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Trump taglia il budget: quale futuro per la NASA?

“Restiamo Fermi nell’impegno di studiare il nostro pianeta e l’Universo, ma dovremo adattarci alle risorse a cui potremo attingere.” È stato con queste parole che l’amministratore esecutivo della NASA Robert Lightfoot ha accolto la notizia della proposta di budget per il 2018 avanzata dal neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La strada per l’approvazione del progetto di budget è ancora lunga, e il documento dovrà passare ora l’esame del Congresso statunitense prima di poter essere definitivamente approvato, e da cui potrebbe anche essere drasticamente modificato. Com’era prevedibile, in ogni caso, il piano di Trump prevede importanti tagli alla ricerca scientifica e, tra gli altri, al budget dell’amministrazione statale per lo spazio e l’aeronautica: la NASA. Il piano economico chiamato America First: un progetto di bilancio per rendere di nuovo grande l’America, infatti, conferma 19,1 miliardi di dollari di budget per il 2018, circa 200 milioni in meno rispetto ai 19,3 miliardi stanziati nel 2016. Un taglio decisamente meno netto di quanto ci si aspettava, ma che avrà comunque un notevole impatto sui progetti dell’organizzazione: vediamo insieme di cosa si tratta.
Niente più missioni verso gli asteroidi, innanzitutto, mentre rimane stabile la “corsa verso Marte”. Il primo effetto dei tagli al budget è proprio questo: cambiano le priorità della NASA, impegnata durante l’amministrazione Obama in importanti progetti sullo studio della Terra. La proposta taglia 102 milioni di dollari dal budget riservato allo studio del nostro Pianeta, eliminando quattro programmi destinati ad aiutare gli scienziati a comprendere i cambiamenti climatici. Uno di essi, il programma PACE, monitora il modo in cui gli oceani e l’atmosfera rispondono ai mutamenti del clima mentre un altro, OCO-3, ha il compito di misurare la distribuzione di diossido di carbonio sul nostro Pianeta. Nella proposta di Trump, inoltre, vengono eliminati del tutto i programmi educativi, dismettendo l’Ufficio per l’Educazione della NASA. Grande risalto, invece, viene dato all’aspetto dei programmi spaziali legati alla cybersicurezza. 
Il piano di budget punta a rafforzare la cooperazione con le industrie attraverso l’istituzione di partnership tra lo Stato e i soggetti privati che operano nel settore aerospaziale, e mira all’esplorazione dello spazio profondo molto più che alle ricerche sulla Terra. Lo scopo, in definitiva, è quello di sviluppare tecnologie in grado di affermare il predominio degli Stati Uniti sullo spazio, lasciando ferma una priorità che, per la verità, era già stata ampiamente condivisa dall’amministrazione Obama: mandare degli astronauti su Marte entro il 2030. Nel frattempo, però, si propone di dire addio all’Asteroid Redirect Mission, progetto che la stessa NASA riteneva fondamentale per costruire il percorso verso Marte.
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Un’altra brutta notizia riguarda il lander Europa il cui progetto rimarrebbe fermo. Nella proposta viene però indicato che una missione verso Europa, chiamata Europa Clipper, rimarrebbe finanziata. Il suo scopo sarebbe quello di compiere varie orbite attorno alla luna per capire se gli oceani che si trovano al di sotto della sua superficie ghiacciata possano essere abitabili. In ogni caso verrebbe tagliata la possibilità di inviare un lander sulla luna di Giove, ma pare si tratterebbe di uno stop temporaneo a cui potrebbe far seguito un nuovo avvio di programma in futuro.
Riassumendo, i punti salient del budget di Trump includono:
Esplorazione umana: 3,7 miliardi di dollari sarebbero destinati per proseguire lo sviluppo dello Space Launch System che consentirebbe di inviare astronauti nello spazio profondo, e della capsula Orion che li dovrebbe condurre verso l’orbita di Marte.
Attività commerciali: Su questo punto il document non fornisce numeri precisi, ma in esso si può leggere che “Il budget crea nuove opportunità per la collaborazione con le industrie.” Le partnership con SpaceX, Boeing e Orbital ATK per inviare materiale e, eventualmente, umani sulla Stazione Spaziale Internazionale sarebbero, dunque, salve. 
Scienze planetarie: 1,9 miliardi vengono destinati al lancio di un rover per Marte entro il 2020 oltre al lancio del Clipper destinato a orbitare attorno ad Europa. 
•Scienze della Terra: 1,8 miliardi per un “portfolio bilanciato” che taglia circa 100 milioni e riflette in pieno lo scetticismo del nuovo presidente nei confronti dei cambiamenti climatici. I programmi di ricerca sulla Terra PACE, OCO-3, DSCOVR e il Pathfinder CLARREO vengono eliminati.
Aeronautica: Trump destinerebbe 624 milioni per la ricerca e lo sviluppo di metodi di viaggi supersonici più veloci e sicuri
Educazione: Viene eliminato l’intero programma da 115 milioni di dollari. Il documento sottolinea su questo punto le difficoltà incontrate dal programma e conclude che Si occupa di funzioni che duplicano altre parti del budget.”

“Mentre questo budget non dà più spazio all’educazione, la NASA continuerà a ispirare le nuove generazioni attraverso le sue missioni e gli sforzi dei suoi canali educativi, con ancor più sforzo.” Ha concluso Lightfoot nel suo intervento. “Continueremo inoltre a usare ogni opportunità per supportare i giovani facendoli appassionare alle nostre missioni con i molti modi in cui il nostro lavoro può incoraggiare il pubblico a scoprire sempre di più.” 

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