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È tempo di cambiare i film che vediamo a Natale

Ci sono "classici" di Natale che non sono veri film di Natale. Ecco come rimediare

Natale si sta avvicinando. Questo significa che presto in tutti i canali televisivi e sulle piattaforme di streaming vedremo rispuntare film ambientati sotto le feste. Alcuni sono nuovi (e magari una bassissima percentuale di questi sono anche divertenti da guardare). In molti casi ci troveremo invece a guardare per la cinquantesima volta un film già visto. Ma soprattutto, che con il Natale centra ben poco. Abbiamo quindi pensato di provare a creare una ricetta precisa per determinare quali film di Natale siano effettivamente di Natale, per proporne alcuni alternativi a quelli che ci propinano ogni anno.

Poi siete liberissimi di riguardare Una Poltrona Per Due la vigilia, eh. Ma almeno proviamo a regalarvi una scelta.

Film di Natale alternativi: tre classici da sostituire

Non si possono stravolgere le tradizioni, soprattutto sotto Natale. Quindi non pretendiamo di cancellare l’intero canone natalizio e cambiare i palinsesti di tutte le emittenti. Iniziamo sostituendo tre film che ritornano ogni Natale, ma che non sono davvero natalizi, con tre alternative meno intuitive ma secondo noi più azzeccate.

Ma per farlo, dobbiamo prima definire cosa è un film di Natale: altrimenti rispetto a cosa dovremo essere alternativi?

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La ricetta del perfetto film di Natale

Se vi siete comprati la tv, siete liberissimi di guardarci quello che vi pare. Quindi se la vostra tradizione è guardare Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini a Natale, non c’è assolutamente problema. Ma per non rischiare di andare troppo fuori tema, dobbiamo definire tre condizioni necessarie (ma non sufficienti) perché un film sia considerato di Natale.

  • Deve avere un’ambientazione natalizia o quantomeno festiva. Devono esserci lucine appese sopra le porte, alberi addobbati (che siano abeti o palme). Sono assolutamente ben accette anche tradizioni non cristiane (un film di Hanukkah o Kwanza ad esempio), purché siano riconducibili al filone delle feste invernali.
  • Il tema deve essere ascrivibile ai valori “tradizionali” delle feste. Non stiamo parlando di religione, ma di temi come: la famiglia, la volontà di diventare persone migliori e simili. Per lamentele, prendetevela con Dickens.
  • Deve essere un film piacevole da vedere con tutta la famiglia o con un gruppo di amici.

Queste tre condizioni dovrebbero aiutarci a districarci senza troppe contraddizioni. Per esempio:

  • Children of Men: parla di famiglia, un bambino mette d’accordo tutto il mondo (il tema c’è). Ricco d’azione e dal ritmo serrato (piacevole con gli altri). Ma non c’è nemmeno un presepino: non è un film di Natale.
  • Eyes Wide Shut: tema famiglia, ambientazione natalizia. Ma non vorreste mai vederlo in gruppo (a meno che non abbiate organizzato una festa di quelle viste nel film, che è comunque una tradizione rispettabilissima): non è un film di Natale.
  • La vita è meravigliosa: tema famiglia e redenzione, ambientazione natalizia, perfetto per tutta la famiglia. È il film di Natale per eccellenza!

Tre classici da spostare a dopo le feste

Partiamo facendo spazio. Armati delle nostre chiavi analitiche di lettura (nulla di più natalizio), possiamo liberarci di alcuni film sotto le feste. Non perché non sia belli da vedere: se avessimo eliminato solo film brutti non sarebbe servita mezz’ora di premessa. Ma perché non sono perfetti sotto le feste.

Love Actually (2003)

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Partiamo con una commedia romantica ambientata sotto le feste. Una dura sfida a cui sottoporre la nostra ricetta del perfetto film di Natale.

L’ambientazione non potrebbe essere più natalizia. Tutte le storie si risolvono proprio la notte di Natale, dopo aver accompagnato tutti i personaggi nelle loro vite. Pacchi regali, lucine, neve. Il fattore “bello da vedere insieme” poi è alle stelle. Ci sono trame romantiche, battute semplici e divertenti, Alan Rickman. Cosa potreste volere di più?

Ma di tutte le mille trame che si intrecciano, solo quella legata al cantante interpretato da Bill Nighy si risolve per qualcosa di davvero natalizio. Decide di passare le feste con il suo assistente, la sua famiglia. Le altre storie, che hanno molto più spazio, sarebbero invece potute finire anche ad Halloween o Ferragosto.

Alcune sono magnifiche, come quella fra Alan Rickman ed Emma Thompson, più realistica di quanto si vede solitamente nelle rom-com. E che tecnicamente parla di famiglia. Ma ci sembra che il Natale in questa commedia sia più un’atmosfera che una vera e propria forza motrice della storia.

Una Poltrona Per Due (1983)

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No, non vogliamo per forza farci insultare nei commenti (anzi speriamo che siate abbastanza nello spirito natalizio da non farlo). Ma questo film, che ormai si ripresenta ogni Natale dalla sua uscita da quasi quarant’anni, con il Natale non c’entra moltissimo.

L’ambientazione natalizia dura poco nel film: Dan Aykroyd e Eddie Murphy si incontrano alla vigilia di Natale, ma le loro vite si mischiano nei mesi successivi. Anche il tema non ci sembra particolarmente natalizio: la critica sociale (per quanto non troppo sofisticata) di John Landis all’America degli anni ’80 è interessante ma non troppo argomento da discutere attorno al panettone.

Di suo questo film ha il fattore della visione congiunta. Murphy dimostra il suo talento immenso in ogni scena, il film è divertente. Anche se forse Jamie Lee Curtis potrebbe creare qualche momento imbarazzante se guardate il film con i nonni (ma invitateli con gentilezza a essere più sex positive). E c’è anche qualche scena un po’ più politicamente scorretta di quanto vi ricordiate, siamo certi.

In ogni caso, resta un film da riguardare ancora. Ma non per forza a Natale.

Vacanze di Natale (1983)

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Il primo film della serie diretto da Carlo Vanzina ha creato un filone narrativo, quello del cinepanettone, che ha raccolto un gran numero di appassionati (anche fra i più insospettabili), nonostante le critiche non particolarmente favorevoli. Insomma, “Non è bello, però piace, piace“. Ma questa pellicola del 1983 suscita di solito commenti migliori rispetto a tutti i film successivi.

A differenza di Una Poltrona Per Due (uscito nello stesso anno) ha un’ambientazione totalmente natalizia. Ha una comicità che di certo non è per tutti, ma che con il giusto pubblico può suscitare grandi risate. Anche in questo caso però la critica sociale prende il sopravvento sul tema natalizio.

Rispetto al film di Landis, parla di famiglie (per quanto disfunzionali), quindi potremmo ‘tecnicamente’ farlo entrare nei film natalizi. Ma il piano bar di Jerry Calà fa più Capodanno che Natale, no? E poi avete avuto trentotto anni per guardarlo, tempo di cambiare.

Tre film di Natale alternativi da sostituire

Tempo di portare le novità. Quindi, anche se a malincuore, dobbiamo dirvelo in maniera onesta: non possiamo inserire Die Hard in questa sezione.

Non perché non se lo meriti: rispetta tutti i punti. Salvare la famiglia durante la festa di Natale, con la migliore azione del mondo. Ha anche il bonus Alan Rickman. Ma ormai Die Hard è un classico che un gran numero di Nerd guarda tutti gli anni a Natale (noi compresi). Sarebbe troppo facile da giustific… ehm, motivare. Quindi proviamo ad andare su scelte un po’ meno ovvie.

Batman Returns (1992)

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La discussione sul fatto che Die Hard sia o meno un film di Natale ha messo in ombra quella sul secondo film di Batman diretto da Tim Burton. Che di film di Natale alternativi se ne intende (Edward mani di forbice avrebbe potuto essere un altro ottimo titolo da aggiungere all’elenco).

Il secondo Batman non solo è ambientato a Natale, ma tutti i principali eventi del film ruotano attorno alle feste. Il Pinguino (un iconico Danny DeVito) viene abbandonato dai genitori proprio la notte di Natale. L’albero di Gotham City è al centro di uno dei colpi più importanti dei cattivi del film, e le decorazione festive sono ovunque.

La solitudine sotto le feste è un tema affrontato in mille film di Natale. Solitamente durante il film i protagonisti trovano qualcuno da amare, mentre in questo film Burton vuole costruire la perfetta fiaba anti-natalizia: l’unica nota positiva è il gattino che Bruce Wayne riceve a Natale. Ma il fatto che Burton si posizioni dalla parte del Grinch non significa che non stia prendendo parte alla discussione sul tema del Natale, anzi.

L’interpretazione magistrale di Michelle Pfeiffer nei panni di Catwoman e quella di Michael Keaton come Batman, così come l’abbandono del Pinguino, parlano di famiglia e di comunità. Pur mostrandone l’assenza in negativo. E con Christopher Walken nei panni di Max Shreck a interpretare il classico ruolo dello Scrooge di Dickens, facciamo il pieno di temi natalizi.

Per quanto riguarda la possibilità di vederlo tutti insieme, forse i più piccoli dovrebbero evitarlo. Ma siate onesti, avreste censurato anche alcune scene di Love Actually. L’unico consiglio da dare è di non mangiare una cena a base di pesce dopo aver visto la dieta del Pinguino.

The Hudsucker Proxy – Mister Hula Hoop (1994)

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Questo film vede i fratelli Coen collaborare alla sceneggiatura con Sam Raimi: questo da solo dovrebbe bastare per garantire che questo film può intrattenere un gruppo di amici amanti del cinema o una famiglia di qualsiasi formato e dimensione.

La trama lo rende perfetto per sostituire Una Poltrona Per Due: Tim Robbins, povero e ingenuo, viene scelto dallo squalo dell’industria Paul Newman per sostituire il CEO di una grande azienda. L’idea è quella di far crollare le azioni della società, per poi comprarle a basso costo. Ma il protagonista ha un’idea geniale in tasca: un cerchio disegnato su un pezzo di carta.

Il film è ambientato durante le feste, con un epico finale la notte di Capodanno. Il film inoltre affronta in maniera diretta l’importanza di mettere le persone prima degli affari e vede un arco di redenzione per ogni personaggio (o quasi), che sembra uscito da “A Christmas Carol”. E poi i fratelli Coen hanno detto di essersi ispirati al cinema di Frank Capra (quello de La Vita è Meravigliosa) e si vede: ogni scena sempre tratta da un film di Natale degli anni ’40. Ma con la sceneggiatura dinamitica e regia perfetta dei Coen.

In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008)

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Colin Farrell e Brendan Gleeson sono due sicari mandati dal loro capo Ralph Fiennes nella tranquilla città di Bruges, dopo un colpo andato a male. Le strade medioevali sono addobbate a festa, i mercatini di Natale riempiono la città di gioia natalizia.

Ma Colin Farrell ha un senso di colpa enorme da scontare, decisamente peggiore di quello di James Stewart ne La Vita è Meravigliosa. Quando pensa di farla finita proprio sotto Natale, non siamo poi così convinti che un lieto fine possa arrivare. Ma la sceneggiatura magistrale per quanto ricca di humor nero pece di Martin McDonagh tiene incollati tutto il tempo. Una storia di redenzione e famiglia che non va nella solita direzione: i temi sono natalizi, anche se non vanno nella direzione classica.

Questa è una commedia che non vorrete fare a vedere a nessuno che non abbia già compiuto almeno i 14 anni (anche se potete arrotondare a 18 per essere sicuri). Forse potrebbe essere anche più traumatizzante di Boldi e De Sica nudi. Ma ammesso che siate tutti adulti e che non vi scandalizziate facilmente, questo film vi tiene incollati allo schermo.

Questi sono i nostri suggerimenti per dei film di Natale alternativi da vedere quest’anno (anche se probabilmente finiremo per rivedere Mamma, Ho perso l’aereo per la milionesima volta). Voi avete qualche altro film che consigliate per le feste? Fateci il regalo di scriverlo nei commenti! E buone feste in anticipo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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