L’ex CEO della WWE Vince McMahon ha espresso forti critiche verso il documentario Mr McMahon in uscita su Netflix il 25 settembre. Sulle sue pagine social, McMahon accusa i produttori di aver creato una narrazione fuorviante attraverso tecniche di montaggio ingannevoli.
Vince McMahon contro Netflix: il documentario sarebbe “fuorviante”
Da tempo, McMahon collabora con Netflix per realizzare il documentario, a cui “non si pente di aver partecipato“. Tuttavia, il documentario non era stato originariamente concepito per trattare le recenti controversie. Tuttavia, i filmmaker hanno deciso di includere le accuse di molestie sessuali che hanno portato alle dimissioni di McMahon dalla WWE.
Il magnate del wrestling invita gli spettatori a mantenere una “mente aperta” durante la visione, anche se il documentario “confonde deliberatamente” il personaggio pubblico Mr. McMahon con la sua vera personalità.
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McMahon afferma che i produttori hanno utilizzato “trucchi di montaggio tipici“ come filmati fuori contesto e “vecchie dichiarazioni” per distorcere la percezione degli spettatori. Accusa inoltre la produzione di aver omesso informazioni chiave per creare confusione intenzionale. “I produttori avevano l’opportunità di raccontare una storia oggettiva sulla mia vita e sull’incredibile business che ho costruito” dice McMahon, che aggiunge che “i produttori hanno usato una causa legale basato su una relazione che ho terminato come una prova che io sia, nei fatti, Mr. McMahon”.
Come spiega CBR, Chris Smith, produttore esecutivo, ha dichiarato che l’obiettivo era rivelare il “vero Vince McMahon“ dietro il personaggio pubblico. La serie in sei episodi promette di offrire un ritratto sfaccettato e controverso del magnate del wrestling e del suo lascito, controversie comprese.
Nonostante le critiche, il documentario includerà interviste a McMahon realizzate prima delle sue dimissioni, oltre a dichiarazioni di familiari, wrestler e collaboratori. Debutterà domani 25 settembre su Netflix: potremo così scoprire quale sia il ritratto deciso dai produttori — e perché McMahon l’abbia criticato.
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