Thor: Ragnarok – cosa resta del mito originale?

Tra i tanti titoli cinematografici in arrivo nel 2017, Thor: Ragnarok è sicuramente uno dei più attesi e con l'arrivo del primo trailer non potevamo non parlarne. 

I fan Marvel aspettano con ansia di conoscere le vicende della terza pellicola dedicata al dio del Tuono dal momento che, con grande probabilità, porranno le basi fondamentali per gli eventi che saranno narrati in Avengers: Infinity War. Ecco come lo descrive la sinossi ufficiale del film:“in Thor: Ragnarok, Thor si trova imprigionato dall'altra parte dell'universo e senza il suo potente martello. Dovrà intraprender una corsa contro il tempo per tornare ad Asgard e fermare Ragnarok – la distruzione del suo pianeta e la fine della civiltà asgardiana – per mano di un nuova potentissima minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una sfida mortale che lo contrappone al suo ex alleato e compagno negli Avenger – l'Incredibile Hulk!”.

 A proposito della pellicola, il presidente di Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato che sarà molto simile a Guardiani della Galassia, e che manterrà un accento sarcastico e umoristico in forza del quale il film strizzerà l’occhio all’intrattenimento più che incentrarsi su scontri e battaglie. Premesse, queste, che lasciano presagire quanto il Ragnarök cinematografico avrà poco a che fare con l’epico e colossale scontro da cui prende in prestito il nome, e che costituisce uno dei passaggi fondamentali della mitologia norrena.

Con tono decisamente diverso, per la verità, i Ragnarök sono stati presenti più volte nell'universo fumettistico Marvel, e hanno richiamato i fatti narrati nella mitologia norrena con precisione in qualche misura maggiore di quanto stabilito nella linea narrativa cinematografica, sebbene gli stessi personaggi che vi prendono parte siano stati reinterpretati e modificati. Basti pensare al crossover Assedio (Siege), il quale è ambientato dopo gli eventi dei Ragnarök, quando anche Thor sembrava essere morto assieme agli altri dei per poi ereditare i poteri di Odino e ricostruire Asgard sulla Terra sotto la guida del dio Balder, oppure allo scontro tra il demone di fuoco Surtur (la versione marveliana del gigante Surtr) e Odino, metafora e riassunto di quanto, con modalità ovviamente più intricate e complesse, viene narrato nei testi della mitologia norrena.

Ma che cosa sono, allora, i Ragnarök? Cerchiamo di scoprirlo, e di trovare i punti di contatto e le differenze tra il mito originale e la sua versione cinematografica targata Marvel. 

La parola (plurale) Ragnarök significa letteralmente “fato degli dei”. A causa di un errore di traduzione è stata interpretata come “crepuscolo degli dei”, traduzione con cui il Ragnarök è stato reso celebre da Richard Wagner nel suo Götterdämmerung, uno dei quattro drammi musicali che compongono l’ Anello del Nibelungo. Gli eventi dei Ragnarök sono narrati in due canti dell’Edda poetica e nella prima parte dell’Edda in prosa, i due testi di riferimento principali della mitologia norrena. In essi, e in special modo nella “profezia della Veggente”, ovvero il racconto della storia del mondo dalla sua creazione alla sua fine fatta da una völva (veggente) a Odino, viene narrato di come i Ragnarök saranno preannunciati da un duro inverno lungo tre anni durante il quale la violenza avrà la meglio sulla legge e sull’ordine fino alla sparizione del sole e della luna, ad opera dei due lupi che da tempo immemore li inseguivano per divorarli. L’albero cosmico Yggdrasil sarà scosso, provocando disastri naturali. Ma la parte più interessante degli eventi si svolge ad Asgard, dove gli dei si scontrano con le loro nemesi e in cui troviamo Hel, la quale nella versione cinematografica Marvel è la villain principale degli eventi che, proprio come nel mito, minacciano la distruzione del mondo di Thor.

Hel (Hela), figlia di Loki e signora del regno dei morti non è in realtà che una degli avversari degli dei che attaccheranno Asgard a bordo della nave infernale Naglfar (guidata dallo stesso Loki), facendo crollare prima il Bifrost e poi la città divina nel colossale scontro finale. Il lupo Fenrir divorerà Odino, mentre Thor e il serpente Jörmungander si uccideranno a vicenda. Surtr, altro personaggio presente nel mondo Marvel, ucciderà il dio Freyr poco prima dell’ultimo scontro, quello tra Heimdallr e Loki. Anche loro si finiranno a vicenda, prima che il gigante del fuoco Surtr incendi il mondo con la sua spada fiammeggiante. Dopo di che tutto sprofonderà nel mare bollente e nel silenzio finchè la vita non risorgerà, guidato dai sopravvissuti figli di Odino e Thor e dagli dei Baldr, Nanna e Hodr, tornati dal regno dei morti. Persino la stirpe umana tornerà a fiorire, grazie a due sopravvissuti nascostisi durante gli eventi.

É facile notare come in realtà la Marvel abbia preso in prestito dal mito originale ben poco oltre ai nomi dei personaggi, creando una storia totalmente diversa naturalmente confezionata su misura per il dio del Tuono. Tra cinema e comics lo spazio lasciato alle vicende originali del crepuscolo degli dei è veramente ristretto. Un vero peccato, dal momento che gli eventi descritti nei testi norreni varrebbero da soli almeno una trilogia.