Tre anni dopo il successo critico di The Lighthouse, Robert Eggers torna alla regia, con un nuovo progetto. Si tratta di The Northman, un film che riprende uno dei miti più noti e influenti della storia riportandolo in parte alle sue radici originali. Al contempo però il tocco di questo autore, sempre più affermato, si fa sentire seppure con qualche differenza rispetto al solito. Ma non temporeggiamo oltre e addentriamoci nella recensione di The Northman, per capire perché non dovete lasciarvelo sfuggire.
The Northman, Robert Eggers ci racconta l’Amleto
Amleth è il principe di un regno vichingo. Il padre lo sta educando nelle tradizioni del loro popolo, un mix tra misticismo, contatto con la natura e l’animo bestiale dell’essere umano e fascino per la guerra. Quando però re Aurvandil torna trionfante dall’ennesima spedizione, una brutta sorpresa attende lui e la famiglia. Fjolnir, fratello del sovrano, ha avviato una cospirazione per ucciderlo e prendere il potere.
Amleth è disperato, ma nonostante la devastazione e i soldati dello zio che lo inseguono riesce a fuggire. Si allontanerà abbastanza dal suo luogo natale da avere salva la vita, ma questo non è sufficiente per un uomo del Nord come lui. “Ti vendicherò, padre. Ti salverò, madre. Ti ucciderò, Fjolnir” diventa il suo mantra. Una missione che una volta cresciuto è deciso a portare a compimento.
Per chi ha anche solo un’infarinatura di letteratura inglese, questa storia dovrebbe essere familiare. Come è facile intuire dal nome del protagonista, la trama di The Northman ha tanti punti in comune con l’Amleto, una delle più celebri tragedie di William Shakespeare. Questo perché entrambi sono derivazioni della stessa storia, raccontata dal danese Saxo Grammaticus e diventata mito.
Quella che Robert Eggers però racconta con l’aiuto del poeta islandese Sjón non è esattamente la vicenda che ricordiamo, né quella della leggenda originale. Da un incipit simile crea una storia di vendetta ancora più profonda, che si intreccia abilmente con la mitologia nordica, cambiando location e aggiungendo un tocco personale. C’è molto di più che una semplice rivisitazione dell’Amleto in The Northman.
Robert Eggers si piega, ma non si spezza
Gli amanti della settima arte hanno imparato ormai a tenere d’occhio questo autore poco meno che quarantenne. Il suo The Witch ha lasciato molti appassionati del genere horror a bocca aperta e con The Lighthouse ha definitivamente conquistato la critica e raggiunto un pubblico ancora più ampio, pur restando in una nicchia.
The Northman è senza dubbio il film più commerciale di Robert Eggers finora, se così vogliamo definirlo. Dopo due progetti (soprattutto l’ultimo) altamente sperimentali, ci troviamo di fronte a un’opera che è più vicina ai canoni tradizionali. Una storia di vendetta relativamente semplice da decodificare e da seguire, capace di allargare il target di pubblico.
Ma questo non è assolutamente accompagnato da un tradimento della poetica dell’autore in questione, anzi. Tutti gli elementi che hanno caratterizzato finora lo stile di Eggers ritornano in gran forza in questa nuova pellicola. Con un occhio straordinario per creare sequenze ad alto impatto visivo, questo regista recupera alcuni dei suoi elementi ricorrenti, a partire dal sogno e l’illusione.
Per tutta la pellicola si gioca con il mito norreno. La storia di Amleth è la vicenda di un uomo guidato dalla fede cieca in entità soprannaturali o da quelle stesse entità? Cosa è vero e cosa è falso? E soprattutto, interessa davvero? Oppure la parte più importante è seguire la strada che porterà il nostro protagonista a raggiungere (o meno) la sua ambita vendetta?
The Northman è un film da non perdere
Pur ammorbidendo alcuni tratti più ‘spigolosi’ (ma non la violenza, anzi) Eggers tira fuori un’opera che resta fedele allo stile che lo ha fatto diventare un autore amato da tantissimi appassionati. The Northman è sì un prodotto più tradizionale, ma resta una perla eccezionale, visivamente impattante e sorretto da un cast di grande livello.
Correte subito in sala a recuperarlo e se già non avevate questo autore nel vostro radar, aggiungetelo. Siamo sicuri che il suo quarto film saprà stupirci ancora una volta. Qualunque esso sia.
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