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Troppi, la sovrappopolazione spiegata (non solo) coi numeri | Recensione

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Sapete quanti sono dieci miliardi di persone? Noi, più o meno, crediamo di sì. O almeno riusciamo a capire meglio cosa significherebbe (o significherà) raggiungere quell’enorme soglia entro la fine di questo secolo, dopo aver letto Troppi di Alfonso Lucifredi, il saggio edito da Codice Edizioni che vi raccontiamo in questa recensione.

La nostra recensione di Troppi, il saggio di Alfonso Lucifredi

A seconda della vostra età e della vostra situazione sentimentale, potete parlare spesso di avere bambini, oppure non parlarne proprio mai. Ma di certo ne avete sentito parlare in chiave politica. C’è chi discute di “inverno demografico” e lamenta il fatto che le coppie nel nostro Paese non siano abbastanza prolifiche. E ci sono quelli che invece dicono che la popolazione mondiale sta crescendo troppo velocemente e non si può aumentare all’infinito in un mondo che infinito non è.

Le tendenze di crescita tracciano un quadro piuttosto chiaro. Sebbene le popolazioni di alcuni Paesi sono in calo (il nostro come altri in Europa, ma ancora di più in Cina), ci sono posti in cui la popolazione crescerà (soprattutto nel Sud globale, ma anche negli USA). Il risultato sarà che entro la fine del secolo saremo 10 miliardi, per poi stabilizzarci attorno a quella quota all’inizio del ventiduesimo secolo.

Capire l’impatto dei numeri

Leggere dieci miliardi non evidenzia l’enormità della popolazione umana come dovrebbe. Oggi siamo otto miliardi, ci sembra che dieci siano così vicini. Nel suo libro, Lucifredi insegna un trucco per capire l’enormità di questi numeri che (come abbiamo scritto nella newsletter Readme.txt) abbiamo trovato estremamente utile.

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Trasformate ogni persona (o ogni euro se parlate di soldi e ogni stella se parlate di astronomia) in un secondo. Un paesino di mille persone, quindi durerà solo poco più di un quarto d’ora. Una città da un milione di persone vale invece ben undici giorni e mezzo. Un Paese come la Cina o l’India, attorno al miliardo di persone (arrotondando per eccesso) vale invece ben 31 anni e 8 mesi. Quando saremo dieci miliardi di individui nel mondo, se ognuno di noi valesse un secondo, arriveremmo a 317 anni.

Ma capire i numeri è solo il primo passo per comprendere cosa significano tutti questi abitanti sulla Terra. Anzitutto, perché bisogna capire la rapidità della crescita: abbiamo toccato il primo miliardo solo nel 1804 (qualche decina di migliaia di anni dopo l’origine della nostra specie), per poi crescere a un ritmo sempre più veloce. Ma, secondo i trend di crescita attuale, con l’India che rallenterà le nascite e la Cina che le ridurrà drasticamente, attorno alla fine del secolo la curva della crescita si appiattirà. Il punto è capire come arriveremo a quella soglia — sotto ogni punto di vista.

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Demografia, biologia, politica e non solo

Sebbene Lucifredi si occupi soprattutto di scienza e biodiversità (fra i suoi libri passati “A cosa pensava Darwin?” e “L’eredità di Mendel”), affrontando il tema della sovrappopolazione non si può che allargare l’ambito di ricerca. Per questo motivo, intervistando esperti nei rispettivi campi, prova a capire l’impatto di questi numeri enormi secondo la demografia, la biodiversità e il clima, l’economia e la giustizia sociale, la salute pubblica e la politica.

Il quadro dipinto non è certo roseo (anzi, diremmo che ha colori decisamente più cupi), ma leggendo le parole di Lucifredi non troviamo nemmeno un grammo di catastrofismo. Certo, alcuni degli esperti sentiti hanno opinioni più radicali — come l’interessante esempio della società per l’estinzione umana, meno macabra di quanto suona ma decisamente divisiva. Ma Troppi cerca di trovare il filo per capire meglio quello che sta succedendo e finiamo la lettura per questa recensione con molta meno ansia di quella che avevamo preventivato.

Soprattutto perché Lucifredi conclude con alcune possibili azioni da compiere, a livello globale, per risolvere la questione della sovrappopolazione. Siamo convinti che non piaceranno a molte persone. Soprattutto la necessità di affrontare il problema a livello globale, o in altre parole risolvere il nostro “inverno demografico” con l’immigrazione, e non con politiche di sostegno alle nascite che storicamente non hanno mai portato effetto. Perché il fattore culturale gioca un ruolo troppo forte nella natalità, difficile da dirigere a proprio piacere da parte della politica — sia per far aumentare la popolazione che per farla diminuire.

Le conseguenze di una Terra con dieci miliardi di persone sono articolate e le possibili soluzioni sono difficili. Ma l’aver letto un libro come Troppi di Alfonso Lucifredi per questa recensione (e per la nostra newsletter su libri scifi e saggi tech) ci ha permesso di provare a mettere la testa sul problema nella sua complessità, cosa che aiuta a combattere l’ansia da sovrappopolamento. E poi è ben scritto e accessibile, anche (e soprattutto) da chi non è un esperto del tema. Trovate più informazioni sul sito di Codice Edizioni.

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