Un lupo dal pelo azzurro, una talpa con croci per gli occhi, un cane che sembra un orso con una mazza in mano. Gli animali della fattoria Mackenzie non saranno realistici, ma per tantissimi fan sono reali, vivi. Tanto che restano riconoscibili anche quando, invece che dalla mano del creatore Silver, sono disegnati e raccontati da una nuova generazione di fumettisti. Ed è proprio quello che succede in Tutto un altro Lupo Alberto, che vi raccontiamo in questa recensione.
La nostra recensione di Tutto un altro Lupo Alberto
“Si dice spesso ‘sono cresciuto con questo e con quello’, riferendosi a ciò che ha avuto un ruolo rilevante nella nostra formazione. Nel caso di Lupo Alberto qualcosa di simile dev’essere accaduto davvero se oggi, cinquant’anni dopo, una schiera di giovani e affermati autori si diverte a reinterpretarlo”. Questo scrive Silver nella sua prefazione di Tutto un altro Lupo Alberto, e adoriamo come riesca a evitare di suonare troppo orgoglioso o fintamente modesto. Un altro autore, arrivato al cinquantesimo compleanno della sua creazione, avrebbe puntato a ristampare le sue storie preferite. Silver, invece, sceglie di fidarsi del talento dei giovani fumettisti e del rispetto e amore che hanno per la sua creazione.
Forse, Silver è solamente sicuro del fatto che i suoi personaggi siano ormai qualcosa di più di semplici disegni. Alberto, Enrico, Marta, Mosè: tutta la fattoria McKenzie ha una propria identità chiara, cosa che li rende perfetti per calarsi in storie diverse, creative, sperimentali. Perché non c’è rischio di confonderli o di non capire: sono troppo veri perché lo stile grafico o la struttura narrativa possa spezzarli.
La storia scritta da Lorenzo La Neve (curatore della serie Tutto un altro Lupo e sceneggiatore di molte delle storie in questo volume edito da Gigaciao) per The Sando lo dimostra benissimo. L’artista vettoriale parte a disegnare Alberto e Mosè come due semplici forme geometriche, eppure ci bastano i colori e le personalità per capire chi sta parlando.
Dottor Pira manda in crisi l’identità di Lupo Alberto con una serie di storie assurde nella più artistica accezione della parola, riuscendo a costruire una storia da un semplice errore ortografico. Matilde Simoni trasforma Marta in un personaggio di un manga, Federico Gaddi sposta la fattoria Mackenzie nella preistoria. Francesco Guarnaccia trasforma la Signora Talpa nella Signora Maisel della serie TV, Alex Comandatore ci racconta una storia noir. Maicol & Mirco riesce a commuoverci e rompere la quarta parete in una storia totalmente diversa dalle altre, eppure perfettamente inserita in questa raccolta.
Ce n’è davvero per tutti i gusti, con storie umane, fantastiche, satiriche, destrutturanti. Le basi narrative dettate da Silver sono talmente forti che gli autori si sentono liberi di spaziare, sia nel raccontare storie complesse che ne disegnare in maniere diversissime. Non è solo una raccolta di Lupo Alberto, è una festa per chi ama il fumetto in tutte le sue forme.
Storie inedite piene di stile (anche di Cattivik)
Oltre a raccogliere le storie curate da Lorenzo La Neve (e supervisionate da Silver), il team editoriale di Gigaciao ha contribuito con le proprie storie a Tutto un altro Lupo Alberto. Dado ha raccontato una battaglia campale piena di adrenalina, senza perdere l’umorismo fatto di più livelli che ha reso i personaggi di Silver unici. Sio ha fatto i personaggi propri, con una storia che coinvolge draghi, assemblee cittadine e il test di Bechdel. TheSparker ha portato gli alieni e i mecha nella fattoria Mackenzie.
Giacomo Bevilacqua, invece, ha deciso di mandare Cattivik dal logopedista. La sua non è l’unica storia dedicata al personaggio creato da Bonvi (il creatore anche di Sturmtruppen), maestro di Silver, a cui Bonvi volle “donare” questo personaggio cattivo ed esilarante nel midollo. Che potete scoprire in una mezza dozzina di storie diabolicamente divertenti.
Da questo link Film e show Star Wars | Disney+
Recensione di Tutto un altro Lupo Alberto: un progetto impossibile da non amare
Quando ero bambino, adoravo leggere le storie di Lupo Alberto. C’era una comicità semplice ma mai banale nelle storie della fattoria Mackenzie, che era impossibile non adorare. Ma in vista dell’uscita di Tutto un altro Lupo Alberto, un po’ per preparami alla recensione e un po’ per sfizio, ho rispolverato alcune raccolte di Silver che ho in libreria. E sono rimasto colpito da come molte delle storie restino divertenti anche dopo tanti anni.
Forse è l’effetto nostalgia. Ma, almeno in parte, dipende dal fatto che questi personaggi sono tridimensionali, anche quando nella storia giocano un ruolo soprattutto macchiettistico. E ci sembra che tutti gli autori che hanno omaggio Silver in Tutto un altro Lupo Alberto lo abbiano capito appieno.
Pur rispettando Silver e i personaggi che ha creato, ogni autore ha cercato di essere pienamente sé stesso (o almeno possiamo confermarlo per chi come Giacomo Bevilacqua, Maicol & Mirco, Sio o Dado conosciamo anche per altri titoli). Il risultato è che questo volume non è solo un tributo al passato, ma anche una bella panoramica su un presente ricco di talento. Che, forse, ha iniziato ad amare il fumetto proprio grazie alla fattoria Mackenzie.