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V per Verità

Volgiamo oggi il Volto al Vaglio del Valore. 
Versi o Vaneggiamenti che come mero Vapore Volano Verso altri cieli? 
Volenterosi intenti Vengono spesso Vinti dalla Vaghezza, la loro Vivacità Voracemente fagocitata dai Vagiti dei Vili. Vi siete chiesti quanto Vantaggioso sia Violare le proprie Verità Vendendole al miglior Ventriloquo che offre solo Verbose Vuotezze? 
Per avere un Vacante spazio tra i Ventricoli ove prima Viveva un cuore; divenire Vermiformi creature Vaccinate ma Vulnerabili al Veto della società che Vi Vezzeggia e poi Vi Viola.
Vipere che Vogliono Vedervi Vinti e Volubili, Vi Vituperano sorridendo, Vi Vessano Venerandovi e come Vampiri Vi privano dei Valori.
Non siate Vassalli, ma con Veemenza rivoltatevi contro Vellutate menzogne.  E non coprite il Ventre dei Vostri pensieri, senza Vergogna avanzate e Vergate con Vernice Vermiglia la Vetrina della Vostra mente.
Che Vaghiate o Viaggiate, fate Vibrare il Vigore come un Virus, da Voi al Vostro Vicino, al suo Vicino, che abbandonino i Vischiosi Vassoi colmi di Vaccate per Vandalizzare il Vate della Vanità e Vanificarne gli effetti.
Varcate la soglia del non ritorno, Verranno Vigliacchi a spiarVi, Vomiteranno insulti Variopinti senza Vedere cosa siete Veramente, accecati dalla Vanagloria.
Vis a Vis con un Venale Vegano di ideali che ha un Verdetto pronto per il carnivoro di Verità, Verde d'invidia Velata, come la Volpe nel Vigneto. Vegetano Veicolando il loro odio Verso l'esterno, Venereo e degradante, Vogliosi di consumare la Vostra forza Vitale e avvicinarVi così al loro Vuoto.
Sarà pur Vantaggioso Voltarsi altrove, ma non c'è Vaccino per la Verginità di onestà perduta né per l'eterna Vigliaccheria. 
Di organi, Volontà ed emozioni Vizze non Voglio ora parlare. Di Visi come Volantini di Vendemmie di sentimenti sono Vent'anni che ne Vedo.
Quale sarà il Verdetto?
Arriverà un Verdetto?
Siate Viscerali. Siate Veraci.
Siate Violenti come la tempesta, non Vittime della Vita e della Viltà.
La Vittoria non è Vincere, ma Vogare contro Vento, Vivere perdendo la Voce. 
È Volere, è l'oscena Verità Vedova del Vezzo. 
Vorrei che la Vedeste. Vorrei che la Vegliaste. Vorrei che la Valorizzaste.
Questo mio Voluto Voto Vagamente Verseggiato Vuole Versare nelle Vostre Vene Volontà e nei Vostri corpi Vertebre per fronteggiare Velenose realtà.
Verecondi peccatori, Venusti esseri maledetti dalle splendide Velleità…. 
                                                                                                                     Virtuosismi.
“Voilà. Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi… Vendetta… E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V."

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Commenti

  1. alberto vinci tutto
    comunque VVOVV, veramente
    mi sa che è da rileggere più volte perchè non c’ho capito niente
    ma quanto c’hai messo a scrivere una cosa del genere? insomma, c’è da diventarci nevrotici pazzi
    ribadisco che è una figata, dal basso della mia letteraria ignoranza

  2. Edoardo credo di averci messo almeno un paio di giorni per scriverlo, e stavo effettivamente impazzendo, ma è stata una gran soddisfazione arrivare alla fine.

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