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Un antidoto per le cubomeduse

Per ogni animale, in Australia ne esiste una versione più grande, pericolosa e cattiva. E infatti la medusa più badass di tutte vive principalmente nelle acque Australiane, si parla, ovviamente, delle cubomeduse. Nonostante il nome, che sembra uscito fuori da un racconto di fantascienza di serie B, la Chironex fleckeri è considerato l’animale più velenoso al mondo. Se veniste punti da uno di questi dolci animaletti, il risultato sarebbe necrosi dei tessuti, enorme dolore e una velocissima morte. Ma tranquilli, i ricercatori dell’Università di Sidney hanno trovato un antidoto.

cubomedusa antidoto
Un’altra cubomedusa!

L’antidoto per le cubomeduse

Ad oggi non esisteva ancora un trattamento standard e funzionante contro il veleno di questo animale, a causa del limite della conoscenza molecolare dell’azione del veleno. Bene, il team di ricercatori è riuscito a sopperire a questa mancanza.

Utilizzando tecniche di genome-editing, il team dell’Università di Sidney ha preso delle cellule umane e, dopo aver silenziato l’uno o l’altro gene, le ha sottoposte al veleno. Con questa tecnica si è riuscito a scoprire che la proteina di membrana ATP2B1 gioca un ruolo importantissimo nella diffusione della tossina. Agendo su questa proteina è stato quindi possibile sviluppare l’antidoto. Questo, se applicato entro quindici minuti dal contatto con un tentacolo di cubomedusa, dovrebbe non solo salvarvi, ma anche conferire protezione a lungo termine.

C’è bisogno di fare qualche precisazione, però: il test è stato effettuato su dei topi. L’utilizzo dell’antidoto entro quindici minuti sopprime la necrosi dei tessuti e il dolore in questi animali. Ora, nessuno ha ancora provato questo antidoto su un uomo e non sappiamo se riuscirà a salvare un uomo da un arresto cardiaco provocato dal veleno, ma sicuramente è un’alternativa migliore rispetto a quelle presenti oggi.

 

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