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It: il terrore senza nome che viene dal passato

Era il lontano 1993, alcuni di voi erano infanti, altri non avevano ancora aperto gli occhi su questo mondo, ma c'era tutto un esercito di fanciulli nati negli anni '80 che era abbastanza grande da incamerare ciò che la televisione propinava, ma non abbastanza da scindere la finzione dalla realtà.
Lo zapping di genitori ignari era andato avanti sino a fermarsi su un canale dove pareva esserci un programma decente e noi, che volevamo vedere i cartoni animati, rimanevamo in salotto puntando il telecomando con aria famelica controllando, nel frattempo, anche lo schermo. 
Fu così che iniziò, così conoscemmo per la prima volta l'incubo che terrorizzò un'intera generazione per anni, in una giornata come tante, in quella che credevamo fosse la sicurezza della nostra casa.
“Galleggiano, galleggiano tutti e anche tu galleggerai”, queste  le parole che sono rimaste marchiate a fuoco nelle nostre menti. Sibilate e quasi sputate tra le zanne da squalo di un pagliaccio, prima che questi strappasse senza pietà il braccio di un bambino e alla pioggia non rimaneva altro che il sangue, sangue che scorreva rapido lungo il canale di scolo.
Con gli occhi sbarrati e il cuore che pulsava a mille siamo rimasti con lo sguardo incollato al televisore convinti che se l'avessimo perso di vista avremmo potuto trovare quell'essere seduto di fianco a noi pronto a divorarci vivi, pezzo per pezzo.
Persino quando le madri ci avevano chiamato per la cena e il televisore in salotto era stato spento quasi non abbiamo avuto la forza per  muoverci, l'idea di dover andare in bagno a lavarci le mani ci scatenava momenti di panico: “E se aprendo il rubinetto invece dell'acqua scorressero litri di denso sangue di un rosso tanto scuro da sembrare color mattone?”. Pensavamo. “E se mentre faccio la doccia un enorme ragno nero e peloso uscisse dal buco sul pavimento e mi fissasse parlandomi con voce di bambini morti?”.
Forse alcuni di voi staranno ridendo, ma altri avvertono quel brivido lungo la schiena perché ricordano.
A quasi vent'anni di distanza c'è chi ancora non riesce a prendere in mano il dvd di “It” e a guardarlo dall'inizio alla fine, chi ha sviluppato una fobia per i clown e per questo odia il circo, chi si gira dall'altra parte quando compare l'immagine di Pennywise sullo schermo del pc.
Tim Curry è stato talmente bravo a rendere il personaggio, inventato da Stephen King, che gli attori stessi hanno detto che quando lui era sul set nessuno era tranquillo.
A guardarlo ora per la prima volta, maggiorenni e vaccinati, probabilmente non ci avrebbe fatto nessun effetto tranne forse scatenare l'ilarità della compagnia, seppur non a livello di Killer klowns from outer space. 
Ma tanti anni fa è stato tutto un altro discorso. 
La miniserie è stata tratta dall'omonimo, monumentale romanzo. Circa 1200 pagine che spaziano in un arco di tempo tra gli anni '20 e gli anni '80, storie che s'intrecciano intorno all'inquietante creatura che abita le fogne e si nutre di bambini. Un terrore ancestrale, quello che nasce negli angoli più profondi e dimenticati delle nostre anime, che prende forma. E ci perseguita.
C'è da dire che durante la lettura si ha meno tempo per avere paura perchè si è troppo impegnati a scoprire le vite dei protagonisti, le atmosfere di periodi passati, ci si lascia distrarre dai particolari di paesaggi che non conosciamo e quando arriva il momento di incontrare l'incubo siamo già preparati, in attesa. Non è propriamente fatto per spaventare, piuttosto per indagare la psiche umana e studiarne i comportamenti, oltre che essere una finestra su altre epoche.
Questo speciale è per chi non dimentica, per chi da piccolo (e anche un po' da grande) ha avuto paura e ha passato giorni a diffidare di tubature, fogne e clown.
Per chi ha imparato presto a dubitare degli sconosciuti e del male che si cela nei luoghi più impensati.

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Commenti

  1. Io ò’ho visto in DVD e non ho potuto vederlo quando è uscito, ma vi assicuro che per qualche settimana mi tenevo a debita distanza dai tombini…

  2. anche io l’ho visto! e condivido in pieno tutte le paure. I clown nn li sopporto più, e confesso che ancora adesso quel clown mi fa molta paura… da solo nn potrei guardarlo nemmeno adesso…

  3. non sono d’accordo a me il libro ha fatto veramente oaura mentre il film mi ha fatto ridere all’e ta (forse troppo avanzata) di 12 anni…. ma il mondo è bello perchè è vario in fondo

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