Che siano eroi o villain, i personaggi dei fumetti che arrivano in TV spesso non sono gli stessi visti sulla carta stampata. Qualcosa che vale anche per i personaggi di The Penguin: l’episodio 4 “Cent’anni” ha mostrato le origini filmiche di Sofia Falcone, interpretata da Cristin Milioti. Che richiamano la sua storia fumettistica, ma differiscono per alcuni elementi fondamentali.
The Penguin svela il passato tragico di Sofia Falcone: cosa cambia rispetto ai fumetti?
Il quarto episodio ci porta a conoscere Sofia Falcone e Oz Cobb (Il Pinguino, interpretato da Colin Farrell) quando lei era ancora solo la figlia di un importante gangster, e lui il suo autista. Ma il flashback dell’episodio ha rivelato anche il trauma fondante subito da Falcon. Sofia fu ingiustamente accusata degli omicidi del serial killer “The Hangman”. In realtà, il vero colpevole era suo padre Carmine Falcone, che la fece arrestare e rinchiudere ad Arkham Asylum per proteggersi.
Nonostante la sua innocenza, Sofia fini nella prigione/manicomio, dove subì abusi fisici e mentali durante la detenzione. Questo trattamento disumano la spinse infine verso la violenza, portandola a uccidere una compagna di cella. È Arkham che la resa instabile e violenta, incarnando quello che già tutta Gotham pensava di lei.
Differenze dai fumetti
Questa versione delle origini di Sofia si discosta notevolmente da quella dei fumetti DC. Nella serie a fumetti Batman: Vittoria Oscura (di Jeph Loeb e Tim Sale, che crearono il personaggio di Sofia in Il Lungo Halloween), Sofia era effettivamente l’assassina nota come The Hangman.
Nel fumetto, fingeva di essere paralizzata per evitare i sospetti mentre eliminava i poliziotti coinvolti nel caso che portò alla morte di suo padre. E Batman la fermava proprio prima che eliminasse il suo principale avversario, Due Facce.
La backstory riscritta per la serie TV rende Sofia un personaggio più sfaccettato e tragico. Il tradimento del padre e i soprusi subiti spiegano la sua evoluzione in antagonista nella serie The Penguin. La rabbia e la violenza della sua versione fumettistica rimangono, ma assumono una prospettiva più sfumata e complessa. Forse i “puristi” dei fumetti non apprezzeranno il cambiamento, ma potrebbe risultare fondamentale per l’evoluzione del suo personaggio in The Penguin. Voi cosa ne pensate?
- Loeb, Jeph (Autore)
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