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Tra Catene e Cenere: un libro-game affascinante, anzi, quattro

Abbiamo letto e riletto la prima opera di Edoardo Dalla Via e Leonardo Benucci, ecco le nostre impressioni!

Tra Catene e Cenere è il primo libro-game di Edoardo Dalla Via e Leonardo Benucci, autoprodotto e distribuito tramite Amazon. Si tratta di un volume mastodontico, dove non sono riportati i numeri di pagina (non servono!) ma che contiene quasi 1100 paragrafi: un’opera prima davvero ambiziosa, che non manca di mostrare il fianco ad alcune, circoscritte critiche, ma che in ultima analisi ci pare davvero riuscita, con alcuni meriti capaci di darle una vera marcia in più.

L’ambientazione: l’Omnis e il GruppoLuceNera

tra catene e cenere

Tra Catene e Cenere ha dei natali molto particolari. L’ambientazione si chiama Omnis, ed è, come si legge nell’introduzione del volume, una versione medievale fantasy del nostro modo. La geografia è la stessa, la storia è differente, e vi troverete tutta la magia, le razze e i tropes che vi aspettate dal genere.

Ciò che rende interessante questa ambientazione è che non è stata creata da zero per questo libro, ma è il mondo di gioco di un’associazione di gioco di ruolo dal vivo di cui gli autori fanno parte, il GruppoLuceNera. Questa operazione è senz’altro intrigante, ma ci mette di fronte ad un quesito: quanto è necessario conoscere questa ambientazione, e quindi far parte del gruppo, per godersi appieno la storia del libro?

La risposta, fortunatamente, è che Tra Catene e Cenere si fa leggere e scoprire senza aver bisogno di alcun requisito di conoscenze pregresse. Questo è fondamentale: sarebbe potuto facilmente diventare un lavoro destinato ad una cerchia interna, oppure, questa la preoccupazione più grande, finire per esserlo anche contro la volontà degli autori. Ciò che rimane assolutamente palpabile, comunque, è che il libro nasconda un’infinità di citazioni, riferimenti ed inside jokes comprensibili solo ad una minima parte del pubblico, dalle formule per lanciare i sortilegi ai nomi dei vari personaggi, dai dettagli di ambientazione alle molte illustrazioni presenti, che, ci scommettiamo, ritraggono le fattezze dei giocatori del gruppo.

Per un prodotto del genere, questo è inevitabile, e comunque non è per nulla un fastidio, anzi, aggiunge un livello di curiosità e di intrigo che ci è piaciuto, anche perché dimostra la grandissima passione dietro un progetto come questo.

Le meccaniche: quattro personaggi, niente dadi

tra catene e cenere

Parlando invece dell’aspetto più crunch di quello che, a tutti gli effetti, è un gioco, siamo rimasti decisamente impressionati dalle molte soluzioni innovative e brillanti che Edoardo e Leonardo hanno stipato nelle 600 e più pagine del loro lavoro. La lettura di Tra Catene e Cenere inizia con una sorta di tutorial a scelta multipla, che utilizza le tradizionali meccaniche dei libri game: vi verrà chiesto di saltare ad un paragrafo se avete bisogno di spiegazioni sul concetto di libro-game, oppure ad un altro se volete soltanto conoscere l’ambientazione, un altro ancora se volete esplorare le varie abilità e così via, fino ad arrivare alla domanda più importante, relativa ai personaggi interpretabili.

Il libro vi propone ben quattro possibilità: Acromion il mago nero, Dianora la barda, Duccione il sacerdote e Norla la nana guerriera. Il bello è che ciascuno dei quattro, oltre ad avere, ovviamente, il suo set di abilità e di caratteristiche e quindi una molto semplice scheda del personaggio di partenza, con punti ferita, equipaggiamento, mana, incantesimi e così via, è il protagonista di una storia differente, con degli obbiettivi personalizzati.

Naturalmente tutte le storie convergeranno presto in un filone narrativo unico, ma avendo provato tutti i personaggi possiamo testimoniare come le scelte che si potranno prendere, le strade che si potranno imboccare e le opportunità che saranno aperte o precluse a seconda del vostro protagonista sono molto più che sufficienti a trasformare il libro in quattro esperienze di gioco distinte e personali.

Senza contare che ciascuno dei quattro protagonisti vi porterà a scoprire un finale interamente diverso e unico. Per scoprire tutti i segreti di Tra Catene e Cenere è davvero necessario giocarlo e rigiocarlo, e questo è forse il merito maggiore di questo libro: tutte le diverse opzioni, sia iniziali che durante lo svolgimento della storia, gli conferiscono una rigiocabilità pazzesca, e scoprire tutte le diramazioni di dialoghi e scelte sarà un piacere dalla prima all’ultima volta.

Abilità e caratteristiche, come funzionano?

Per quanto riguarda le meccaniche di gestione delle abilità e delle caratteristiche, il libro vi propone una semplice scheda che vi permette di tenere traccia dei tratti salienti del vostro personaggio, le sue risorse, l’equipaggiamento e l’inventario, le magie, e così via.

Come in ogni libro-game di questo genere, durante l’avventura vi troverete a combattere. In questo caso non ci sono dadi da tirare (né la leggendaria Tabella del Destino vista nella saga di Lupo Solitario). Dovrete invece sfruttare al massimo le vostre risorse, le abilità del vostro personaggio, ed usare la testa. La risoluzione dei combattimenti è narrativa, senza alcun ricorso all’alea, e questo fa sì che la risoluzione possa apparire talvolta arbitraria, ma se dobbiamo essere onesti gli autori, qui in veste di arbitri, si dimostrano severi, ma giusti. Lanciare una palla di fuori in mezzo ad un bosco, per esempio, può sembrare epico… Ma di certo non è la migliore delle idee.

Tra Catene e Cenere: più di una storia a bivi

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Un’interessante meccanica viene invece introdotta per gestire il passare del tempo e l’esplorazione che man mano avanza: di quando in quando, alcuni paragrafi vi diranno di annerirli, perché rappresentano specifici eventi che non si possono ripetere, e contemporaneamente segnano il passaggio ad una fase successiva della narrazione.

Il sistema è semplice ed abbastanza elegante, una soluzione intelligente che utilizza la tecnologia di un libro e una matita per trasformare una semplice storia a bivi in una vera e propria narrazione complessa. La sensazione, per rubare un termine ad un altro contesto, è quella di stare giocando ad un “open world”, in cui siamo liberi di vagare ed esplorare fino a che incappiamo in qualcosa di importante che fa progredire la storia.

Nel frattempo siamo incoraggiati a guardaci attorno, raccogliere indizi, fare incontri con personaggi interessanti che ci offriranno il loro aiuto, se saremo bravi abbastanza da conquistarli. È senz’altro vero, però, che questo sistema implica tenere traccia di un numero sempre crescente di paragrafi anneriti, e a lungo andare questo interrompe il ritmo della lettura.

Questo non è decisamente un libricino che è possibile affrontare distrattamente: Tra Catene e Cenere richiede tutta la vostra attenzione, sia per la quantità di elementi di cui dovrete tener traccia, sia per la trama decisamente non banale che vi sorprenderà a più riprese e vi richiederà di pensare bene ad ogni vostra mossa. A patto che siate disposti a concedergli ciò che chiede, questo libro-game vi catturerà, com’è stato con noi.

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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