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Tutti Eroi, la Prima Guerra Mondiale a fumetti | Recensione

Ivan Appio riesce a mostrarci il fascino della Storia senza cancellarne l'orrore

Dal Caporetto al Piave, durante la Prima Guerra Mondiale l’esercito italiano ha visto sconfitte brucianti e rivalse. Usando strumenti tecnologici geniali e a volte brutali. Un’epopea di dolore, genio e coraggio difficile da raccontare, specie in un fumetto. Ma il giovane autore Ivan Appio ha saputo tracciare un affresco di questo anno di Storia d’Italia nel graphic novel Tutti Eroi, edito da Antonio Mandese Editore con l’etichetta OttoCervo, che abbiamo letto per questa recensione. Una storia che riesce a catturarci nella sua trama, senza dimenticare di mostrare il lato peggiore e crudele di quel primo conflitto globale.

La nostra recensione di Tutti Eroi, di Ivan Appio

La nostra storia inizia nel 1917, in una trincea nei pressi di Caporetto. Bastano i ricordi scolastici delle medie per sapere che i soldati del maggiore Copetti stanno per subire una sconfitta terribile ai danni degli Austriaci. Ma come fanno i soldati venuti dal nord ad attaccare le trincee con il gas, ancora prima di avvicinarsi?

Rossetti, membro del genio alpino, insieme ai suoi uomini riesce a capire il segreto del nemico, anche se è troppo tardi per salvare Caporetto. Bisognerà retrocedere fino al Piave e aspettare un anno per poter sfruttare il nuovo asso nella manica. Nella ritirata, Copetti dovrà usare tutta la sua forza e anche la sua compassione, mentre Rossetti ci mostrerà le tecnologie e l’ingegno vecchio di oltre un secolo per superare il nemico con l’astuzia.

ivan appio ottocervo-min

Questo è il romanzo di esordio di Ivan Appio, nato nel 1999 a Matera. Eppure l’autore riesce a ravvivare la nostra fascinazione per la Storia con aneddoti e marchingegni realmente utilizzati nella Prima Guerra Mondiale. E soprattutto lo fa senza dimenticarsi di dipingere l’orrore di quel primo conflitto totale.

Regia sicura ed espressività

Ci vogliono tre pagine e più di una dozzina di pannelli per vedere la prima vignetta di dialogo. Appio ci mostra una vista area delle trincee, disegna il campo di battaglia dopo la violenza, quando l’adrenalina scema e resta solo il silenzio dei caduti sul campo. Poi ci presenta il maggiore Copetti, mentre fa passare le ore d’attesa giocando con un soldato. Banalità e orrore, ma anche battute taglienti e personaggi intelligenti. Ma non passano molte pagina prima che si consumi la tragedia.

tutti eroi ottocervo ivan appio-min

Appio usa con sapienza il suo tratto estremamente espressivo, che dimentica i dettagli eccessivi per comunicare con gli sguardi e i silenzi. I personaggi non hanno mai in bocca una spiegazione di quello che sta succedendo, ci sentiamo tutto il tempo trattati da lettori intelligenti.

Anche quando conosciamo il maggiore Rossetti, che non è un soldato duro ma dal cuore buono come Copetti. Una figura sopra le righe e un pozzo di inventiva, che sfrutta qualsiasi mezzo a disposizione per vincere la guerra. Dalle mine antiuomo ai piccioni viaggiatori. Ha sempre un piano, anche se a volte è incredibilmente complicato da realizzare. Ma utilizzando solo attrezzature dell’epoca e mostrando che anche il suo eroe può sbagliare, l’autore riesce a mantenere la sua storia verosimile.

Tutto il graphic novel ci sembra abbia questa doppia attrattiva. Dall’altro, l’accuratezza dei dettagli storici e l’ingegno di Rossetti stuzzicano il nostro intelletto. L’uso delle luci e delle ombre, insieme all’espressività stoica di Copetti invece ci prendono per lo stomaco, emozionando.

Impressioni della Grande Guerra

Se i due protagonisti aiutano a vivere la trama sia a livello intellettuale che emotivo, il cast di personaggi che li accompagna in questo anno di Storia d’Italia aiuta a dipingere l’intero conflitto in maniera impressionistica. Conosciamo un’infermiera coraggiosa che salva i feriti dopo un’esplosione, dispensando cure e compassione a chiunque durante la storia.

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Vediamo soldati con stress post-traumatico (patologia studiata con più cura proprio a seguito della Prima Guerra Mondiale) ed eroi silenziosi, rassegnati al proprio destino. Conosciamo un ragazzino veneto che cerca di fuggire all’invasore ma che riesce a dimostrare il proprio coraggio. Conosciamo gli Arditi e i ragazzi del ’99 (che avrebbero oggi cent’anni esatti in più dell’autore di quest’opera).

I volti tratteggiati con poche righe da Appio potrebbero far confondere un soldato con l’altro lungo le trincee, in questo conflitto che divenne un macello per moltissimi giovani. Ma la sua abilità nel disegnare le luci e le ombre nelle scene racconta il loro umore in una sola inquadratura, dimostrando grande abilità nella regia.

Abbiamo inoltre apprezzato (senza spoiler, non preoccupatevi) come l’autore non disegni un arco completo per tutti i personaggi, dando a tutti o lieti fini o morti da eroi. Perché non è quello che succede in guerra. Gli eroi di Tutti Eroi potranno avere anche un po’ dell’ingegno e della forza dei protagonisti dei fumetti supereroistici, ma non hanno “l’armatura della trama”. Il campo di battaglia è pericoloso, a volte anche fuori scena.

Recensione di Tutti Eroi: un libro da comprare (e un autore da seguire)

Alla fine del graphic novel, troviamo alcuni riferimenti fotografici dell’epoca che richiamano ai dettagli letti nel romanzo. Una fotografia della scritta: “Tutti eroi, o il Piave o tutti accoppati”. I vari marchingegni usati da Rossetti, una foto di un piccione per le ricognizioni aree (un drone ante litteram). Da questi dettagli nasce il nocciolo della trama, che permette di seguire il percorso dei protagonisti ed emozionarsi più volte, fra Caporetto e il Piave.

La fiducia nel proprio disegno e la cura dei dettagli (tecnici ed espressivi) dimostrati da Ivan Appio in quest’opera ci hanno davvero colpito. Alcune scelte autoriali, come il modo in cui i colori cambiano durante il flashback e sfumano quando si ritorna al presente narrativo, sono belle sia esteticamente che efficaci nel raccontare la storia. L’uso delle luci, soprattutto nei pannelli a tutta pagina, davvero impressionante.

Ma soprattutto ci ha colpito come l’autore sia riuscito a bilanciare il fascino per la Storia con l’orrore della Guerra. Ne esce un affresco che non glorifica, ma racconta, mettendo l’immaginazione a servizio della realtà. Qualcosa che non ci aspettavamo da un autore esordiente. Se questo è il punto di partenza, siamo davvero curiosi di scoprire come possa continuare la sua carriera.

Potete trovare Tutti Eroi, che come avrete capito dalla nostra recensione ci ha davvero colpito, in tutte le librerie e sul sito di Ottocervo. Acquistatelo, ne vale la pena.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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