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Vita da cani, in Giappone

Tra le varie stranezze che si possono annoverare riguardo la popolazione giapponese ne ho scelta una oggi che è emblematica di un ipotetico problema di fondo.
Poi ovviamente dipende sempre dai punti di vista.
In Giappone non è strano incontrare donne di tutte le età con passeggini al seguito. 
E cosa ci sarà mai di assurdo, mi direte voi.
Vero, a parte il fatto che all'interno, dove normalmente vi aspettereste di trovare un neonato, c'è un cane.
O più cani.
La percentuale di probabilità di vedere un bambino in una carrozzina è così bassa che una volta, una ragazza, durante uno dei tour, mi si è avvicinata: “Ma… quella donna sta portanto in giro un bambino e non un cane! Non me lo aspettavo!” con un genuino stupore nella voce.
“Non me lo aspettavo!”
Sul momento viene da ridere, ma poi a pensarci è quasi agghiacciante.
Altri invece mi dicono “Ma non vedo cani in giro, non è che se li mangiano?”. No, il cane non è generalmente nella dieta di un Giapponese, ma se non li vedete è perchè non li cercate nei passeggini.
Inoltre non vanno molto “ di moda” quelli di taglia grande perchè sono meno carini e perchè occupanno troppo spazio, in un mondo in cui a malapena c'è un quadrato di cemento per un essere umano.
Le stime, secondo il The Guardian, vedono 22 milioni di animali da compagnia contro i 16 milioni e mezzo di figli sotto i 15 anni. 
Inoltre spendono cifre esorbitanti anche solo per prendersi cura di loro, acquistando abiti griffati (sì ci sono abitini di Dior e Chanel anche per i cani), cibi particolarmente pregiati, ninnoli di ogni tipo e trattamenti costosissimi nei saloni di bellezza. Viene loro acconciato il pelo con pizzi e trine e a volte addirittura venogno dipinte loro le unghie!
Più di una volta mi è capitato di imbattermi in negozi di articoli per animali la cui vetrina mi ha lasciata interdetta per almeno 5 minuti. Occhiali da sole, abiti da ninja o samurai, collarini con diamantini, maschere da wrestler (seriamente??!), cose che nemmeno gli esseri umani indosserebbero.
Per chi non fosse ancora abbastanza colpito vi dirò che esistono perfino onsen, i bagni tarmali, solo per cani. Non luoghi in cui si può entrare con gli animali (che se proprio proprio vogliamo potrebbe essere anche comprensibile, nel caso il mercato lo richieda e vi siano cartelli che lo specificano) ma fatte apposta per loro.
Quindi sebbene il governo cerchi di spingere la popolazione ad avere figli, sebbene ci siano paesi che si svuotano perchè non nascono pargoli, i Giapponesi preferiscono prendersi un animale da compagnia.
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Qual è davvero la situazione? Perchè c'è questa preferenza quasi ossessiva? 
Non vorrei essere troppo estrema ma credo dipenda sempre dal fatto che è più facile interagire con un animale rispetto al mettersi in gioco e “rischiare la faccia” in un rapporto con un altro essere umano.
Rifiuto, disagio, imbarazzo, vergogna, tutte portate all'eccesso.
Oppure semplicemente un'incredibile pigrizia mentale?
Parlando di Giappone, non perdetevi il mio giappotour di capodanno, per vedere com'è da quelle parti d'inverno. 
Per maggiori informazioni leggete qui.
Per qualsiasi curiosità e domanda non dovete far altro che mandarmi una mail al mio indirizzo: onigiricalibro38@orgoglionerd.it oppure scrivetemi un pm sulla mia pagina facebook Onigiri Calibro 38
See you space cowboy!

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Commenti

  1. Tra tutti gli altri personaggi DC è quello che gode di scarsa consideraione ed è anche il meno conosciuto. Ci mancava solo questo primato di “Supereroe Tossico”.Povero Aquaman,mi fa quasi pena.

  2. Partendo dalla mia assoluta ignoranza delle riforme attuate dal governo Giapponese in materia di aumento delle nascite (ed il loro più che probabile fallimento), personalmente non ci vedo nessun problema nella scelta di un cane o qualsiasi altro animale, rispetto ad un bambino. Innanzitutto sono due esseri per lo più divergenti: un cane è indubbiamente più semplice da allevare rispetto ad un neonato/bambino, ed anche preferito per via di alcune caratteristiche come il pelo, il muso, e via discorrendo. Il bambino richiede cure superiori per via dell’inettitudine che ci contraddistingue sin dai primi mesi di vita, assieme all’allattamento ogni tot ore, cambio pannolini, notti insonni, ed altre cose belle che si ripercuotono, per la maggior parte, sulle spalle femminili, visto il grosso divario tra i generi che ancora affligge il Giappone.
    Arrivarci, poi, al matrimonio. Lasciamo per un momento da parte i mille problemi di approccio che si creano quando, appunto, ci si approccia al genere opposto, visto che non si parla di una condizione comune, ma personale. Trovare la persona giusta, stabilirsi in una coppia fissa, sposarsi, trovare casa (non sempre abbastanza grande per un bambino) sono ostacoli considerevoli, e non sempre si è pronti ad affrontarli (anche se va detto che se mai si comincia, mai si finisce).
    Infine, il sunto di tutto ciò è che nella società odierna dove la donna, prima vista esclusivamente come Madre, assume un ruolo sempre più “insubordinante” in un paese ancora parecchio sessista, portando ad avere problemi a trovare un compagno decente. Ma nonostante ciò, da quello che ho capito nell’articolo, dove viene fatto notare che “Ma… quella donna sta portanto in giro un bambino e non un cane! Non me lo aspettavo!”, è più probabile che ci si trovi davanti una donna nella sopra citata combinazione, andando a dimostrare che esse cerchino una sorta di compensazione.
    Mettendo da parte tutto, vorrei lasciare un punto di vista molto personale. Ho vissuto in una famiglia dove nonostante non mi sia mancato mai nulla di necessario, senza mezzi termini, sono stato un imprevisto. Crescendo mi sono reso conto di quanto un figlio, se non programmato, sia effettivamente pesante da gestire, portando una serie di problemi del tutto evitabili sia ai genitori che al bambino. Perciò, sostegno che un figlio debba essere prima di tutto voluto, anche meglio se programmato, altrimenti, se non ci si sente all’altezza (e si ha tutto il sacrosanto diritto di non sentirsi) meglio prendere un animale o una pianta, almeno si eviterebbero problemi più gravi.

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