Ci sono epoche storiche intorno a cui si è creato un immaginario gigantesco, che fa parte di quella grande cultura condivisa di cui facciamo parte. L’Impero Romano, la Grecia Antica, il Medioevo europeo… Fra questi, l’era del Far West è una delle più vicine cronologicamente, ma non smette di affascinarci. Magari va a ondate, passando periodi di centralità totale e momenti in cui è in secondo piano. Ma cowboy, sceriffi, cacciatori di taglie e quant’altro, rimangono sempre con noi. E Western Legends, titolo pubblicato in Italia da MS Edizioni, è un modo per rivivere tutte quelle atmosfere in un gioco da tavolo. Sentendosi davvero liberi di interpretare il nostro eroe (o meno) del Far West.
Western Legends, la recensione: un gioco complesso, non difficile
Nei playtest che abbiamo fatto per questa recensione, abbiamo presentato Western Legends come un gioco “complesso, ma non difficile“. Questo è il modo migliore per definirlo, perché è costituito da un numero apparentemente soverchiante di meccaniche, ma in realtà ciascuna di queste è facile da capire e bastano davvero pochi turni per prenderci la mano.
L’idea è quella di ricostruire un vero e proprio open world, ovviamente a tema western, dove ciascuno dei giocatori può prendere le sue scelte e costruirsi il proprio percorso. L’obiettivo è quello di diventare la più grande leggenda del West, raccogliendo punti facendo attività di ogni tipo.
Le possibilità sono davvero tantissime. Possiamo infatti scegliere di lasciare il segno come dei cercatori d’oro o come dei mercanti di bestiame, come dei grandi pistoleri o come assi del poker (sì, possiamo giocare a carte all’interno del gioco). E naturalmente possiamo scegliere da che parte della legge stare.
Questa è una meccanica che si incrocia con tutte le altre, giocando su un piano diverso. Ci sono azioni che ci faranno crescere nella nostra carriera da fuorilegge e altre che invece ci renderanno più vicini alle forze dell’ordine. E non dovremo per forza restare fedeli ai nostri ideali iniziali: c’è sempre tempo per un cambio di casacca per passare al lato Chiaro (o Oscuro, dipende dai punti di vista).
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Tutto questo, in un mondo che è a modo suo vivo, grazie alle Storie, che creeranno un sacco di scompiglio nelle nostre partite. Quando un certo numero di giocatori compiono determinate azioni durante il proprio turno, si attiveranno degli eventi speciali imprevisti e imprevedibili. Proprio come se fossimo nel Selvaggio West.
L’open world in formato boardgame
Uno degli aspetti più interessanti di Western Legends, che vale la pena evidenziare in questa recensione, è il livello di libertà massimo che concede a ciascun giocatore. Quando parliamo di open world, non ci riferiamo semplicemente al fatto che (per esempio) non c’è un percorso prestabilito da seguire sul tabellone, ma alla varietà di stili di gioco che possiamo seguire.
Ogni partita può essere diversa per ciascuno di noi, cambiare rotta nel mezzo, creare sempre nuove occasioni. Anche perché all’inizio (come suggerisce lo stesso regolamento) accantoneremo alcune meccaniche, per entrare più gradualmente nelle logiche del titolo. Ma già dopo una partita non vedremo l’ora di aprire ancora di più il ventaglio di possibilità a nostra disposizione.
Questo peraltro si traduce in un rapporto particolarmente intrigante con i nostri compagni al tavolo. Chi gioca insieme a noi è un nostro avversario, certo. Dopotutto vince chi riesce a raccogliere più Punti Leggenda (con una fase finale che inizia appena qualcuno raggiunge una milestone scelta all’inizio). Ma questo non significa che dobbiamo per forza metterci i bastoni tra le ruote.
La libertà che offre Western Legends è anche quella di fare la propria partita in totale indipendenza. Costruirsi un piccolo impero criminale, derubando banche e accumulando denaro, oppure giocarsi tutto ai tavoli da gioco, accumulare pepite d’oro senza mai incrociare la strada degli altri giocatori è possibile. Così come possiamo invece scegliere di complicargli la vita in ogni modo, cercando di derubarli a ogni occasione. Sono scelte, dopotutto.
Western Legends è un titolo che darà enormi soddisfazioni al vostro gruppo
Dobbiamo chiaramente mettere sul piatto della bilancia che questo è un titolo che richiede un certo investimento. Non tanto di tempo, perché tolta una prima fase di studio del manuale, si imparano piuttosto rapidamente le diverse dinamiche di gioco e già dalla prima partita ci si diverte moltissimo. Però sicuramente partiamo da un prezzo che può spaventare chi si sta ancora approcciando al gioco da tavolo.
Tuttavia, è tutto valore che ritorna assolutamente. Intanto perché abbiamo un prodotto che è decisamente curato in ogni sua parte e con una quantità di componenti estremamente ampia. In Western Legends abbiamo tanti diversi mazzi di carte, tante opportunità, tante miniature che rappresentano i nostri personaggi e molto altro ancora.
E poi perché le ore di gioco che può regalare sono davvero tantissime. Solo nella versione “semplificata” che troviamo all’inizio, ci troveremo a esplorare tante vie diverse verso la vittoria e con l’aggiunta delle altre meccaniche diventa qualcosa di ultra-coinvolgente. Organizzare una sfida a sei giocatori con il massimo del punteggio obiettivo vi regalerà duelli che rivaleggiano con il finale de Il buono, il brutto, il cattivo.
Quindi chiudiamo questa recensione di Western Legends di MS Edizioni con un sonoro e soddisfatto sì. Un gioco che vi aprirà le porte di un Far West ricco di opportunità, per un’esperienza al tavolo davvero rara. L’unica vera critica riguarda lo stand dell’emporio: montarlo è stata una sfida che neanche l’O.K. Corral e non sapremmo rispiegare come abbiamo fatto.
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