Serie TV

Esiste un episodio extra di What If…? ed è tra i più belli di tutta la serie

Ma purtroppo non è semplicissimo da recuperare

Oggi inizia ufficialmente la terza stagione di What If…?, la serie animata del Marvel Cinematic Universe che forse più di tutti i recenti prodotti del franchise è andata a esplorare le pieghe del Multiverso. Ogni episodio infatti indaga scenari alternativi delle storie che già conosciamo, raccontandoci come sarebbe andata le cose avessero preso una direzione diversa. Tra le tante avventure vissute al fianco dell’Osservatore però ce n’è una che spicca sopra tutte le altre, ma che non è immediatamente accessibile a tutti i fan. Stiamo parlando di What If…? An Immersive Story, che abbiamo potuto vedere qualche settimana fa durante la Mostra di Venezia, nella sezione Venice – appunto – Immersive.

What If…? An Immersive Story, un viaggio tra diverse realtà in molti sensi differenti

Come suggerisce il nome, questa avventura non è il classico episodio da venti-trenta minuti come quelli che da oggi al 29 dicembre arriveranno su Disney+. Intanto perché dura un po’ di più, toccando più o meno un’ora (e infatti la storia è una sorta mini-arco narrativo sviluppato su tre puntate). Ma soprattutto perché si tratta di un’esperienza in realtà aumentata e virtuale, da vivere con il visore Apple Vision Pro. Il che limita ovviamente l’accessibilità di questo “episodio speciale”.

Quella che vivremo è un’avventura particolarmente elaborata, anche sotto il piano tecnico. Ci troveremo infatti ad attraversare diversi “piani” di realtà, passando da quella fisica a quella aumentata alla totale immersione in quella virtuale. Questo perché la storia vede l’Osservatore raggiungerci direttamente nel nostro universo per chiedere il nostro aiuto e quindi lo vedremo comparire nella stessa stanza in cui ci troviamo. Tecnicamente quindi possiamo dire che siamo diventati ufficialmente dei personaggi canonici del Marvel Cinematic Universe o almeno, così è come abbiamo deciso di raccontarlo.

Ma al di là delle battute, in What If…? An Immersive Story saremo effettivamente chiamati a essere molto di più che spettatori passivi. Una nuova minaccia multiversale è emersa e toccherà a noi affrontarla, in senso piuttosto letterale. Tramite infatti la tecnologia del Vision Pro, che registra i movimenti delle nostre mani, dovremo davvero combattere diversi villain iconici del MCU, o meglio delle loro varianti multiversali. E per quanto semplici nelle meccaniche questi scontri sono stati assolutamente appassionanti, risvegliando quell’istinto un po’ fanciullesco dentro ognuno di noi. Il tutto con l’obiettivo di riunire, ancora una volta le Gemme dell’Infinito.

Da questo link Film e show | Disney+

È davvero un viaggio nel Multiverso Marvel

what if immersive experience marvel
Credits: Marvel/ILM Immersive

L’idea alla base è piuttosto semplice (solo ed esclusivamente da un punto di vista narrativo). L’Osservatore ha registrato l’emergere di una nuova potenziale minaccia per tutto il Multiverso, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Per affrontarla serve la forza delle Gemme dell’Infinito al gran completo, ma al momento solo alcune sono disponibili e quindi toccherà a noi, prescelti salvatori, recuperarle.

Per farlo, ci servirà un aiuto, fornito dallo Stregone Supremo in persona, Wong. Sarà lui ad addestrarci nell’uso di alcuni incantesimi basilari e poi nell’utilizzo delle diverse Gemme. L’idea di gestire gli scontri in questo modo è assolutamente brillante, perché sfrutta al meglio le possibilità offerte dalla tecnologia attuale. Ed è davvero una sensazione speciale quando dopo innumerevoli tentativi negli anni, i nostri tentativi di aprire un portale con i gesti tipici di Doctor Strange portano finalmente a un risultato.

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Credits: Marvel/ILM Immersive

Tutto funziona molto bene da un punto di vista tecnico, sia nella reattività ai comandi, sia nell’integrazione tra fisico e virtuale nelle sequenze di realtà aumentata. Ma questo lo davamo abbastanza per scontato, visti i player coinvolti.

Dove davvero siamo rimasti stupiti è nell’aspetto più strettamente narrativo. Viviamo una storia sì semplice nella sua struttura (tre mini-episodi per recuperare le diverse gemme che portano a un gran finale) ma curatissima nelle sue singole parti. Alcuni risvolti di trama ci hanno colto completamente di sorpresa, molto di più di quanto abbiano fatto tanti altri episodi “tradizionali” di What If…?. E la conclusione è stato qualcosa di davvero speciale, che vorremmo rivivere già ora.

What If…? An Immersive Story è un regalo bellissimo per un fan Marvel

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Credits: Marvel/ILM Immersive

Questa puntata speciale della serie è davvero un’esperienza unica. I talenti di ILM Immersive sono riusciti a trasporre in maniera eccezionale tutta l’atmosfera di questo show animato, il suo mix di comico e drammatico (con passaggi a volte davvero repentini da un tono all’altro, che aggiungono potenza a entrambi) e in generale il feeling del Marvel Cinematic Universe tutto.

Viaggiare a fianco dell’Osservatore e di Wong, esplorare questi universi differenti, trovarsi faccia a faccia con alcune delle icone massime del franchise è davvero qualcosa di unico. Che sì, può sembrare un giocattolone, ma potrebbe e dovrebbe benissimo essere un passo verso un nuovo modo di fruire di questi mondi, allargando – ma mai sostituendo – le possibilità della narrazione cinematografica tradizionale.

Al momento, certo, c’è una solida barriera all’entrata, tanto più forte per What If…? An Immersive Story nello specifico perché disponibile esclusivamente su Apple Vision Pro. Ma nell’attesa che la realtà (virtuale o aumentata) faccia il suo grande passo avanti verso l’accessibilità, se avete l’occasione di mettere le mani su uno di questi visori, accogliete l’invito dell’Osservatore e partite per questo incredibile viaggio nel Multiverso. E poi veniteci a raccontare che tipo di esperienza è stata.

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Autore

  • Mattia Chiappani

    Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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