Il mondo sta per finire. Come? Di nuovo? Eh sì, di nuovo. Non si può proprio star tranquilli. Oggi vi parliamo di The End of the World – Ira degli Dei, un gioco di ruolo edito in Italia da Isola Illyon Edizioni. Si tratta contemporaneamente del seguito del precedente The End of the World – Apocalisse Zombie e di un gioco interamente indipendente.
La serie The End of the World è composta da quattro manuali che declinano in modo diverso il comune tema del nostro povero pianeta messo in pericolo da qualcosa di devastante e terribile. In ciascuno di questi manuali troverete l’intero regolamento del gioco, che è il medesimo per tutti i capitoli, tutto quello che vi serve per giocare sia in qualità di personaggi giocanti che di game master, un bestiario relativo alle situazioni previste in quello specifico manuale e diversi scenari con cui potrete esplorare il tema prescelto.
Per esempio, nel precedente Apocalisse Zombie gli scenari descrivono le diverse tipologie di zombie, le cause dell’infezione, la velocità con cui le nazioni soccombono, il metodo per distruggere quei particolari tipi di non morti e così via. Ciascuno di questi manuali è quindi un gioco intero e totalmente autonomo. Condivide con gli altri il concept e il regolamento, ma non c’è nessun “manuale base” necessario. Non stiamo parlando di espansioni, ma di esperienze complete e concluse in sé stesse.
The End of the World – Ira degli Dei: regolamento e meccaniche
Quindi, anche se abbiamo già descritto il regolamento quando abbiamo recensito la precedente uscita a tema zombie ci ripetiamo volentieri, così chi volesse scoprire The End of the World – Ira degli Dei senza nemmeno toccare Apocalisse Zombie può farlo, com’è nelle intenzioni degli autori.
Il gioco utilizza un regolamento estremamente snello, volutamente immediato e semplice, che si presta ad uno stile narrativo. Sarete in grado di giocare combattimenti e scontri, ma l’offerta in termini di meccanica è limitata, non aspettatevi una profondità tattica alla pari di quella di altri giochi di ruolo. L’enorme vantaggio di questo approccio è che tutto il regolamento si può riassumere sostanzialmente in due concetti principali, ed è semplicissimo da spiegare.
Le prove vengono gestite con dei pool di dadi positivi o negativi, che vengono tirati tutti insieme. Ciascun risultato uguale fra un dado positivo e un dado negativo ha l’effetto di scartare entrambi i dadi. La prova viene superata se, dopo aver tolto tutte le coppie, avanza almeno un dado positivo. Quanto brillantemente una prova viene superata viene determinato da quanti dadi positivi rimangono, mentre eventuali conseguenze vengono determinate dai dadi negativi che pure rimangono alla fine dell’eliminazione dei risultati uguali.
Come vengono creati questi pool di dadi? In larga misura dalle capacità del personaggio che tenta la prova. La scheda è fatta di alcune caratteristiche, come carisma, destrezza, logica, determinazione, e di alcuni tratti, che sono indicatori descrittivi delle capacità del personaggio. Non c’è limite in questo: un personaggio potrebbe avere i tratti “esperto di enigmistica”, oppure “laurea in ingegneria”, oppure “incredibilmente muscoloso” o ancora “sorriso affascinante”. Al momento di intraprendere una prova, il giocatore potrà attivare ciascun tratto che ritiene rilevante in quel contesto ed ottenere dadi positivi.
Anche l’equipaggiamento funziona allo stesso modo: ciascun oggetto che rappresenta un concreto aiuto alla prova varrà un dado positivo. I dadi negativi sono determinati in parte dal game master, che stabilisce quali sono le circostanze che rendono la prova difficile e in parte, nuovamente, dalla scheda del personaggio: i tratti possono anche essere negativi, come “goffo”, “molto ingenuo”, “povero in canna” e così via.
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La seconda meccanica è quella dello stress e dei traumi: fallimenti e circostanze sfortunate in The End of the World – Ira degli Dei possono portare i personaggi ad accumulare stress sulle tre macro-caratteristiche, che sono fisico, mentale e sociale. In ciascuna di queste categorie lo stress rappresenta qualcosa di diverso, come ferite o menomazioni, conseguenze psicologiche o follia, perdita di fiducia o isolamento sociale.
Accumulare molto stress può portare a conseguenze ancora peggiori, i traumi. Questi rappresentano penalità permanenti, che possono portare ad esempio all’acquisizione di nuovi tratti negativi, che renderanno sempre più difficili le prove future.
I personaggi sono i giocatori
Questo regolamento molto semplice è lo strumento perfetto per permettere al vero colpo di genio di questo gioco di brillare come dovrebbe: la creazione del personaggio. Il concept fortissimo della serie The End of the World è che i giocatori interpreteranno loro stessi durante le sessioni! Il manuale offre un dettagliato ma sorprendentemente semplice metodo passo passo per la creazione di una scheda che rappresenti in modo equilibrato e bilanciato una versione di noi stessi tradotta nelle meccaniche di gioco.
A ciascun giocatore è chiesto di distribuire un certo numero di punti fra le varie caratteristiche e scegliere un certo numero di tratti positivi e negativi che lo rappresentino. Poi il resto dei giocatori dovrà valutare quanto ciascuno è stato ragionevole nella propria trasformazione in personaggio e mettere al voto il risultato. Se il parere della maggioranza sarà che il giocatore si è sottostimato, stando troppo basso con le caratteristiche, questi potrà aggiungere dei tratti positivi alla propria scheda. Viceversa, se dal voto risulterà che il giocatore si è sovrastimato, “regalandosi” caratteristiche troppo gonfiate, sarà costretto ad aggiungere dei tratti negativi. Semplice, crudele, funzionale.
Successivamente i giocatori dovranno determinare l’equipaggiamento del proprio personaggio. Come? Semplice! Aggiungendo alla scheda esattamente quello che hanno con loro durante la creazione del personaggio. Già, perché il concept del gioco è che quale che sia lo scenario che giocherete, la storia inizierà proprio nel momento in cui vi siete trovati per giocare… Quindi dovrete sperare che il vostro cellulare sia carico, o che abbiate abbastanza contanti in tasca, perché il cellulare del vostro personaggio avrà esattamente la carica di quello reale e il vostro portafogli conterrà esattamente lo stesso denaro di quello reale. Abbiamo già detto crudele, vero?
The End of the World: Ira di tanti dei
Ora che più o meno sapete tutto quello che è necessario per iniziare a giocare, vediamo quali sono gli scenari che propone The End of the World: Ira degli Dei. Come in Apocalisse Zombie, il manuale propone cinque diversi scenari che coinvolgono diverse divinità e profezie sulla fine del mondo. Ciascuno scenario offre una spiegazione più o meno dettagliata di cosa sta succedendo, come e perché.
Ci sarà una descrizione del tipo di esperienza proposta da quello specifico scenario, in termini di stile di gioco, temi affrontati e feel generale, una timeline degli eventi che vanno dalle primissime avvisaglie alla totale distruzione del mondo (o, molto spesso, del genere umano, o dell’ordine sociale) e una serie di spunti per il ruolo che i giocatori potranno avere in questi eventi.
Il senso di questi scenari non è, in genere, quello di condurre i giocatori a salvare il mondo, quanto di presentare un sandbox di possibilità lasciando che siano loro a stabilire i propri obbiettivi. Sopravvivere, salvare i propri familiari, adattarsi al nuovo contesto sono esempi perfettamente legittimi e anche questi saranno incredibilmente difficili. Ricordate che i giocatori saranno letteralmente loro stessi, non stiamo parlando di maghi, paladini o guerrieri potenti.
Infine, ciascuno scenario presenta anche una descrizione del dopo, un ambiente letteralmente post-apocalittico, che sarà possibile esplorare in sessioni successive… Posto, naturalmente, che i giocatori siano riusciti a sopravvivere.
Il primo scenario si intitola La Vendetta di Gaia e presenta l’idea che il mondo naturale, dopo secoli di abuso da parte del genere umano, ne abbia finalmente abbastanza. Madre Natura ha deciso di punire l’uomo, colpevole irredento dei peggiori crimini contro la natura, e di sradicarlo dal pianeta per permettere una nuova rinascita.
Cataclismi naturali, terremoti, eruzioni vulcaniche, tempeste si alternano ad attacchi di animali e piante. La cosa spaventosa è che questi attacchi sono perfettamente coordinati, e quindi sorprendentemente efficaci. Nel giro di pochi giorni tutto il mondo è nel caos: le comunicazioni sono quasi impossibili, i danni a centrali elettriche, riserve idriche ed alimentari e laboratori di ricerca producono effetti a cascata che fanno regredire l’umanità in uno stato primitivo. Naturale.
Il secondo scenario è Il Ritorno di Quetzalcoatl e propone una premessa molto semplice: le profezie che volevano il 2012 come anno della fine del mondo si sono sbagliate… Ma solo nell’anno della catastrofe. Il famoso “ciclo” si è concluso veramente, uno nuovo inizierà, ma non è certo una buona notizia per chi è vivo durante il grande evento.
Una gigantesca meteora attraversa il cielo e con essa il grande Serpente Piumato si manifesta sulla Terra. Con lui compaiono dal nulla cinque enormi piramidi in tutto il mondo, templi dedicati al dio e protetti da misteriosi guerrieri Maya che sacrificano in truculenti rituali di sangue chiunque mostri intenzioni ostili. Allo stesso tempo una serie di cataclismi senza precedenti colpisce il pianeta, decimando la popolazione. I sopravvissuti si sentono spinti verso i templi, e chi riesce a salire le centinaia di gradoni viene avvolto da una luce e… Svanisce per sempre. Cosa stia succedendo è un mistero: i giocatori potranno decidere come navigare questo interessante scenario a loro piacimento.
Il terzo scenario presenta una delle profezie sulla fine del mondo più famose all’interno del mondo Nerd: Ragnarok. Questo scenario permetterà di vivere la serie degli eventi del crepuscolo degli dei norreni dal punto di vista di persone comuni. All’inizio calerà l’oscurità, la Luna e il Sole scompariranno. Poi ciascun mortale scoprirà le esatte circostanze della propria morte; poi guerre devastanti scoppieranno in tutto il mondo.
Un lupo colossale apparirà in Europa, devastandola e un gigantesco serpente emergerà dalle acque. Giganti e non morti emergeranno dalle viscere della Terra, così come i più grandi eroi della storia torneranno in vita per guidare gli eserciti degli uomini. E infine loro, gli dei, giungeranno da Asgard per dar battaglia: Thor, Odino, Loki, Hel, Heimdall, Freyja. Come profetizzato molti di loro moriranno, così come innumerevoli schiere di uomini. Alla fine del Ragnarok un nuovo Sole e una nuova Luna verranno creati, e per l’umanità ci sarà ancora un futuro… In un mondo completamente devastato e mutato.
Il quarto scenario racconta un’altra profezia sulla fine del mondo. Immaginate quale? Proprio lei, l’apocalisse cristiana, la Rivelazione biblica. La fine dei giorni è arrivata, il grande scontro fra le forze del bene e le forze del male squasserà il mondo. Il Giorno del Giudizio è di fronte a tutti i mortali. Lo scenario segue con attenzione le fasi degli eventi per come sono descritte da Giovanni. Ci saranno i Sette Sigilli, che verranno rotti liberando i Quattro Cavalieri.
Il quinto sigillo libererà i martiri, il sesto scatenerà i terremoti e tingerà la Luna di sangue. Il settimo sigillo farà calare il silenzio in Paradiso fino allo squillo delle Sette Trombe, che annunciano nell’ordine: una pioggia di fuoco e sangue, l’ebollizione dei mari, stelle cadenti che si schiantano sulla Terra, il rimpicciolimento della Luna nel cielo, l’apertura dei cancelli dell’Inferno e la piaga delle locuste, l’arrivo di duecento milioni di cavalieri infernali che uccidono un terzo dell’umanità… E finalmente l’apertura delle porte del Paradiso e la resurrezione delle 144.000 anime degne.
Non è finita, perché lo scenario post-apocalittico dell’Apocalisse per eccellenza è particolarmente interessante: la Bestia governerà il mondo per tre anni prima dell’arrivo delle schiere del Paradiso che daranno battaglia usando la Terra come terreno di scontro. Cosa faranno i giocatori? Da che parte combatteranno?
Il quinto scenario ha un titolo gustoso e croccante: Ciò che non è morto… Questo è sufficiente per far capire a chiunque chi siano gli dei della cui ira dovremo preoccuparci: il Grande Cthulhu, il Sommo Sacerdote di R’lyeh, si è risvegliato dal suo sonno di eoni ed è deciso a porre fine al breve, temporaneo, accidentale dominio dell’uomo sul pianeta Terra.
Se avete anche solo una vaga familiarità con la mitologia di Lovecraft sapete quali saranno le vibes di questo scenario: orrore cosmico, tanto devastante dal punto di vista concreto quanto terrificante dal punto di vista psicologico. Questa storia è fatta di dettagli inquietanti, l’orrore è anzitutto suggerito, più che mostrato. Racconti di sopravvissuti, incubi, disperazione e la progressiva consapevolezza della Verità che è sempre stata nascosta appena al di là della portata delle fragili menti umane. Con questa consapevolezza giunge anche quella della inappellabile fine di ogni speranza. I giocatori non riusciranno a sopravvivere. Forse, riusciranno a morire con la loro sanità mentale.
The End of the World – Ira degli Dei: un piccolo gioiello
Vogliamo essere molto espliciti: comprate questo manuale. Oppure comprate Apocalisse Zombie, se è più nel vostro genere. Oppure comprateli entrambi. Si tratta di libri davvero ben fatti, ispirati, semplicissimi da spiegare anche a chi non ha molta esperienza nei giochi di ruolo e strumenti perfetti per tendere un agguato ai vostri amici. Invitateli a provare un nuovo gioco, non specificate quale e fate scappare la trappola. Sarà una sessione squisitamente meta e, se saprete creare la giusta atmosfera, verrà fuori qualcosa di veramente intenso e indimenticabile. Con noi è stato così.