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Quindi dobbiamo accontentarci di questi Oscar?

Secondo anno consecutivo di semplicità nel bene e nel male

Quella appena passata è stata la tanto celebrata Notte degli Oscar 2024. A trionfare è stato indubbiamente Oppenheimer, che si è portato a casa più statuette di tutti e alcuni dei più rilevanti, con Christopher Nolan finalmente premiato per la regia. Ma al di là di queste valutazioni, come è stata questa edizione? Calma, tranquilla, semplice. E questo sia in senso buono che cattivo.

La Notte degli Oscar 2024 è il punto di arrivo di un percorso

Gli ultimi anni di questa cerimonia sono stati piuttosto complessi. La serata di consegna dei premi ha iniziato a ricevere critiche per la stanchezza della sua formula dall’inizio degli anni ’10 per poi entrare in vera crisi dal 2015 in poi, con un trend di ascolti in picchiata. Ci sono stati diversi tentativi di rimescolare le carte, con presentatori diversi che hanno cercato di portare in qualche modo un approccio nuovo. Poi la sovrapposizione della seconda crisi, legata proprio all’host.

Kevin Hart si stava preparando per condurre l’edizione del 2019 degli Oscar quando il pubblico ritrovò delle sue vecchie battute controverse, portandolo alla decisione di rinunciare al compito. E se già pochissimi volevano sobbarcarsi la missione impossibile di rivitalizzare questa serata, nessuno era pronto a raccogliere il testimone in corsa, con il rischio di uno scrutinio così approfondito. L’edizione 2019 degli Oscar fu quindi senza presentatore e avviò un breve trend.

Anche negli anni successivi la cerimonia infatti non ha avuto un volto principale, probabilmente proprio perché nessuno voleva assumersi quel compito. Fu un flop, con alcuni dei peggiori ascolti di sempre (non aiutava che fossero anche gli anni della pandemia da COVID-19) e quindi nel 2022 qualcosa iniziò a cambiare. Non ci fu davvero un presentatore unico, ma tre che si divisero il palco: Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes.

Neanche questa modalità andò particolarmente bene e qualcuno all’Academy deve aver pensato che fosse il caso di richiamare l’opzione sicura. Era di nuovo il turno di Jimmy Kimmel, che già aveva diretto la barca negli anni prima della “crisi dei presentatori”.

Notte degli Oscar 2024: tutto come previsto

Questo presentatore ha fatto esattamente quello che ci si aspettava, rimettendo la barca in sesto, portando la sua esperienza ampia (che conta anche uno dei più gravi errori della storia della cerimonia, da cui ha chiaramente imparato). Allo stesso tempo però ha rinunciato a qualsiasi guizzo artistico o innovativo, qualsiasi tentativo di rinfrescare la serata, qualsiasi exploit che potesse rilanciare l’interesse.

Kimmel ha aperto la serata con il più tradizionale dei monologhi, scritto seguendo il manuale del monologo di apertura di una cerimonia dei premi: “Ah, vedo che c’è anche X questa sera! [Inserire qui battuta su X]. E tra i film nominati abbiamo anche Y! [pausa per applauso] Mi è piaciuto moltissimo perché [inserire qui battuta su Y]”. E tutto è continuato con l’alternanza di annunci dei vincitori, discorsi, esibizioni musicali, applausi, lacrime, battutine, in memoriam, saluti e tutti a casa (o a un after party).

Va dato atto che in questo senso è stata un’ottima cerimonia. Tutto è filato assolutamente liscio, non ci sono stati premi assegnati al film sbagliato, gaffe (o almeno non ne abbiamo notate), risse sul palco o altro. Tutto è andato bene, senza sembrare pesante e abbiamo addirittura evitato quei momenti fastidiosissimi in cui si cerca di cacciare dal palco i vincitori che stanno impiegando troppo tempo per il proprio discorso.

Andiamo oltre: ci sono stati anche dei momenti decisamente riusciti. L’esibizione di I’m Just Ken è stata davvero eccezionale (grazie Ryan Gosling) e lo scambio tra Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger (e Michael Keaton) ha funzionato meglio del previsto. Così come la gag di John Cena nudo. Sì, avete letto bene.

E quindi, è tutto qui? Dobbiamo aspettarci la stessa formula per il 2025?

notte degli oscar 2024 come andata

Insomma, da un certo punto di vista questo ritorno alla semplicità estrema di Jimmy Kimmel per la Notte degli Oscar, anche nel 2024, ha funzionato. È stata una cerimonia che non ha regalato grandi sorprese (neanche dal punto di vista dei premiati, tutti piuttosto prevedibili) ma che difficilmente ricorderemo in futuro. È arrivata ed è passata, lasciando qualche statuetta lungo la strada.

Forse è giusto così. Considerando i “disastri” avvenuti negli anni in cui si è cercato di cambiare le carte in tavola o le proposte assurde che sono state fatte (tipo premiare le categorie meno interessanti a parte, fuori dalla diretta) l’idea di avere una Notte degli Oscar del 2024 senza polemiche, noia, pasticci, non è poi così male.

D’altro canto però è la serata più importante del cinema occidentale, almeno quello mainstream. Un momento di grande celebrazione per una passione, per la creatività, per lo storytelling, per tutto ciò che ci fa sognare al buio della sala, su una poltroncina, con l’odore di popcorn che sale nell’aria. Davvero la scelta migliore è ridurre la creatività al minimo per riuscire a “portarla a casa”?

Vedremo. Vedremo cosa diranno i risultati degli ascolti e cosa dirà l’Academy quando dovrà decidere se chiamare nuovamente Jimmy Kimmel o se provare a fare qualcosa di nuovo. Se rischiare o continuare a giocarla sul sicuro.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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