la strega è terribile: dovrà restare a Westview, imprigionata nel mondo fittizio nel ruolo di Agnes, spogliata dei suoi immensi poteri.

La ritroviamo esattamente così, anche se è passato un po’ di tempo dagli eventi del primo show. Non vogliamo entrare troppo nei dettagli ovviamente, ma possiamo dire che Agatha All Along sembrerebbe essere il racconto della rinascita di questo personaggio. Un lungo percorso per sfuggire alla sua prigionia e riprendere i propri poteri, andando a riaprire alcune porte del suo passato che ha tenuto chiuse per secoli.

Per farlo, dovrà unire le forze con diversi altri personaggi. A partire dal misterioso Teen, fan sfegatato della strega e pronto a tutto per aiutarla. La sua storia è uno dei perni su cui si regge lo show ed è già al centro di innumerevoli speculazioni (che aumenteranno sicuramente con l’inizio dello show). Ma servirà una vera e propria congrega se vorranno avviarsi sulla Strada delle Streghe e così Agatha dovrà formare una squadra, riunendo le reiette, le dimenticate, le improbabili.

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Un tema ricorrente nella narrativa e nello specifico quello della narrativa horror, genere in cui si inserisce anche questa serie TV, sebbene in maniera non completamente pura. E che è forse uno dei punti più apprezzabili di questo show.

Agatha All Along è una serie TV che sperimenta e gioca moltissimo

WandaVision si era presentata da subito come uno show molto originale. Tutto quel gioco bizzarro di citazioni, easter egg e omaggi alla televisione, che per settimane ci ha fatto discutere su cosa significassero. E in questo senso Agatha All Along è la precisa erede di quella serie TV.

Lo vediamo fin dai primissimi minuti, che ci riportano esattamente in quelle atmosfere, rivisitate e aggiornate. E anche quando quel primo gioco si concluderà, tutto riparte nella stessa vena, cercando sempre di cambiare la prospettiva, di offrire qualcosa di originale.

Questa è la grande forza di Agatha All Along. Gli episodi che abbiamo visto ci hanno portato in situazioni bizzarre, molto lontane da quanto abbiamo visto finora nell’universo Marvel. Con sempre una grande voglia di osare, di spingersi più in là con i toni. Anche quelli dell’horror che già si sfioravano con alcune sequenze di WandaVision e che ora sono abbracciati in pieno.

Tutto questo è incastonato in una struttura di racconto che – fino a qui – è sembrata piuttosto rigida e tradizionale. C’è una forte verticalità nei diversi episodi, che rende lo show quasi schematico e lasciando immaginare come procederà la storia fino al finale (pur lasciandosi spazio per qualche colpo di scena). E questo può anche essere un bene, dando una base solida per spaziare liberamente senza perdersi.

E poi va dato atto alla leader di questa congrega di averci messo tutto. Kathryn Hahn è nata per interpretare Agatha Harkness (o meglio, questa Agatha Harkness) e si diverte tantissimo nel farlo. Piegandosi anche oltre i confini dello stile MCU, sa attraversare il tono comico e sopra le righe ed entrare nel territorio horror. E a volte, quando serve, anche quello drammatico. Uno dei punti davvero più alti dello show (rivaleggiato solo forse dalla performance di Aubrey Plaza).

Something new, something old

Agatha All Along è una serie TV quindi che si adagia su una struttura tradizionale e la sfrutta per poter spaziare in ogni direzione, regalandoci le sequenze più bizzarre che abbiamo visto finora in questo franchise. È qualcosa di sostanzialmente nuovo per il MCU, tanto che durante la visione rischiamo di dimenticarci che ne faccia parte, ai livelli di Werewolf by night (non a caso un altro horror). E questo è un problema o meglio, lo è oggi.

Questo show è chiaramente figlio di WandaVision non solo nel senso che ne è uno spin-off – se non addirittura un sequel – ma anche perché nasce grazie alla sensazione di onnipotenza che ancora si respirava in quell’epoca del MCU.

Questo franchise, partito con pochissima fiducia, ha raggiunto il dominio della cultura pop. A un certo punto ci ha detto “farò uscire un film su un procione parlante e un albero che non parla molto e voi lo adorerete” e noi gli abbiamo obbedito. Ha guadagnato la cima della classifica dei migliori incassi di sempre e a quel punto, completamente ebbro di potere, si è convinto di poter fare di tutto.

E così ha iniziato a mettere in cantiere progetti che guardavano molto fuori dalla sua comfort zone, a partire proprio da WandaVision. Che fu un successo (più o meno netto, a seconda delle versioni) e questo gli ha dato ancora più fiducia e sono usciti sempre più titoli che erano “qualcosa di nuovo” per il MCU.

Ora però non siamo più nel 2021. Le cose che sono “diverse dal solito MCU” tra Shang-Chi, Eternals, She-Hulk, Moon Knight e altri ancora iniziano a essere tante e non tutte sono state accolte bene. Non solo, ma si stanno perdendo i fan del “solito MCU” disillusi dai tanti tentativi di cambiare rotta e infondere novità.

Agatha All Along è una serie TV che avrà una strada (delle streghe) in salita

In passato la freschezza di approccio di Agatha All Along sarebbe bastata a rendere davvero interessante questa serie TV e la voglia di esplorare un angolo ancora ignoto dell’universo narrativo ci avrebbe fatto chiudere un occhio su qualche difetto. Ma in questo momento il franchise ha bisogno esattamente dell’opposto: di concretezza, di ritorno al suo core, di una trama centrale e non di un altro ramo esterno.

Lo sottolineiamo quando il parere su uno show è positivo e lo facciamo anche ora che siamo meno convinti: non abbiamo tutti gli elementi. Abbiamo visto meno della metà di Agatha All Along e la sensazione è che sia una serie TV che si giocherà gran parte del suo fascino nella sua conclusione. Tuttavia quello che abbiamo visto finora non ci ha particolarmente impressionato.

Ed è davvero un peccato, perché ci sono alcuni aspetti per cui davvero merita il plauso, dalle performance del cast al comparto musicale (non siamo ancora riusciti a toglierci dalla testa questa canzone, quasi più di quella che dà titolo allo show) passando per una grande attenzione all’inclusività. Si tratta del progetto del MCU che affronta queste tematiche in maniera più diretta e concreta, ben oltre il rapido riferimento, ed è un “qualcosa di nuovo” che va giustamente celebrato.

Insomma, c’è un buono spirito. C’è l’energia. C’è anche una promessa di qualcosa che potrebbe arrivare e riaccendere il nostro entusiasmo. Ma l’esecuzione – fino a dove siamo arrivati con la visione – non è all’altezza. La sensazione è quella di un buon compitino, condito con una spruzzata di follia qua e là, ma senza mai riuscire a conquistarci, a lasciarci a bocca aperta, a darci una ragione per volerla vedere. Al di là del completismo di chi non si è perso neanche un minuto del MCU, ovviamente.